Diario Gennaio 2013
Diario Gennaio 2013
1/01/2013
Oggi è il primo giorno dell’anno.
Un altro inutile anno da affrontare contro l’Assassino dei Sogni.
Sento che però questo sarà un anno diverso per me e per lui. Perché questo sarà il mio anno perfetto.
Sarà l’anno di vivere o morire.
02/01/2013
Ho scritto ad un amico:
(…) “Non ti fare ingannare da quello che leggi e senti di me, perché spesso mi sento un uomo distrutto e infelice per non essere riuscito a fare felici le persone a cui voglio bene”.
03/01/2013
Armando, classe 1938, mi ha scritto: “Ciao Carmelo, ieri sera nella trasmissione di Michele Santoro sei stato nominato ed è stata letta la lettera di buon compleanno che tu hai inviata alla tua cara. Per me è stato un grande piacere tutto ciò, perché vuol dire che qualcosa si sta muovendo a tuo/vostro favore in Italia. Infatti il vignettista Vauro, con molta enfasi, ha informata la platea della tua causa. Probabilmente molte persone avevano già letta la tua lettera via e-mail.....spero che questa iniziativa sia un primo passo per fare cambiare le cose.”
04/01/2013
Mi ha scritto Emanuela: “Non c’è giorno in cui non provo indignazione per la noncuranza con cui viene affrontato il problema del carcere e in particolare il tuo e degli altri ergastolani ostativi. Ieri sera alla televisione Vauro ha letto la tua lettera di buon compleanno per la tua compagna e ha parlato di te.
Ho gioito tanto per questo e per la sua dimostrazione di amicizia. Ma le parole mi sembrano poche, troppe poche e avrei voluto suggerirgliele, avrei voluto che ne parlasse per un’ora. Sai anch’io prima ero favorevole alla “collaborazione”, ma adesso ho capito il tremendo scambio che c’è sotto (…)”.
Le ho risposto:
“Non ti nascondo che la tua lettera mi ha fatto molto commuovere. E non c’è cosa più bella per un uomo ombra che sentire scivolare le sue lacrime sul viso perché quelle gocce d’acqua ti ricordano che sei ancora umano.
Quest’anno sento che sarà il mio anno, in un modo o nell’altro vincerò e andrò in quella panchina che c’è su quel biglietto che mi hai mandato”.
05/01/2013
Ho scritto a Vauro, che ha avuto il coraggio di leggere una mia lettera nella trasmissione di Michele Santoro, “Servizio Pubblico”:
Ciao Vauro,
dentro l’Assassino dei Sogni le notizie entrano sempre in ritardo. E solo oggi sono venuto a sapere che ti hanno criticato per aver dato voce e luce, nel tuo spazio televisivo, alla mia ombra.
È proprio vero che la lotta per l’abolizione dell’ergastolo è impopolare. E non ti nascondo che mi sento in colpa che ti hanno attaccato a causa mia.
I “buoni” purtroppo sono fatti così, pur di avere “giustizia” riescono a essere più cattivi e vendicativi dei criminali.
Caro Vauro, non ti nascondo che ci sono dei momenti che mi viene voglia di mollare tutto.
E di “godermi” la galera con sane passeggiate all’aria, buone letture e spiritosi pettegolezzi da condominio (sic!),ma non posso farlo. Sono condannato anche a lottare per le persone che là fuori mi stanno aspettando e mi vogliono bene.
6/01/2013
Ogni tanto mi scrive il mio amico Enzo di La Spezia. E quando ricevo qualche sua lettera mi ricordo pure di suo fratello e anche del mio, scomparsi entrambi ormai da molti anni.
Non ci credo, ma spero che esista un altro mondo perché mi piacerebbe riabbracciarli.
