Diario Giugno 2014
Diario Giugno 2014
01/06/2014
Si può essere felici in qualsiasi situazione o luogo ci sia toccato in sorte, ma non quando non puoi fare nulla per cambiare il tuo destino.
E soprattutto quando aspetti una risposta che non arriva mai.
02/06/2014
Il tempo per gli uomini ombra si ferma, per questo a volte mi sembra che mi hanno arrestato ieri.
Il prossimo mese è di nuovo il mio compleanno.
Un altro anno è passato.
03/06/2014
A una domanda sui suicidi in carcere che mi ha fatto una ragazza durante il progetto “Scuola-Carcere” ho risposto che i detenuti che in carcere si tolgono la vita scelgono di morire perché si sentono ancora vivi.
Invece molti rimangono vivi perché si sentono già morti e hanno smesso di vivere.
04/06/2014
Oggi ho scritto:
Ho cercato sempre di essere uno spirito autonomo e di non sottostare ad alcuna cultura carceraria legale e illegale (spesso in conflitto fra loro) per difendere le mie idee.
E non intendo smettere adesso.
L’attesa è una tortura che umilia, che fa male e che non centra nulla con la propria pena.
05/06/2014
Ho scritto al direttore del carcere:
Gentile Dottore,
considerando la nuova situazione in cui mi trovo, per la prima volta vorrei poter fare un colloquio, per il giorno martedì 10 giugno, (in sostituzione del colloquio di venerdì 13 giugno, festa di Sant’Antonio da Padova) all’Area Verde, con i miei due nipotini di otto e sei anni.
06/06/2014
Oggi è stata una giornata importantissima: è stato il giorno del Convegno "Senza l’ergastolo. Per una società non vendicativa”.
Ho appena finito di scrivere un articolo dal titolo “Gli uomini ombra per un giorno sono usciti dall’ombra”. Ed ho concluso ringraziando tutti:
Gli uomini ombra ringraziano tutti quelli che hanno dato loro luce e voce per l’abolizione dell’ergastolo tramite questo convegno, i relatori, gli organizzatori, i partecipanti, gli uomini e le donne che lavorano nel carcere di Padova, i detenuti non ergastolani, l’Università di Padova, la Redazione di “Ristretti Orizzonti”, i volontari e tutti quelli che mi dimentico di citare. In particolare Francesca Vianello, Agnese Moro, Andrea Pugiotto, Annamaria Alborghetti, Maria Brucale, Giuseppe Mosconi, Luciano Eusebi, Kalica Elton, Rita Bernardini, Giuseppe Gullotta (ex ergastolano che ha scontato innocentemente 22 anni di carcere), i familiari degli ergastolani, Ornella Favero, Nadia Bizzotto (della Comunità Papa Giovanni XXIII) e la bella fata bionda dagli occhi azzurri degli ergastolani, Alessandra Celletti, pianista e compositrice che ha riempito di musica, di vita, di speranza e amore sociale il carcere di Padova.
07/06/2014
Ho scritto ad Agnese Moro:
Mi ha fatto particolarmente piacere vederti e abbracciarti.
Il tuo intervento è stato bellissimo.
Se un giorno riuscirò ad uscire ti porterò in giro per i carceri d’Italia e sconfiggeremo insieme la criminalità organizzata.
Le tue parole e il tuo amore sociale sono molto più convincenti del carcere duro e di tanti inutili anni di carcere.
Riguardati.
Ti sento vicino.
Un affettuoso abbraccio.
08/06/2014
Una scrittrice mi ha scritto:
Spero che tu abbia fortuna e che tu riesca a realizzare il tuo sogno. Sono certa, dal momento che scrivo sempre anch’io, non solo per lavoro, che scrivere ti aiuti a sopportare la durezza del carcere e della vita. Ho letto molto sul tuo sito e hai idee e tanta vita da raccontare. I grandi scrittori, dando consigli agli aspiranti, hanno sempre detto che per diventare autori bisogna aver vissuto molto. Tu sicuramente l’hai fatto. Ti auguro quindi buona fortuna.
09/06/2014
Ho informato della mia declassificazione il mio amico Pasquale e lui mi ha scritto:
(…) Ho provato una grande gioia. E di riflesso mi sono venuti in mente i ricordi del carcere di Sulmona. Quella notte che le guardie ci presero per portarci alle celle di punizione. Ci ritennero ribelli, facinorosi e promotori dalla battitura notturna alle sbarre. E addirittura ci misero il divieto d’incontro.
Le sue parole mi hanno fatto rammentare di quella notte.
E non sono stati bei ricordi.
Mi avevano preso di peso nel cuore della notte.
E portato di peso in mutande alle celle di punizione.
Poi mi applicarono l’articolo 14 bis e mi punirono per nove lunghi mesi d’isolamento totale, senza televisione, fornellino e stipetti.
10/06/2014
Quasi tutti i giorni mi sento un uomo ombra e un fantasma.
