Diario Aprile 2014
Diario Aprile 2014
01/04/2014
Oggi ho sentito al telefono mia figlia.
Dieci minuti passano in fretta.
Devi cercare di dire tutto quello che puoi in quel poco tempo che hai.
Purtroppo oggi non ho fatto in tempo a dirle quanto l’amo.
E anche se lei lo sa già, ho un po’ d’amaro in bocca che non ho fatto in tempo a dirglielo.
02/04/2014
Finito di raccontare la testimonianza della mia infanzia, di un bambino criminale, agli studenti del progetto “Scuola Carcere” aggiungo sempre: “La mia infanzia può spiegare quello che sono diventato, ma non può giustificare le scelte sbagliate che ho fatto” perché non voglio dar loro un brutto esempio.
03/04/2014
Un mio amico di cuore oggi mi ha scritto:
Carissimo Carmelo, è bello questo piccolo tempo in cui riesco a scriverti, man mano che il foglio si riempie aumenta la voglia di vederti, di poterti dare un abbraccio forte. Mio figlio Francesco sovente chiede quando verrai a cena e un po’ s’incazza perché non sei mai venuto… quando Francesco mi dice queste cose penso ai tuoi nipotini. E allora mi viene voglia di distruggere ogni muro che separa gli esseri umani. Continuo a pensare che la tua vita è un esempio importantissimo, la tua dignità e fermezza mi colpiscono nel profondo e tutti quelli che ti stanno conoscendo vengono contagiati da questo Carmelo che mette in discussione il senso di giustizia. Il dolore e la tristezza che vivi sono ben presenti in me, mi viene rabbia, ma soprattutto impotenza: vorrei il risultato lì… ma il percorso è lungo… quando l’ergastolo verrà abolito? Forza Carmelo, anni fa non era nemmeno in discussione, ora la gente inizia a sapere chi sono gli uomini ombra. Il percorso che stai facendo è troppo importante… è un lavoro fantastico ed io ogni sera ti mando semplicemente un pensiero affinché tu possa sempre avere l’energia di lottare con tutte le forze possibili. Ti voglio bene. Grazie, Claudio.
04/04/2014
Mi hanno scritto le suore di clausura di Lagrimone:
Grazie di averci inviato “L’Urlo di un uomo ombra”. La mia non era una richiesta, ma grazie perché lo desideravo. Aprendo mi è capitato “Il Killer Pappalardo”, la violenza e la crudezza non mi hanno scomposto. Invero il linguaggio non è proprio monastico… ma siamo adulte.
05/04/2014
Ho pensato tutto il giorno alla mia compagna, ai miei figli e ai miei due nipotini.
Cerco di non pensarci spesso perché credo che si soffra di più quando sogni la libertà a occhi aperti che quando la sogni dormendo.
06/04/2014
Oggi ho iniziato a scrivere l’ultimo capitolo del mio nuovo romanzo.
È un anno che ci lavoro.
E ancora non ho deciso che fine farà l’ergastolano più giovane del mio racconto.
Mi ci sono affezionato e non vorrei farlo morire, ma non posso neppure lasciarlo invecchiare murato vivo in una cella.
07/04/2014
Sono stanco di stare in carcere.
E vivo, o anche morto, vorrei finalmente uscire.
Spero vivo.
Pensandoci bene mi andrebbe lo stesso anche da morto.
08/04/2014
La felicità non si trova dentro di noi, ma nelle persone che tu rendi felici.
Ed io ho tanti rimpianti e sensi di colpa di non essere riuscito a fare felice la mia compagna e i miei figli.
Maledizione!
Purtroppo non avrò mai una seconda possibilità.
09/04/2014
Mi ha scritto Susanna e le sue parole hanno rallegrato persino le pareti della mia cella.
Caro Carmelo, con una certa emozione ho aperto il bustone che aveva come mittente il tuo nome scritto di tuo pugno: grazie. Le righe che mi hai scritto sono bastate per mettermi in contatto con la cella dove “vivi” e, respirando a fondo, continuare la mia corsa pensando a te, con l’intento di “dare gambe” alla tua prigionia. Grazie per la tua amicizia, per la tua lotta quotidiana per resistere, per quello che scrivi e che risvegli in noi, persone “libere” che non abbiamo tempo per fermarci e accorgerci della nostra libertà. Un caro abbraccio e… guai se molli! Sei un faro per molti che, senza la tua grinta, avrebbero già gettato la spugna.
Queste ultime parole mi hanno fatto amaramente sorridere perché vorrei essere un faro anche per me stesso sic!
10/04/2014
Durante il progetto “Scuola Carcere” a una ragazza ho raccontato che non c’è poi tanta differenza fra la pena di morte e quella dell’ergastolo.
E le ho spiegato che il condannato a morte attende la sua ultima alba per uscire dalla vita e l’ergastolano invece aspetta il suo ultimo giorno di vita per uscire dal carcere.