07/01/2013
Mi ha scritto, il Prof. Giuseppe Ferraro, il giorno di Natale, questa bellissima lettera:
Carmelo carissimo, ho aspettato questo giorno per scriverti. È Natale. Il giorno in cui chi è lontano dalla famiglia è ancora più solo. Così ti vengo a trovare. Qui, stando tra le righe che scrivo a te che sei tra le righe di ferro di un carcere ottuso e senza senso. Un giorno ne parleranno come archeologia, ci saranno però altre forme di tortura, augurandosi che siano più “libere”. Che sarà un giorno archeologia è poca consolazione. Adesso è questo che viviamo. (…)
Buon Natale, Carmelo. Questa storia finirà, perché ogni storia finisce. Tu di questa storia porti i segni e ne sei un simbolo importante. È il tuo compito. La vita e la storia si sono divertite a scegliere te per dare misura di quel che è necessario che si faccia per rendere la vita felice e la storia innocente. Quella vecchia, la storia già passata, va ripensata, perché non continui. Ecco, ci vuole discontinuità, bisogna che si rompa una costante. Quella storia deve finire da una parte e dall’altra, devono finire le ragioni di chi non ha diritti e devono finire i diritti senza ragioni. Devono finire le cause del disagio sociale dei quartieri abbandonati al degrado, così devono finire le cosiddette misure di contrasto lasciate alla reclusione. Da una parte e dall’altra accade che il potere si separi dal governo di sé e degli altri, facendosi strumento di prepotenza e prevaricazione. Diventa muto. Un potere che non ha parola. Diventa di cemento. Il ferro diventa l’elemento d congiunzione di una parte e di un'altra. Un giorno dovrà pure finire, ma non sarà il giorno di un tempo lineare. Finisce quando ci si assume la responsabilità di chiude una fase della storia del Paese per riaprirne un’altra. Sarà quando qualcuno insieme con altri farà del potere la possibilità di governare con lungimiranza sociale e altri, ognuno, assumerà la responsabilità, anche quando da una parte è difficile vedere soluzioni e dall’altra smettere di vivere illusioni. Ci vuole misura, ma anche virtù, ci vogliono i figli, ma anche i padri che prendono cura e studio, ci vogliono i libri. I tanto detestati libri, ma ci vogliono anche le condizioni per leggerli. Un giorno dovrà pure accadere che le carceri siano scuole e le scuole non siano carceri. Questo rimando dovrà pure finire. Verrà un giorno che il bilancio della sicurezza sarà investito per intero nella scuola. Verrà un giorno che ci saranno scuole da abitare, abitabili, dove si potrà leggere e giocare, correre e imparare, stare insieme per darsi l’uno all’altro il proprio come un dono. (…)
Devi fare la tua parte. L’altro giorno hanno parlato tanto di Benigni che leggeva la Costituzione. Non guardo la tv, non posso dire cosa ha detto e no, solo il rammarico che certe cose devono esprimerle gli uomini di spettacolo e non i politici. A parte questa amarezza, ho pensato che ognuno si deve costituire, farsi costituzione, assumere una posizione costituente a fronte di una condizione sociale e morale che nega la Costituzione. Bisogna costituirsi, essere costituente sociale. È lo stesso di quello che ripetevo dicendo “collaboratore sociale di giustizia”, per uscire dalle secche del delatore per farsi invece operatore. Farsi opera. Mettere in opera.
Perdona, Carmelo, ti scrivo pensando. Saranno pensieri di Natale, fatti di augurio. Di questi pensieri però si alimenta il motore che si fa strada provando a mettere via quel che non va e a indicare la via che porti vita all’esistenza che ne è rimasta priva.
Spero di potermi trovare presto a Padova e venire a trovarti.
Con affetto
08/01/2013
Ho risposto al Prof. Giuseppe Ferraro:
Giuseppe caro,
era da molto tempo che non ti leggevo e non ti scrivevo. Eppure mi sembra di non aver mai smesso di leggerti e di scriverti.
Probabilmente si scrivono e si leggono lettere di persone che più si sentono lontane perché forse non è necessario farlo con le persone a cui vuoi bene e che porti dentro il cuore.
Giuseppe caro, è l’ultimo giorno dell’anno e fra poche ore verrà dentro la mia cella l’anno nuovo che per un uomo ombra sa già di vecchio. E sento il bisogno di scriverti dal cuore e con il cuore. Non ti nascondo che sono molto amareggiato che alcune persone che appoggiano la lotta per l’abolizione dell’ergastolo vengano per questo additate e attaccate. Questi episodi mi fanno sentire in colpa e nello stesso tempo prendo coscienza che la nostra è una lotta contro i mulini a vento.
Giuseppe caro, ti confido che ci sono dei momenti in cui mi viene voglia di gettare la spugna per rassegnarmi al mio destino, ma quel tiranno del mio cuore non vuole sentire ragioni.