Oggi, invece, mi sono sentito un padre e un nonno perché mi sono venuti a trovare mia figlia e i miei due nipotini Lorenzo e Michael con la loro madre Erika.
È stato il primo colloquio che ho fatto con i miei due nipotini nell’area verde del carcere.
Prima mi era vietato perché Lorenzo e Michael erano colpevoli di essere nipoti di un nonno detenuto in “Alta Sicurezza”.
Per qualche ora mi sono sentito sereno e felice a giocare con i miei due nipotini.
Mi hanno fatto venire anche il fiatone perché non ero più abituato a giocare con i bambini all’aria aperta.
11/06/2014
Alessandra Lucini mi scrive sempre bellissime parole che fanno sorridere il mio cuore:
Carmelo, tu sei una luce e quindi non sei al buio, o forse tu non vedi la tua luce perché illumini ciò che ti sta davanti, ma ti garantisco che sei importante e illuminante, non siete voi al buio, al buio sono coloro che non vogliono credere in voi.
12/06/2014
Molti detenuti di altri carceri leggono i miei libri.
E uno di loro mi ha chiesto perché scrivo.
Gli ho risposto:
Scrivo libri per cercare un futuro senza dimenticarmi del mio passato.
Scrivo anche per lasciare un buon ricordo ai miei nipoti e per farmi ricordare un giorno di più come nonno scrittore che come nonno ergastolano.
Scrivo per dividere con i lettori tutto quello che ho visto, provato e amato nella mia vita.
13/06/2014
Un agente s’è lamentato che parlo e scrivo spesso male delle carceri italiane.
Gli ho risposto che forse nel mondo non ci saranno carceri “belli” come i nostri, ma di sicuro trattano i prigionieri in modo molto più umano di come fanno nel nostro Paese perché nelle nostre patrie galere non ti puoi sorprendere di nulla.
14/06/2014
Questa mattina mi sono svegliato tardi perché ho lavorato tutta la notte sul mio nuovo romanzo dal titolo “Briciola”.
E quando scrivo perdo la nozione del tempo.
15/06/2014
È da diversi giorni che ascolto continuamente le mie strofe che Alessandra Celletti ha musicato e cantato durante il convegno contro l’ergastolo del 6 giugno scorso:
Buio pesto/vento di solitudine/tonfi nel cuore/vivo fra morti./ I ricordi svegliano l’anima/per miracolo o magia/portano lontano/vivo fra i morti/solo e stanco./Solo e stanco/aiutandomi a vivere/cammino in fondo all’anima./Solo e stanco/aiutandomi a vivere/cammino in fondo all’anima
Vivo fra i morti./Cammino in fondo all’anima./Povero lupo infelice/con il cuore da lupo/trovo la mia tristezza/vivo fra i morti./Come un lupo infelice/con il cuore da lupo/trovo la mia tristezza/vivo fra i morti./Come un lupo infelice/con il cuore da lupo/felice nella tristezza.
16/06/2014
Oggi nelle scale per andare in infermeria ho trovato un giovane detenuto seduto su di uno scalino, che aveva lo sguardo fisso nel nulla.
Sembrava che le sbarre di fronte a lui catturassero tutta la sua attenzione.
Mi ha fatto pena perché ho visto nei suoi occhi tutta la disperazione dei detenuti tossicodipendenti.
17/06/2014
Oggi ho pensato per tutto il giorno che la speranza è la prigione più difficile da cui poter evadere.
18/06/2014
Alessandra mi ha scritto:
Caro Carmelo, non immagini quanto sono stata felice di festeggiare il mio compleanno con te e tutti insieme. E stato davvero un gran giorno. Grazie di cuore per la tua accoglienza, per il tuo sorriso, per la tua allegria e per il pianoforte. (…) Mi è sembrato davvero un giorno di festa, circondata da tanto affetto e calore e non mi sembrava neanche di stare in una prigione.(…) Sono stata contenta di ringraziare personalmente il direttore che mi è sembrato molto serio ma anche gentile. Sono stata felice di suonare e anche di riuscire a farmi coraggio e cantare i tuoi versi.(…) La giornata è volata via con leggerezza e ti sembrerà strano ma l’unico momento in cui ho sentito la durezza delle sbarre e stato quando “noi buoni” siamo dovuti uscire. In quel momento anch’io ho sentito di non essere libera perché mi sarebbe piaciuto restare un altro po’ a scherzare insieme. Avrei voluto salutare tutti con più lentezza e con più calma e magari cantare un’altra canzone sul pianoforte senza il Do.
Invece il tempo era scaduto e i “buoni” dovevano nuovamente essere separati dai “cattivi”. Quel momento è stato brutto (…).
19/06/2014
Oggi pensavo che in questi giorni sia davvero difficile difendere la lotta per l’abolizione dell’ergastolo, con questi brutti fatti di cronaca nera.
