Diario Luglio 2014
Diario Luglio 2014
1/07/2014
Dopo che ha usufruito di nove ore di permesso di necessità libero (gli unici permessi che gli ergastolani possano usufruire) mi ha scritto Marcello:
-(…) Questo lo devo non solo a me, alla persona che sono oggi e alle reali scelte che ho voluto fare per divenire migliore e guardare negli occhi i miei amati familiari, ma, in un certo qual modo, lo devo anche a te Carmelo, perché hai saputo spronarmi dandomi i giusti suggerimenti. Il tuo “vedere” era acuto e premonitorio, quando mi dicevi che io avevo delle potenzialità ma che dovevo farmi conoscere dalla società. Bene Carmelo, la mia, la tua, la nostra storia la racconto a tutti perché è di esempio per la società cosiddetta “per bene”. Noi stiamo dimostrando con i fatti che la vendetta non paga. L’ergastolo ostativo offende la civiltà e noi meritiamo una seconda possibilità.
2/07/2014
Che tristezza che provo quando penso che in carcere ci sono cresciuto, ci sto invecchiando e probabilmente ci morirò.
3/07/2014
Sul convegno per l’abolizione dell’ergastolo che c’è stato nel carcere di Padova il sei giugno scorso, Max mi ha scritto:
-(…) La giornata di Padova è stata molto emozionante, nonostante il contesto, il trovarsi dentro quella struttura di privazione, l’arrivarci attraverso una serie di cancelli che si aprivano/chiudevano. Ti confesso che la reale motivazione che mi ha spinto ad esserci è stata il potervi incontrare fisicamente, il potere sentire voce e pelle, la possibilità di un abbraccio, il potersi guardare negli occhi… così come l’aspetto più frustante e duro è stato assistere alla chiamata delle sezioni, noi che si usciva fuori mentre altre persone ritornavano a quel dentro, in quel dentro (…)
4/07/2014
Mi ha scritto Massimo, che è stato con me a Spoleto e da alcuni mesi è tornato un uomo libero:
-(…) In questi mesi tutte le volte che mi è capitato di leggere i tuoi scritti sul tuo sito ho rivissuto con gioia i giorni in cui ci siamo conosciuti a Spoleto. (…) Io che pur essendo laureato in giurisprudenza non sapevo niente di esecuzione della pena e di ostatività, la cosa grave che non ne sapeva niente neanche il mio avvocato. Ma c’è una cosa che più di ogni altra mi ha stregato e tu lo sai perché non è la prima volta che te lo dico: il tuo sorriso. Nonostante le tue sofferenze riesci sempre a infondere negli altri gioia, speranza e riesci sempre a farti apprezzare da tutti. Ed in questo senso devo dirti che mi ha un po’ turbato l’intervista che è stata mandata in onda su RAI 2, per il semplice fatto che non hai sorriso, non è da te, ti voglio sempre come ti ho conosciuto… spero che proprio mentre mi stai leggendo un gran sorriso ti riempie il cuore. (…)
Ho risposto a Massimo e gli ho nascosto che dopo ventitré anni l’Assassino dei Sogni s’è divorato tutti i miei sorrisi.
5/07/2014
Sto preparando un altro esame universitario, “Letteratura italiana”.
E fra alcuni autori ho Dante Alighieri con la sua “Divina Commedia”.
Ho notato che fra l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso trovo il primo molto più umano perché mi ricorda il carcere.
E nell’aldilà, se potessi scegliere, andrei all’inferno piuttosto che annoiarmi in paradiso, perché mi sembra che all’inferno ci sia più vita.
6/07/2014
Ho scritto ad Antonio:
Ho appena finito di leggere le tue parole.
E mi ha molto colpito la tua frase: “I sogni sono stati inventati perché si avverino”.
Continuerò a lottare per avverare il mio e quello di tutti gli uomini ombra, per avere un calendario in cella per segnare i giorni, i mesi e gli anni che mancano per finire la nostra pena.