E mi rompe le palle che la libertà va guadagnata e non concessa. Poi mi ricorda che si può ottenerla solo combattendo. Per lui è facile dire certe cose perché, a parte battermi inutilmente nel petto, non fa un cazzo dal mattino alla sera. E lascia che la galera me la faccia solo io. Eppure se sono qui la colpa è anche la sua che mi ha fatto nascere colpevole. Poi la società mi ha spinto a diventare delinquente.
E alla fine a me è rimasta solo la scelta se diventare un criminale onesto o disonesto.
E ora che vorrei solo essere me stesso è troppo tardi perché l’uomo ombra che spera di uscire inganna soprattutto se stesso.
Giuseppe caro, sto preparando i primi esami di filosofia e mi ha colpito questa frase “Non credo che, secondo giustizia, un malvagio possa fare del male a un uomo buono”. (Platone: Apologia di Socrate).
Giuseppe caro, io e il mio cuore ti aspettiamo, ma qualcosa di te è già qui accanto a me ad aspettare il nuovo anno 2013 che per me viene già senza futuro.
Ti abbraccio fra le sbarre.
09/01/2013
Luna ha lasciato in rete, nello spazio del mio diario dal 15 al 21/12/12 sul sito di Informacarcere, questo bellissimo messaggio:
Commozione… solo commozione.. poi mi sono chiesta: ma chi è questo Carmelo? Con un click ho trovato la sua storia. Non la giudico. Rifletto, rabbia per il prima che ha fatto, rabbia per il dopo che sta subendo. Quale sia l’equilibrio non lo so. Ciao, Buon 2013, Luna,
Commossa..
che ha scombussolato il cuore di Zanna Blu perché è la prima volta che la “luna” gli scrive.
In passato le avevo solo parlato: “È il ricordo di Lupa Bella, dei suoi cuccioli, che dà la forza di lottare e di sopravvivere a Carmelo- Zanna Blu. È la luna che gli trasmette l’amore e i messaggi di Lupa Bella: (“Zanna Blu le avventure” di Carmelo Musumeci presentazione di Margherita Hack, (Gabrielli Editori).
Il cuore di Zanna Blu e del suo scrittore Carmelo dice grazie alla luna in cielo e alla Luna in terra.
10/01/2013
Alessandro ha scritto delle belle parole che hanno riscaldato il cuore di Zanna Blu e del suo scrittore.
Firenze, 31/12/12
Ciao Carmelo,
una lettera per te e un messaggio lasciato al tuo diario.
Oggi Diego mi ha detto che i suoi animali preferiti sono: l’orso, il lupo e la tigre. Mi ha fatto commuovere perché ha fatto entrare nella sua “top ten” anche il lupo, che in tutte le fiabe, la maestra d’asilo, e i suoi compagni descrivono come brutto e cattivo. Forse anche nel nostro piccolo riusciamo a far cambiare un po’ le cose e le persone, abbiamo proprio bisogno di vedere il mondo con gli occhi diversi ed eliminare stereotipi che da secoli ci inculcano nella testa. Grazie Carmelo!
Un abbraccio, con affetto. Alessandro
Un sorriso da Diego a Zanna Blu
11/01/2013
La mia amica giornalista Francesca, che ha curato il libro “Urla a bassa voce” dopo che è venuta due volte nel mese di dicembre ad incontrarci in redazione a Ristretti orizzonti, ha scritto un articolo che mi ha fatto molto commuovere. Le ho scritto:
Cara Francesca,
ho appena letto “Gabbiani”.
Per fortuna il cancello era chiuso.
Il blindato pure.
La guardia era appena passata a fare la conta.
Ed io ho potuto commuovermi lontano da occhi indiscreti.
Io e il mio cuore.
Soli come sempre.
Spero che le tue parole girino sia in rete che nel cuore delle persone.
Se hanno commosso me che sono il lupo più cattivo di tutti i lupi spero che riescano a commuovere anche i buoni.
Francesca, però potevi evitare di scrivere: “E il pianto della figlia di Carmelo… e le lacrime soffocate del padre” perché mi hai fatto perdere tutti i punti della malavita sic!
E adesso ti lascio perché mi aspetta una notte da ergastolano.
Francesca, è un periodo che sto sveglio di notte e dormo di giorno.
Non ti nascondo che in carcere quando si è tristi si ama più la notte che il giorno.
Quando sentirò e vedrò un gabbiano penserò a te.
Ti voglio bene.
