Diario Settembre 2013

Diario Settembre 2013

01/09/2013
Oggi inizio a scrivere il secondo capitolo del mio nuovo romanzo, ma quello più difficile è sempre il primo.
Poi lo scrittore sta a guardare perché la storia si scrive da sola.
Allo scrittore tocca solo fare emergere dal buio della sua mente la sua vita con tutte le emozioni, sensazioni, sentimenti, paura, dolori, lutti del passato.

02/09/2013
Oggi mi fanno male un po’ i muscoli delle gambe.
Ieri ho camminato avanti e indietro per la cella per tutto il giorno.
Passeggiare su e giù per la stanza mi aiuta a pensare e a ragionare.

03/09/2013
A volte ho paura di avere gettato me stesso e tutta la mia vita in un pozzo senza fondo.
Ormai non riesco più a sognare per me, ma solo per i miei figli.
E sogno che almeno loro riescano a realizzare i loro sogni.

04/09/2013
Gli uomini ombra iniziano a morire molto prima di finire la loro pena.
In questi ventidue anni di carcere ho sempre tentato di conservare i miei sogni, ma da un po’ di tempo a questa parte non ci riesco più.

05/09/2013
Ho scritto ad un uomo ombra:
“Superato i venti anni di carcere capisci che stai perdendo tutto, anche la ragione.
Solo l’amore che c’è in noi si ostina a non voler morire, forse per il solo gusto di farci soffrire di più.

06/09/13
A volte i miei compagni mi sembrano ombre che mi passano davanti.
E probabilmente anche loro penseranno la stessa cosa su di me.

07/09/2013
Oggi più che un uomo ombra mi sento uno spettro.

08/09/13
I miei compagni m’invitano spesso ad andare a messa, ma io non ci vado.
In carcere la fede è un vantaggio ed uno scudo contro la sofferenza.
Io purtroppo non ho neppure quello.
Forse per questo mi sento solo contro il resto dell’universo.

09/09/2013
Ho scritto ad un’amica:
L’ergastolano ostativo trascina la sua ombra un giorno dopo l’altro senza nessuna speranza, senza nessuna certezza, se non quella di chiudere gli occhi alla sera e riaprirli il mattino dopo sempre chiuso nella sua gabbia di ferro e cemento.
Per noi non ci sarà mai nessuna persona che avrà il coraggio di aprire la serratura della nostra cella.

10/09/2013
Non mi darò mai per vinto, ma ci sono dei giorni e delle notti da ergastolano che ho la consapevolezza che combatto una battaglia per la libertà che non vincerò mai. La mia mente lo sa, ma il mio cuore fa finta di non saperlo.

11/09/2013
Oggi è stata una giornata traballata e piena di dubbi.
Per fare sera mi sono aggrappato alle persone che fuori mi vogliono bene.
Mi sento di non appartenere più a questo posto.
Eppure ci devo stare.

12/09/2013
Oggi per sopravvivere mi sono aggrappato ai ricordi di quand’ero un uomo libero, un padre e un marito.
I miei ricordi sono l’unica ragione per continuare non solo a vivere ma anche ad esistere.

13/09/2013
Ci sono dei momenti che non mi ricordo neppure più da quanto tempo sono prigioniero.
A volte mi sembra persino di essere nato in carcere.
Credo che non ci sia nessuna giustizia nel tenere murata viva una persona in una cella solo per fargli attendere l’arrivo della vecchiaia e poi quello della morte.

14/09/2013
Mi ha scritto Giulia:
“Hai visto l’attimo fuggente? Io l’ho guardato per la seconda volta qualche giorno fa. C’è una battuta in cui uno dei professori più tradizionalisti del collegio contesta a John Keating il suo metodo di insegnamento, dicendo che incoraggiare i ragazzi a perseguire i loro sogni è nocivo e pericoloso, perché darà loro delle illusioni ed essi si feriranno quando si renderanno conto di non avere talento per realizzare ciò che desideravano. John Keating risponde con un sorriso che soltanto nei sogni l’uomo è davvero libero. Ecco, io questo pezzo vorrei dedicarlo a te. Per dirti che credo che tu con la tua arte, con la tua mente e soprattutto col tuo cuore , sia molto più libero di tante persone che non si trovano tra le sbarre, ma che hanno sacrificato la loro esistenza costruendosi, o lasciandosi mettere addosso, i paraocchi della subcultura di cui parlavamo. Per questo ti chiedo di continuare a lottare. Non ci sono sbarre che possono rendere prigioniera la tua anima.”