E a volte mi viene voglia di arrendermi davanti alla “Pena di Morte Viva”.
20/06/2014
Ho scritto ad Alessandra:
(…) Il nostro cuore ti dice grazie di avere portato un po’ di felicità e di amore sociale nelle nostre celle. Per molti di noi sei stata una delle poche cose belle che abbiamo visto dopo decine di anni di buio, ferro e cemento.
Forse alcuni di noi possono fare a meno della libertà, ma mai potremmo, mai, rinunciare alla speranza che ci hai trasmesso con la tua musica,la tua voce e i tuoi sorrisi. Lo so, tutti ci odiano e non è facile aiutarci. Non è neppure facile difenderci davanti all’opinione pubblica. È ancora più difficile volerci bene. E farci da fata.
Per questo ti siamo grati di avere il coraggio di farlo. Alessandra, grazie che l’altro giorno ci hai aiutato a sognare. E di aver portato un po’ di libertà nelle nostre anime. Oggi pensavo che sarà difficile che gli uomini ombra riusciranno mai un giorno ad uscire dalle loro tombe, ma se qualcuno là fuori dal muro di cinta continuerà a volerci bene come fai tu forse avremmo più probabilità di rimanere vivi. Un sorriso fra le sbarre per te ed il tuo cuore.
21/06/2014
Oggi ho pensato di preparare un altro esame universitario, ma poi ho riflettuto che cosa mi laureo di nuovo a fare se per i “buoni” continuerò a essere cattivo e colpevole per sempre?
22/06/2014
Con l’Associazione Antigone ho lanciato una petizione “AmoreTraLeSbarre”, tramite il sito Change.org, per chiedere il diritto all’affettività in carcere con una frase che avevo trovato scritta nella parete di una cella “Il sesso dura qualche istante, l’amore invece tutta una vita”.
23/06/2014
Ho saputo che in pochi giorni hanno firmato migliaia di persone la petizione sull’affettività in carcere che andrà al Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Ed ho scritto un articolo iniziandolo con questa frase: “L’ergastolano non ha sesso… come gli angeli”.
24/06/2014
Con la pena dell’ergastolo sulle spalle non sei più padrone della tua vita.
E neppure della tua anima poiché devi tentare di vivere.
Prima però devi provare a sopravvivere.
25/06/2014
Ho ricevuto questa lettera:
Buongiorno, ho appena "firmato" la proposta di abolizione dell'ergastolo sul suo sito.
Francamente non so cosa scriverle. Ho pensato fosse una bella cosa farle un saluto, farle sapere che altri la pensano come lei, io non so nemmeno cosa lei abbia fatto per essere condannato all'ergastolo.
Nè posso dire di poter in qualche modo capire il suo stato d'animo. Sarebbe ipocrita scrivere:"la capisco".
Di certo c'è che l'ammiro. Sapendo cosa è riuscito a fare durante la sua carcerazione dimostra una forza che invidio.
Come ho scritto poco più sù, NON posso capire la sua situazione, ma credo che al suo posto non avrei avuto la sua stessa forza.
Ha tutta la mia ammirazione. Mauro
26/06/2014
Molti uomini ombra per continuare a vivere si aggrappano alla speranza, io invece per essere più sicuro preferisco aggrapparmi all’amore e a tutte le persone che là fuori continuano ancora a volermi bene.
27/06/2014
Mi scrivono molti detenuti da tutti i carceri d’Italia.
Spesso mi chiedono consigli giuridici e istanze da fare, ma a volte mi arrivano le richieste più strane.
Oggi, per esempio Mauro (Callogaro) dal carcere di Belluno (via Baldenich, 11 cap 32100), mi ha scritto:
-(…) Se hai la possibilità di contattare qualcuno con cui corrispondere, visto che io essendo divorziato non usufruisco di colloqui e non corrispondo con nessuno per poter sfogare i miei pensieri al mondo esterno.
Che fare?
Spero che qualche anima buona legga questo mio diario e scriva a Mauro.
28/06/2014
Al protagonista del romanzo che sto scrivendo in questo periodo, “Briciola”, gli ho fatto dire alla donna che ama una frase che avevo trovato scritta nella parete di una cella dell’Asinara: “Ti amerò in ogni luogo e in ogni tempo”.
29/06/2014
Mi piace leggere e scrivere ed ho deciso di inserire nel mio programma di studi anche l’esame di “Letteratura Italiana”.
Ed ho pensato di smettere di scrivere il mio ultimo romanzo “Briciola” (ho già tanti manoscritti sotto la mia branda prigionieri nell’ombra insieme con me) per preparare questo nuovo esame universitario.
30/06/2014
A volte il mio Diavolo Custode si lamenta che le dò troppe cose da fare, ma l’altro giorno mi ha scritto:
“Dire di calmarti a te è come uccidere la vita che scalpita”.
Le ho scritto che i morti hanno sempre voglia di vivere.