La morte vera

L’associazione "Liberarsi” di Firenze ha proposto un giorno di digiuno, per la Giornata Europea contro la Pena di Morte per il 10 ottobre 2009.
Molti ergastolani aderiranno perché la pena dell’ergastolo ostativo-senza benefici-opprime la vita, senza ammazzarti, ma negandoti persino una pietosa uccisione.
La pena dell’ergastolo ti toglie tutto, persino la possibilità di morire una volta sola, perché si muore un po’ tutti i giorni.
E’ una morte civile che ti tiene in uno stato di sofferenza insopportabile, perché è crudele fare coincidere la fine della pena con la fine della vita.
Una pena che non finisce mai, è una pena disumana.
Si vive in uno stato d’angoscia tale che molti di noi ormai soffrono di patologie mentali croniche.
Dopo anni e anni in costante attesa del nulla e dell’incertezza le nostre menti sono diventate deboli e infantili.
La pena dell’ergastolo è una pena troppo crudele e inumana per non distruggere il migliore o il peggiore degli uomini.
Molti ergastolani non sono più quelli che erano una volta.
Per questo alcuni di noi non capiscono perchè devono continuare a scontare una pena che non finisce mai, per reati che non commetterebbero più.
Si è vero! Siamo anche il nostro passato, ma non più solo quello, perché molti di noi non sono più gli stessi.
Vivendo per decenni in un tunnel di oscurità e di disperazione gli ergastolani più deboli diventano dei relitti umani e quelli più forti delle bestie feroci.
La pena dell’ergastolo ad un ragazzo di 19 anni serve solo a soddisfare la reazione vendicativa della comunità e delle vittime verso gli autori dei delitti.
La pena dell’ergastolo ad un ragazzo di 19 anni, come Ivano Rapisarda, ora quarantenne, è un crimine più crudele di quello che si vuole punire, con la differenza che il primo è un crimine commesso da un adolescente, l’altro è un crimine della giustizia.
La pena dell’ergastolo è peggio della pena di morte perché è anche più crudele: ammazza una persona tenendola viva chiusa in una cella per sempre.
La pena di morte ti toglie solo la vita, la pena dell’ergastolo ti toglie anche l’anima.
Per questo gli ergastolani in lotta per la vita, il 10 ottobre 2009, digiuneranno un giorno contro la pena di morte e contro la pena dell’ergastolo ostativo.
L’ergastolano è l’unico animale nell’universo che quando sogna non potrà mai sognare quello che avverrà, perché non ha più futuro.
La pena dell’ergastolo tradisce Dio, le vittime del reato, l’uomo e le sue leggi, in particolare modo l’articolo 27 della Costituzione: “La pena deve tendere alla rieducazione”.
Invece la pena dell’ergastolo ti lacera, ti spezza e ti tortura lasciandoti vivo.
È la pena più disumana che l’uomo abbia mai creato: né morti, né vivi, solo ergastolani.
E Dio abolì l’ergastolo ostativo creando la morte.


Carmelo Musumeci
 

Carcere di Spoleto
Ottobre 2009
 

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