15/09/2013
Ho scritto ad un mio compagno in carcere da 34 anni:
- Gli uomini ombra devono combattere e vincere da soli. Gli altri ci possono aiutare, ma sta a noi vincere e abolire “La Pena di Morte Viva” in Italia

16/09/13
Da un po’ di anni quando apro gli occhi mi sembra di entrare in un mondo con cui non ho più nulla da spartire.

17/09/13
Oggi per il mio cuore è stata una giornata particolare.
La tristezza mi addolora e mi rasserena nello stesso tempo.

18/09/2013
Oggi riflettendo su questi 22 anni ininterrotti di carcere, senza contare quelli che ho fatto prima, mi sono reso conto che sono tante le cose che non ho capito nella vita. E quel poco che ho capito l’ho sbagliato.

19/09/2013
Quando penso a tutti gli anni di carcere che ho fatto penso che non ho avuto certo una bella vita, ma quando vedo i miei figli penso che è valsa la pena viverla.

20/09/2013
Per alcuni uomini ombra la libertà è così irraggiungibile che hanno smesso di sognarla.
Il mio cuore invece continua a sognarla forse per farmi soffrire di più sic!


21/09/2013
Oggi mi è capitata una cosa strana.
Mi ha chiamato una guardia nella Redazione di “Ristretti Orizzonti” che non avevo mai visto. E mi ha raccontato che il maestro di suo figlio ha letto in classe (quarta elementare) una mia poesia. Suo figlio è rimasto talmente colpito che ha chiesto a suo padre se mi libera.
Questa cosa mi ha fatto talmente piacere che gli ho regalato, con dedica, al bambino il libro di Zanna Blu.

22/09/2013
Mi ricordo che nei primi anni di carcere trovavo conforto nei ricordi e nei sogni.
Invece adesso se ricordo e sogno soffro ancora di più.

23/09/2013
Sono tanti anni che lotto con tenacia, orgoglio e disperazione contro l’Assassino dei Sogni, ma da un po’ di tempo a questa parte sento che mi sta sconfiggendo.
Ed incomincio a sentire il desiderio di arrendermi.

24/09/2013
Oggi ho detto ad una guardia, che non voleva credere che questo mese mi aspettava una telefonata in più, che è bello avere ragione, anche quando non lo puoi dimostrare.

25/09/2013
In carcere ti dicono sempre di aspettare, ma questa parola qui dentro ha quasi sempre il significato “mai” come il mio fine pena sic!

26/09/2013
Oggi ad un compagno albanese della Redazione di “Ristretti Orizzonti” ho detto:
-In carcere nessuno ti conosce o sai chi sei e cosa nascondi dentro il cuore.

27/09/2013
Questa mattina mi sono svegliato male, o bene, a seconda dei punti di vista.
Ed ho pensato che la speranza è il peggior nemico degli uomini ombra perché li costringe inutilmente a sopravvivere per attendere un giorno che non verrà mai.

28/09/2013
Questa settimana ho fatto un colloquio particolare. Ho incontrato Mario Arpaia, Presidente di “Memoria Condivisa”, un’associazione di familiari di vittime.
Mario è partito dalla Puglia per incontrare e abbracciare un cattivo e colpevole per sempre, un avanzo di galera.
L’incontro è stato commovente.
I nostri sorrisi si sono incontrati ancora dei nostri occhi.
E ci siamo subito capiti senza parlarci. Poi ci siamo abbracciati come due amici che non si vedono da tanto tempo. E che non si lasceranno mai più, perché c’eravamo incontrati ancora prima di conoscerci.

29/09/2013
Se penso alla mia compagna che mi sta aspettando da 22 anni credo che le donne degli uomini ombra sono circondate da uomini invisibili.

30/09/2013
Dopo tanto tempo sono riuscito a sentire al telefono mio figlio, quando penso a lui mi convinco di aver compiuto qualcosa d’importante nell’universo perché dal male è venuto il bene.
E sono tanto orgoglioso di lui e dei due nipotini che mi ha dato.

 

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