Un sorriso fra le sbarre
7/07/2014
A una domanda di una studentessa che sta preparando una tesi di laurea sul carcere, ho risposto in questo modo:
Dipende dal carcere in cui sei. Molti vivono come pezzi di legno accatastati in cantina. Alcuni vegetano. Altri si tagliano nel corpo e nell’anima e si piangono addosso. La verità è che nella stragrande maggioranza dei casi si vive come cani ciechi in un canile; spazi ridotti, una non vita, assenza costante d’intimità, d’intrattenimento, di cultura, d’affetto. La verità è che questo tipo di società più che recuperare il detenuto lo vuole eliminare, distruggere e coprirlo vivo di sbarre e cemento. Riguardo a me, io tento di sopravvivere immaginando di vivere.
8/07/2014
Sono appena venuto a sapere che Stampa Alternativa- Nuovi Equilibri ha dato voce e luce alle lettere che mi sono scritto con un professore di filosofia.
Carmelo Musumeci, Giuseppe Ferraro
L’Assassino dei Sogni
Lettere fra un filosofo e un ergastolano pag. 64 anno 2014
prezzo 1,00 ISBN 978886224178
Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti noi.
Da leggere anche nelle scuole.
Ci tengo a ringraziare la giornalista e scrittrice Francesca de Carolis che ha curato questo libro e Nadia Bizzotto, angelo della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha fatto uscire le mie lettere dall’Assassino dei Sogni di Spoleto.
9/07/2014
Sono felice di questo nuovo libro che è appena uscito.
Casa editrice: Stampa Alternativa- Nuovi Equilibri.
Autori: Carmelo Musumeci, Giuseppe Ferraro.
Titolo: “L’Assassino dei Sogni”.
Sottotitolo: Lettere fra un filosofo e un ergastolano.
Pag.64, anno 2014, prezzo euro1,00 ISBN 9788862224178.
E sono anche contento che questo libro costa solo un euro, così lo possono comprare molte persone per leggere e conoscere che in Italia, Paese del Diritto Romano e della Cristianità, esiste la “Pena di Morte Viva”.
10/07/2014
Alla notizia dell’uscita del nuovo libro un compagno mi ha chiesto perché scrivo.
Gli ho risposto sorridendo: “Scrivo perché ho paura che quando morirò non resterà niente di me a parte i miei manoscritti”. Penso che scrivere è un po’ come amare e se ami e scrivi diventi immortale, forse per questo io cerco di amare e scrivere più che posso.
11/07/2014
Avevo scritto a Salvatore Barbera, direttore in Italia di Change.org, per ringraziarlo della petizione che aveva lanciato sull’affettività in carcere “AmoreFraLeSbarre”.
E oggi ho ricevuto la sua bellissima risposta: “Il mio lavoro è quello di comunicare un problema in modo da creare un cambiamento nella società. Anche tu sei un campaigner. Lo dimostra la tua battaglia contro l’ergastolo, la lettera che avevi mandato al Presidente della Repubblica, questa tua ultima campagna per l’affettività. E tra colleghi, dobbiamo dirci la verità: questa è sicuramente la battaglia più difficile perché si scontra con i pregiudizi, con le ironie e l’ignoranza di chi non riesce a vedere degli esseri umani dietro le sbarre di una galera”.
12/07/2014
Ho lanciato un appello a tutti i giornalisti della carta stampata e televisiva a fare il passaparola e a procurarsi, e ad adottare, una copia del mio ultimo libro con il prof Giuseppe Ferraro, “L’Assassino dei Sogni”, perché chi mi legge mi allunga la vita (e purtroppo anche la mia pena).
E oggi ho scritto alla Redazione de “Il Manifesto”:
Cari compagni/e,
vi informo che la Casa Editrice “Stampa Alternativa” ha fatto uscire un mio libricino scritto con il filosofo Giuseppe Ferraro (Professore dell’Università Federico II di Napoli).
Sono particolarmente contento che l’abbiano pubblicato in edizione economica (solo 1,00 euro) così lo possono acquistare e leggere più persone.
In questo modo ho più possibilità di far conoscere che in Italia, Paese del Diritto Romano e della Cristianità, esiste la “Pena di Morte Viva”.