11/04/2014
Ho saputo che l’attore Enrico Montesano nella pagina/blog personale ha scritto queste parole su di me:
Se un peccatore si ravvide… è perdonato! Non so di quale reato si sia reso colpevole Carmelo, ma se il suo cammino verso la rieducazione è compiuto, se si è ravveduto, se ha studiato, se il suo comportamento è stato irreprensibile, deve avere tutta la nostra comprensione ed il nostro appoggio.
Il mio cuore gli dice grazie per queste parole.
12/04/2014
Patrizia mi ha scritto:
(…) Tu, purtroppo non scrivi cose tristi, tu racconti la realtà. D’altronde quando l’anima piange, non si può uscire dalla malinconia. Il fatto è che io non so come aiutarti moralmente, anzi cerco in te l’energia positiva che mi trasmetti, a volte la tua mi ha aiutato, più di quello che puoi immaginare, depressa cronica, come sono. Almeno lo dice la mia psicologa, che afferma, (anche) da quando ti scrivi con Carmelo, almeno ogni tanto ti vedo un sorriso (…).
Queste parole mi hanno fatto piacere e mi hanno indotto a pensare che almeno la mia ombra là fuori del muro di cinta sia utile a qualcuno.
13/04/2014
Oggi ho telefonato a mio figlio ed ho parlato a lungo con mio nipotino Lorenzo perché ha voluto raccontarmi i due goal che ha segnato durante la partita dell’altro giorno.
Michael, invece, mi ha chiesto se gli mando ancora delle figurine dei calciatori.
Finita la telefonata, tornando in cella, ho pensato che l’Assassino dei Sogni mi ha rubato ogni cosa, ma non ha potuto prendermi l’amore della mia famiglia.
14/04/2014
Oggi ho lavorato tutto il giorno sul mio ultimo romanzo noir social carcerario, dal titolo “Illuminato Fichera”.
Sono quasi alla fine.
Chissà se riuscirò mai a pubblicarlo.
Penso che i manoscritti migliori li abbia ancora tutti prigionieri sotto la mia branda che mi tengono compagnia.
Chissà se riuscirò a liberare almeno loro.
Dicono che alcuni scrittori hanno successo dopo la loro morte. Chissà se sarò uno di quelli.
15/04/2014
In questo periodo il mondo mi sta crollando addosso dall’ansia e dalla depressione.
E sto cercando di scansarmi.
La mia è diventata una disperata esistenza.
Si può dire che solo l’amore mi sta tenendo in vita.
16/04/2014
Ho risposto all’attore Enrico Montesano.
Il mio cuore ti dice grazie per le tue parole, ma non credo in ventitré anni di prigione di essere stato rieducato perché il carcere è il luogo più diseducativo esistente sulla terra.
Enrico, devi sapere che la galera in Italia t’insegna solo a odiare.
Nient’altro.
Enrico, penso che una pena che dura fino all’ultimo dei tuoi giorni trasformi la luce in ombra, la vita in morte, la felicità in dolore, il bene in male, perché non ci può essere rieducazione senza speranza.
E la cosa più brutta dell’ergastolo è che sai cosa farai domani, dopodomani e tutti i giorni che verranno.
Enrico, ho solo cercato di cambiare rimanendo me stesso.
E probabilmente questa è la mia colpa più grave perché per difendersi il prigioniero “cattivo” non ha nulla da offrire.
Enrico, solo l’amore della mia famiglia e le persone con la coscienza sociale come te mi hanno “rieducato”.
E per me è più importante la tua fiducia umana di quella istituzionale.
Buona vita.
17/04/2014
Ho appena finito di fare colloquio con mia figlia ed ho un po’ di magone. È sempre più difficile vederla andare via.
18/04/2014
Oggi pensavo che molti ergastolani invece di togliersi la vita impiccandosi con le lenzuola attaccate alle sbarre della loro finestra si uccidano con la speranza.
A differenza di molti miei compagni io non spero, perché sono convinto che non si possa vivere solo di speranza, pensando solo al domani, se non hai nessun domani.
19/04/2014
Penso che la maggioranza dei detenuti viva per uscire.
Molti uomini ombra invece vivono per abitudine.
Ed io credo di vivere per amore.
A volte però penso che chi mi ama mi vorrebbe bene lo stesso anche da morto.
Ed io potrei fare lo stesso con loro.
20/04/2014
Oggi è Pasqua.
Nel bene o nel male in carcere ti tocca inventarti una vita.
Io me la sono creata nella mia mente.
E oggi ho trascorso una bella giornata insieme alla mia famiglia.
Credo che senza un po’ di pazzia gli uomini ombra non potrebbero sopravvivere.
21/04/2014
È difficile rimanere per il resto della tua vita a stare a guardare un cancello chiuso.
Chissà fin quando ci riuscirò.
22/04/2014
Oggi un mio compagno mi ha raccontato una brutta storia della sua famiglia.