12/01/2013
A nome di tutti gli auguri di buon anno che ho ricevuto, voglio riportare queste parole dell’ex senatrice Maria Luisa Boccia, che nella precedente legislatura gli ergastolani chiamavano “La fata rossa degli ergastolani”:
Buon anno Carmelo, a te e a tutti gli uomini ombra, e agli uomini e donne che patiscono il carcere disumano, di cui siamo responsabili noi, donne ed uomini fuori da quelle mura. Dovremmo dire e fare molto di più per cambiare condizioni di vita insopportabili. Ti sono grata di tutto quello che fai, dello stimolo costante che eserciti, ma sopratutto di come sei e di come fai quello che fai. Un abbraccio forte con l'augurio di un 2013 diverso rispetto all'anno pessimo che si chiude, che sia un inizio di cambiamento. Un augurio di speranza, un impegno di provare a realizzarla, Maria Luisa
13/01/2013
In questi giorni ho pensato:
Ormai ci siamo.
A febbraio si voterà.
Per gli uomini ombra queste saranno le votazioni più importanti della loro vita.
Soprattutto per quelli che hanno 20, 30 o più anni di carcere sulle spalle.
Oggi al colloquio mia figlia mi ha detto che è indecisa per chi votare e mi ha chiesto consiglio.
Ed ho pensato che se anche i detenuti e gli uomini ombra non possono votare, lo potranno però fare i parenti e gli amici.
Subito dopo mi è venuta l’idea di fare campagna elettorale alla luce del sole nelle carceri.
Molti nostri familiari, amici e conoscenti di norma non vanno a votare, ma lo potrebbero fare per quei partiti, che per le imminenti elezioni, nel loro programma sulla giustizia metteranno questi tre punti:
1) Legalità in carcere
2) Applicazione della funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione
3) Abolizione dell’ergastolo
Ho preso carta e penna ed ho scritto a qualche partito.
14/01/2013
In questi giorni mi è venuta voglia di scrivere un altro romanzo.
Ho già tanti manoscritti sotto la mia branda prigionieri insieme a me. Spero quest’anno la liberazione (pubblicazione) di uno, dal titolo “Il Senza Dio”, ma intanto continuo a scrivere per raccontare al mio cuore quello che penso.
15/01/2013
Oggi c’è stata un po’ di tensione fra noi e le guardie.
Probabilmente non ho ancora capito se in carcere conviene fare il vivo o il morto.
La verità è che l’ho capito, ma non voglio dare retta al mio cuore, perché non voglio rinunciare a essere un uomo libero. E poi credo che un uomo prigioniero libero sia sempre migliore di un prigioniero schiavo dall’Assassino dei Sogni.
16/01/2013
Oggi ho detto a una guardia con cui mi sono arrabbiato ieri: “La libertà è importantissima come l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, ma la dignità dell’uomo è ancora più importante e preziosa”.
17/01/2013
Ad una ragazza che mi ha chiesto perché chiamo il carcere l’Assassino dei Sogni ho risposto:
- In galera per vivere devi sognare e l’Assassino dei Sogni è ghiotto di sogni dei suoi prigionieri. Ma purtroppo in galera per sopravvivere devi sognare. I sogni che però piacciono più di tutti all’Assassino dei Sogni sono quelli degli uomini ombra, perché fanno i sogni più belli.
18/01/2013
Oggi mi sono deciso ed ho iniziato a pensare alla trama del mio nuovo libro. Intanto sono partito dal titolo provvisorio: “L’inferno degli uomini ombra”.
Quando finisco di scrivere un libro ne inizio subito a scrivere un altro, probabilmente perché scrivere mi aiuta a esistere.
19/01/2013
Nella mia sezione, su 30 detenuti, 26 sono ergastolani e alla sera prima che ci chiudano in cella si discute fra di noi nella saletta.
E dai discorsi che facciamo mi sembra che siamo diventati dei vecchi rintronati galeotti (a partire proprio da me) che vivono in un altro mondo.
La cosa più brutta di un ergastolano è che non sa quanto resterà in carcere, ma non è vero: lo sa, ma fa finta di non saperlo perché ci rimarrà tutta la vita.
Per questo per me il desiderio di vivere è uguale a quello di morire.