Io purtroppo oltre che un uomo ombra sono anche uno “scrittore ombra” e vi sarei grato se mi darete un po’ della vostra voce e della vostra luce per il passaparola o scrivendomi una recensione pubblica.
Grazie per quello che riterrete opportuno fare.
13/07/2014
A volte penso che i buoni fuori dal muro di cinta non ci daranno mai la libertà o la sola speranza un giorno di averla.
Ci rimane solo la lotta, ma solo (o quasi) a crederci.
14/07/2014
Qui nella sezione del Polo Universitario c’è una bella vista sul campo sportivo.
E appena ho un attimo di tempo libero mi metto gli occhiali (da lontano incomincio a vederci poco) e sto delle ore sulle sbarre della finestra a guardare l’erba (riesco a vedere anche un paio di alberi) e a seguire i miei sogni.
15/07/2014
Il mio compagno di cella sa quanto gli ergastolani odiano i calendari.
E oggi quando sono rientrato in cella mi ha fatto una bella sorpresa perché non ho più trovato appeso alla parete il calendario dove segnava i giorni e i mesi che gli mancano a finire la pena.
16/07/2014
Il guaio del carcere è che hai troppo tempo per riflettere.
E oggi pensavo che gli uomini lottino per vivere.
Invece a volte penso che all’uomo ombra converrebbe lottare solo per morire.
17/07/2014
Dopo la mia testimonianza “Figli fra le sbarre” ho ricevuto queste parole che mi hanno commosso:
- L’amore per un figlio è qualcosa d’indescrivibile, un amore puro a 360 gradi. Anch’io rivivo questi momenti ogni volta che porto la mia bimba al colloquio con il mio compagno. Se ci penso mi viene solo da piangere. Rosalba.
18/07/2014
Lucia, una mia paesana che porta il mio stesso cognome, mi ha scritto:
Sto leggendo Zanna Blu. Sono arrivata oltre metà del libro. Ma ora dimmi una cosa, caro scrittore Carmelo, però non vale, e non è possibile che hai cominciato a farmi piangere fin dal primo capitolo, con la morte di Lupo Mannaro, io che sono di lacrima facile, e tu che mi dai l’input giusto… ma no, non si fa così. Cosa ne penso? Quanta vitalità, quanto sentimento, quanto cuore in Zanna Blu-Carmelo, che rispecchia la gente, il calore e la passionalità del Sud, in contrasto con questi spazi aperti, enormi, freddi dove vive, e soffre ogni genere di patimento, e che rispecchiano la fredda terra del nord. Per non parlare di tutta la splendida fantasia mista alla realtà, che fa di Zanna Blu un affascinante storia da voler leggere capitolo dopo capitolo.
19/07/2014
Ho ricevuto questa lettera che ritengo giusto renderla pubblica perché penso che la stragrande maggioranza degli italiani la pensi in questo modo.
Catania 1 luglio 2014
Signor Musumeci,
poiché io sono uno dei tanti contribuenti che permettono a lei di avere fra l’altro tanto tempo per scrivere e ultimamente di atteggiarsi a profeta, posso fare le mie riflessioni, credo, ne ho il diritto. Non voglio sapere quante persone ha ucciso, quante famiglie ha rovinato e nemmeno se si rende conto che, se si è laureato, il merito è nostro che glielo abbiamo reso possibile. E lei si lamenta anche: “Mi sono preso una laurea per marcire in carcere”. Vorrebbe uscire, magari con uno stipendio mensile assicurato da noi visto che lei “è diventato buono”. Per laurearmi, e anche prima, io ho fatto i lavori più umili e gravosi, non ho ammazzato nessuno, ho raggiunto una certa meta e non mi atteggio a Solone. Ultimamente ci ha proprio stufato.
Annamaria e famiglia.
20/07/2014
Ho risposto ad Annamaria.