Il suo racconto mi ha fatto stare triste per tutto il giorno.
Ed ho pensato che quando siamo infelici sentiamo di più l’infelicità degli altri.
23/04/2014
Ho finito di leggere un bel libro, “Storia della filosofia raccontata da Fernando Savater”, che mi ha regalato Suor Grazia.
E mi sono reso conto che molti pensatori si sono sempre posti le domande che mi facevo quando ero bambino.
Ed ho pensato che i bambini sono più filosofi degli adulti.
24/04/2014
Oggi mio figlio compie trent’anni.
Buon compleanno amore.
Sono tanto orgoglioso di te.
Sei il figlio che ho sempre sognato di essere.
25/04/2014
Grazia, un’amica del mio cuore, mi ha scritto:
Mi è tanto piaciuta la tua ultima lettera, va a inoltrarsi laggiù fino nel più profondo del cuore, mi hai commosso… con poche e giuste parole fai sempre centro.
Io non credo che tu abbia piena consapevolezza della testimonianza di coraggio e di forza che tu, Uomo Ombra della cella numero quattro, riesci a fornire al mondo ogni volta che butti giù i piedi dal letto… so bene che magari uno vorrebbe viversi la sua vita in santa pace come sarebbe ormai giusto… ma per il momento la situazione è questa e tu, seppur lottando e ribellandoti, anzi forse proprio per questo, ti sei adattato al meglio… piegando gli eventi e volgendoli, comunque, in positivo.
Perché ogni volta che ti alzi da quel letto, mio caro e amato Uomo Ombra, sei tu il vincente, e l’assassino dei sogni si piega in due dalla rabbia, perché lo sconfiggi ancora e ancora…
E poi, se non ti spiace, volevo rivolgermi un attimo al tuo cuore, direttamente:
“Caro Cuore del mio amico Uomo Lupo,
ti ringrazio di essere sempre così vigile e attivo, ti ringrazio per essere così pieno di vita da indurre il mio amico a combattere, anche se capisco bene che a volte non ce la faccia più. Sai è difficile crederci ancora, credere che il pensiero della “gente buona” possa cambiare fino al punto di scorgere la bellezza incredibile che impera nell’animo di tante persone che sono murate vive, condannate dalla paura di affrontare la vita di quelli che li giudicano, senza neanche conoscerti davvero.
Vedi, caro cuore di Carmelo, tu sei coraggio e amore allo stato puro, ma non tutti i cuori sono come te ed è per questo che lui non ce la fa più ed io lo capisco, ma tu per favore non mollare, non lasciarlo mai in pace, fatti sentire, stringi il suo petto in una morsa di amore, in un impeto di passione per la vita. Perché la sua vita vale la vita di centinaia e migliaia di persone, chi rinasce da sé stesso e viaggia oltre le ombre, lo fa anche per tutti gli altri.
Caro cuore del mio amico Lupo, io credo ancora, credo che tu possa mutare, dobbiamo essere con lui per combattere sempre, perciò teniamolo per mano, nei momenti che si lascia andare…”
26/04/2014
Dai miei compagni da vari carceri d’Italia sto ricevendo continue brutte notizie:
Ciao Carmelo, inizio con il darti una non buona notizia. Questa settimana due detenuti AS1, sono morti in ospedale. Uno di Potenza, Lottina Giovanni, condannato per il reato 74 a 12 anni, gli mancavano altri quattro anni per il fine pena, ed un uomo ombra di Palermo, Andrea Di Carlo. L’unica concessione, gli arresti domiciliari in ospedale qui a Parma, entrambi malati gravissimi incurabili. Il Magistrato di Sorveglianza non li ha nemmeno scarcerati per farli morire a casa loro. Questa è davvero vendetta, lo Stato è più colpevole di noi. In questo carcere le morti sono tantissime, essendo sulla carta Centro-Clinico, e il tutto scorre nell’oblio. Non abbatterti mai, lottiamo sempre. Mimmo.
27/04/2014
Oggi ho letto una frase di Voltaire che mi ha fatto riflettere: “Il paradiso terrestre è dove sono io”. E la mia cella, per la prima volta, mi è sembrata più bella.
28/04/2014
A volte penso che i giudici, in nome del popolo italiano, mi abbiano condannato a vita per la colpa di essere riuscito a sopravvivere a sei colpi di pistola che mi hanno sparato a bruciapelo.
29/04/2014
È un po’ di tempo che cammino avanti e indietro per la cella tutto il giorno per stancare di più il mio corpo e la mia mente per addormentarmi più facilmente alla sera senza pensare.
30/04/2014
Alcuni credenti e molte suore mi scrivono che pregano per il mio futuro.
E oggi mi sono domandato: Ma come si fa a pregare per un uomo che non ha più futuro?
Credo che pregare Dio per un ergastolano non serva a nulla, ma serve a me per sentirmi ancora amato da una parte dell’umanità.