20/01/2013
Oggi Zanna Blu ha detto a Lupa Bella al telefono: “Ti amo da una vita, ma mi sembra di avere appena iniziato”. Non ha potuto sentire la risposta perché era caduta la linea, i dieci minuti erano terminati e lui non se ne era accorto e non s’è potuto prendere neppure il solito bacio.
21/01/2013
Una suora di clausura, come risposta al mio “Buon anno 2013 dagli uomini ombra”, mi ha mandato “Buona anno 2013 a voi fratelli in Cristo”:
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo, a voi che vi definite uomini ombra.
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo, che sognate una libertà per far capire che anche in voi, nel profondo della vostra anima c'è il seme del bene e che siete ancora capaci di fare perchè Dio è con voi, non vi abbandona mai e soffre con voi.
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo, che avete il coraggio e il desiderio di parlare, di ricominciare una vita nuova, di respirare la libertà...
Certamente è bello da parte vostra lottare soprattutto con il cuore e non perdere la speranza.
Altri uomini, fratelli in Cristo perchè figli dello stesso Padre, dovrebbero prendere a cuore il vostro problema e farsene quasi carico.
Se Dio è così misericordioso e perdona settanta volte sette, dimenticando il male e amando chi è caduto, perchè l' uomo ha spesso un cuore così duro e impietrito? Eppure chi può dire di essere senza peccato?
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo che siete, sicuramente, capaci di amare ancora.
La Madre e tutta la comunità vi è vicina e vi sostiene con l' arma che ha a sua disposizione : la PREGHIERA.
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo.
Certamente il carcere è giusto per reati più o meno gravi: esso dovrebbe servire a recuperare la persona, ma con molta carità perchè l’AMORE VINCE E SUPERA TUTTO.
Vi prego... non "odiate mai Dio, l'universo e chi ci abita...". Sbagliereste e vi pentireste nel momento in cui capirete l'Amore infinito di Dio.
Dio vi ama! Vi ama tanto! Egli vuole per voi la vera libertà di spirito che è la sola capace di farvi rivivere quella umana.
Buon anno 2013 a voi fratelli in Cristo e...pensate che sono tanti anche sulla terra coloro che desiderano per voi tutto il bene possibile ed allora...non odiate ma amate e la " Pena di morte viva" si tramuterà in vera libertà.
Dalla clausura una monaca in silenziosa adorazione ai piedi di Gesù Sacramentato anche per voi.
22/01/2013
Sembra che in questo periodo i politici siano diventati tutti dei babbo natale e promettono mari e monti. Addirittura alcuni politici, di professione forcaioli, hanno anche ammesso che le carceri italiane sono fuorilegge: ma perché non hanno impedito prima che ciò avvenisse ed evitato che fosse lo stesso Stato ad infrangere la proprie legge? Spero che lo faranno almeno dopo….
23/01/2013
Oggi un uomo ombra, che credevo fosse un duro, commentando il suicidio di un nostro comune amico ergastolano, mi ha confidato: “Io non mi ucciderò mai, ma sento spesso il desiderio di farlo.” Io ho pensato che sono proprio quelli che dicono che non lo faranno mai che sono più a rischio, ma non gliel’ho detto.
24/01/2013
Oggi mi sono venuti a trovare, tutti insieme, mia figlia, il suo Lupo Federico e il mio angelo Nadia. Il tempo in carcere è sempre uguale, solo nelle ore di colloquio corre come un pazzo: mi sono sembrate come sempre le ore più veloci, ma più felici, della mia vita!
25/01/2013
Sulla “Discesa in campo degli uomini ombra” sto ricevendo molti consensi dalla società civile:
- Posso impegnarmi a dare il voto a chi, nel suo programma, o meglio nella sua agenda, perché oggi è di moda esprimersi così, inserirà un capitolo chiaro e preciso sulla necessità di formulare una vera e propria trasformazione del regime penitenziario, dato che anche l’Europa ha bacchettato l’Italia per lo stato in cui si trovano le carceri. (Sandra)
- Il mio appoggio lo avete senz’altro, fatemi sapere per chi devo votare e lo farò (in Liguria) e lo farò. Saluti. (Giorgio).