Mi dispiace che quello che penso, sogno e scrivo Le dia noia. Ed è vero che scrivo molto (e sogno pure tanto) ma è l’unico modo che ho per continuare a far esistere la mia ombra. Non conosco altri modi. Le confido che quando sei chiuso fra queste quattro mura e non hai più la speranza di uscire t’inventi l’esistenza. Ed io me la sono inventata scrivendo, pensando e sognando. Non credo di fare nulla di male. Le giuro però che non sono io che scrivo, ma è quello stupido del mio cuore che non si vuole rassegnare al suo destino. Mi creda, a volte stufa anche me. Scrive sempre le solite cazzate. Ed è inutile che adesso il mio cuore si lamenti. Ci doveva pensare prima. E poi gli ergastolani hanno meno problemi di tutte le persone fuori (non pagano affitto, bollette e tasse) a parte quello di essere ancora vivi.
21/07/2014
A volte dal mondo dei buoni ricevo anche delle belle parole, come queste di una sorella di un detenuto:
Buongiorno sig Carmelo, grazie per la forza e la costanza con cui combatte ogni giorno per i diritti dei nostri cari, grazie perché in mezzo a tutta questa ipocrisia leggere la vita e la realtà di persone come lei che con semplicità danno speranza alle nostre lacrim, non ci fa sentire soli. Grazie dalla sorella di un detenuto che io adoro e per cui combatto tutti i giorni in mezzo ad una società che si crede di sapere tutto e invece non sa proprio niente.
22/07/2014
Il mio “Diavolo Custode” mi ha scritto:
L’amore e la passione per la lotta e la giustizia sono un’energia che stritola ogni male di cui è pieno l’ “Assassino dei Sogni”.
23/07/2014
La mia bambina mi ha mandato degli appunti di studio per un mio compagno e mi ha scritto:
Ciao amore mio, nella busta trovi i miei appunti dell’università sui termovalorizzatori (sono l’unica copia che ho quindi poi fatteli rendere) e il foglio che attesta che adesso il numero di cellulare (…) è intestato a me. Ti amo tanto.
24/07/2014
La ditta dove lavorava mia figlia ha chiuso.
E ho paura che non le sarà facile trovare un altro posto di lavoro.
E approfitto di questo spazio in rete per segnalarla:
Barbara Musumeci mubarbara@yahoo.it
Laurea Specialistica in Ingegneria Chimica (110/110 cum laude)
Mini Specializzazione di ingegneria chimica farmaceutica.
E spero bene.
25/07/2014
Oggi ho ricevuto questa lettera di una detenuta, che mi ha rattristato:
Vorrei raccontarti la mia storia. E avere dei consigli. Sono Jhoanna Gallo. E ho una figlia di venticinque anni studente universitaria sino a un paio di mesi fa, perché ha dovuto lasciare gli studi per fare qualche ora in un ristorante. Io ho un lavoro fisso in ospedale da sette anni, lavoro che rischio di perdere se non esco presto dal carcere. Sono stata condannata ad anni quattro e mesi otto di reclusione. La cosa che mi preoccupa più di tutti è perdere il lavoro perché, credimi, l’unico mezzo di sostentamento per me e per mia figlia era proprio il mio lavoro. Mi hanno anche bloccato lo stipendio. Ti parlo con il cuore in mano, sono molto giù. E ho paura che psicologicamente stia crollando. Sono una persona molto semplice che ha sbagliato, ma erano dieci anni che non entravo più in carcere. Mi ero sistemata. Adesso mi sento di avere perso tutto. E non ho più voglia di vivere. Sono giorni che piango da sola. Penso al suicidio. Non so Carmelo, può la giustizia far perdere tutto ad una donna di 45 anni che con fatica e impegno era riuscita a trovare un posto di lavoro fisso e una casa popolare? Il mio avvocato continua a chiedere soldi, ma io non so dove prenderli.
Caro Carmelo, quando ero fuori, in internet avevo letto tanto di te. E so che in carcere ti sei laureato in giurisprudenza: dammi un consiglio per non perdere il lavoro. Sto malissimo al pensiero che quando uscirò cosa farò? Dove andrò? Non ho una pena altissima. E l’idea di ritrovarmi senza lavoro mi fa pensare al suicidio. Dammi Carmelo qualche speranza. Ti do del tu perché io ti ho letto tante di quelle volte che è come se ti conoscessi. Aspetto un tuo scritto perché sono sicuro che troverai le parole giuste per sostenermi e farmi forza.