- Sono d’accordo con voi su tutti i tre punti che avete messo in evidenza, proseguite su questa strada, ho letto a tale proposito un bel libro di Antonio Perucatti che forse già conoscete s’intitola: “Quel criminale di mio padre”. La storia di suo padre, direttore del carcere di Ventotene che riuscì con il suo metodo innovativo e rieducativo, a migliorare le condizioni carcerarie e i suoi reclusi. Continuerò a seguirvi… (Maura)
26/01/2013
Mi ha scritto l’amico Cosimino e mi ha fatto piacere perché era tanto tempo che non lo sentivo.
Ciao Carmelo,
non passa un giorno che non penso a te, la stima che mi lega è immensa, ma come tu sai proprio con le persone più care a volte si trascura il rapporto, forse perché, come abbiamo
sempre detto, la nostra amicizia non si misura dalla lettera, ma ogni tanto ci dobbiamo sentire. Ho appreso il tuo trasferimento come un fatto positivo speriamo che lì ti trovi meglio di Spoleto, qui è indescrivibile in negativo, per renderti conto di dove sono, per poter andare in saletta computer devi rinunciare all’aria, giorni indietro, dopo diversi mesi che avevo fatto richiesta per parlare con il comandante mi hanno chiamato, e dopo aver fatto l’attesa di un paio di ore mi hanno chiamato di fronte al Commissario, come si usava nei regimi autoritari, nella stanza c’era solo la sedia per il commissario, è una tecnica per umiliare il richiedente dell’udienza. Gli ho chiesto se abbiamo speranza di poter avere il computer in cella e mi ha risposto tassativamente “Scordatelo”. Avevo chiesto udienza per evidenziare che non riesco a superare l’esame di statistica e se c’era la possibilità di un trasferimento momentaneo per un paio di mesi in un istituto con l’annesso il polo universitario per avere un tutore che mi aiutava a preparare l’esame che non riesco a superare autodidatta. (…)
27/01/2013
Ho scritto a Maria:
(…) La verità è che nella vita non sempre puoi scegliere di essere buono. E in tutti i casi se vuoi recuperare un uomo, questo non può stare prigioniero troppo tempo e tanto meno per tutta la vita.
28/01/2013
Oggi nel cortile del passeggio del carcere cadeva la neve come se fosse piombo bianco. Gli altri detenuti per evitare i fiocchi si sono subito riparati sotto la tettoia. Io invece sono rimasto fermo al centro del cortile ed ho alzato il viso al cielo per prendermi la neve in faccia. Poi ho aperto la bocca e mi sono inghiottito qualche fiocco di neve. Mi sembravano baci e mi sono ricordato quelli che mi dava Lupa Bella 22 anni fa.
29/01/2013
Appena mi sveglio e mi alzo dal letto guardo fuori dalle sbarre della finestra.
Oggi l’Assassino dei Sogni era circondato da nebbia. Ed ho subito pensato: “Un altro giorno di nulla nel nulla.”
Poi mi sono domandato: “Chissà perché amo ancora questo mondo che non mi vuole più?”.
30/01/2013
I detenuti e gli uomini ombra stanno facendo girare e firmare questo documento indirizzato al Presidente della Repubblica Italiana:
I sottoscritti detenuti non possono restare impassibili di fronte all’ennesima battaglia di civiltà portata avanti da Marco Pannella, che a rischio della propria vita, ancora una volta cerca di sensibilizzare in relazione all’immane tragedia che si sta consumando nelle carceri italiane. D’altra parte la storia politica di Marco Pannella è contrassegnata da battaglie non violente finalizzate a rivendicare il rispetto dei diritti umani e un compiuto percorso di democrazia nel nostro paese. È sempre stato al fianco dei più deboli e degli indifesi e francamente nessuno può negare che allo stesso vada “il giusto riconoscimento” e, pur consapevoli del rischio che il suo appello rimanga inascoltato, questa volta sono i detenuti ad unire le loro voci per dare più corpo al grido “Se non lui, chi?”
In tutta coscienza i sottoscritti chiedono a S.E. Capo dello Stato di prendere in considerazione la possibilità di arricchire il Senato della Repubblica di una figura di altissimo profilo qual è Marco Pannella.
Confidiamo nell’accoglimento della richiesta i sottoscritti pongono deferenti ossequi.
31/01/2013
Ho ricevuto una bella lettera da Patrizia e le ho risposto con queste poche parole: “(…) Il mio cuore ti dice grazie di avere scoperto che il mio non è un cuore cattivo, è solo un cuore stanco, disperato e arrabbiato di essere da 22 anni prigioniero dall’Assassino dei Sogni.”