26/07/2014
Ho risposto a Johanna.
Le cose là fuori nel mondo devono andare proprio male per chiedere consigli a un uomo ombra. Ed io purtroppo non so proprio come aiutarti, consigliarti e sostenerti. La giustizia in Italia aiuta solo i condannati forti, ricchi e potenti, ma rovina tutti gli altri che non lo sono. L’unica cosa che posso fare è dare un po’ di voce al tuo urlo fra le sbarre. E spero che qualche politico, sindacalista e magistrato di sorveglianza locale si attivi per non farti perdere il lavoro. Mi dispiace, perdonami, non posso fare altro. Purtroppo sono solo un’ombra condannata a essere cattiva e colpevole per sempre. Posso solo urlare fra le sbarre insieme con te che a volte i buoni che non commettono nessun reato sono più malvagi dei cattivi che li commettono, se fanno perdere il posto di lavoro a una donna con una figlia da mantenere agli studi. Posso solo urlare fra le sbarre insieme con te che per molte persone il carcere non è necessario, perché in galera non c’è niente di buono e di giusto. E che il carcere non può fare bene. Il carcere ti rende solo più cattivo. E ti prepara a esserlo sempre di più per il futuro. Posso solo urlare fra le sbarre insieme con te che in carcere bisogna starci il meno possibile, perché è meglio per la società e per se stessi. Johanna, forse posso fare ancora qualcosa. Posso volerti bene. E sai che il bene dei cattivi è più vero di quello dei buoni che chiedono giustizia, ma in realtà vogliono vendetta. Un abbraccio fra le sbarre.
27/07/2014
Oggi è il mio compleanno.
E questa notte ho scritto nel mio cuore:
-Datemi un fine pena, anche fra diecimila anni, perché c’è poca giustizia in una condanna che non finisce mai.
28/07/2014
Oggi pensavo che nelle sezioni di Alta Sicurezza i detenuti sono tutti meridionali.
E mi sono chiesto come mai nessuno s’è mai domandato perché gli uomini del sud trovano uno sfogo nel crimine.
29/07/2014
Oggi ho svolto l’esame di “Filosofia della Scienza”.
Un esame difficile ma molto bello.
E i due professori della Commissione esaminatrice mi hanno colpito per la loro sensibilità, professionalità e umanità.
Voto ventinove.
Sono contento che giovedì quando mi viene a trovare mia figlia mi prenderò ventinove baci perché siamo d’accordo che mi dà lo stesso numero di baci del voto che prendo.
30/07/2014
Da oggi è in libreria il mio ultimo libro, la raccolta di lettere che io e il professore di Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, Giuseppe Ferraro, ci siamo scritti quando io ero al carcere di Spoleto.
Sono particolarmente contento che l’abbiano pubblicato in edizione economica (solo 1,00 euro) così lo possono acquistare e leggere tutti, anche i ragazzi delle scuole.
In questo modo ho più possibilità di far conoscere che in Italia, Patria del Diritto Romano e della Cristianità, esiste la “Pena di Morte Viva”.
Ecco i dati del libro:
Casa Editrice: Stampa Alternativa-Nuovi Equilibri.
Autori: Carmelo Musumeci, Giuseppe Ferraro.
Titolo: “L’Assassino dei Sogni”.
Sottotitolo: Lettere fra un filosofo e un ergastolano.
Pag.64 anno 2014 prezzo 1,00 ISBN 9788862224178.
31/07/2014
Oggi mi sono venute a trovare Lupa Bella e Coda Bianca.
L’unica cosa che rimpiango di tutti questi anni di carcere è che non ho potuto vivere accanto alla mia compagna e ai miei due figli.
E adesso anche ai miei due nipotini.
Per fortuna in carcere impari ad amare anche quello che non vedi, non senti e non tocchi.