Diario Novembre 2014
Diario Novembre 2014
01/11/2014
Ho telefonato a mio figlio Mirko e quei dieci miseri minuti che ti concedono sono volati in un batter d’occhio.
Lui e sua sorella sono la roccia dove mi aggrappo quando sto per affogare nelle notti in tempesta.
02/11/2014
Ormai vivo di ricordi.
Per fortuna quelli non me li può portare via nessuno.
Neppure quel figlio di puttana dell’Assassino dei Sogni.
03/11/2014
Certi giorni non credo più a nulla, mi viene voglia di buttare la spugna e di rinunciare a lottare.
Poi l’indomani mattina raccolgo la spugna.
Ed inizio di nuovo a lottare.
04/11/2014
Quel fortunato di Zanna Blu ha ricevuto un sacco di complimenti da Tiziana, una sua nuova amica:
(…) Ho letto il tuo libro “Zanna Blu” e mi è piaciuto molto. Mi sono piaciute queste favole “vere” e ti ho inseguito in queste corse, soprattutto nei meravigliosi salti mortali che nemmeno l’uomo ragno se li sogna. Che bella fantasia, Carmelo. E sì, perché una storia, bene o male, ce l’abbiamo tutti, ma la capacità di raccontarla in favole appartiene solo a qualcuno… e tra questi pochi, ci sei tu. E io sono contenta di averti potuto incontrare e di avere potuto leggere queste pagine di dolore e di lotta senza tregue, di ferite mortali e di speranza, di persecuzione e di rinascita continua, una perenne “risurrezione” motivata sempre e soltanto dell’amore. Zanna Blu conosce bene l’amore e ne sa parlare perché lo ha incontrato e se ne sente definitivamente abitato. (…)
05/11/2014
Oggi ho visto un detenuto, che uscirà fra qualche giorno, pensieroso e frastornato come se avesse paura ad uscire.
Dicono che un detenuto che finisce la sua pena esce distrutto dal carcere.
E che una volta fuori non riesca più a vivere in modo normale.
Io però vorrei essere lo stesso al loro posto.
06/11/2014
Ho scritto ad un amico sconosciuto:
Caro Enzo,
la solidarietà di chi conosci ti fa bene, ma quella delle persone che conosci per la prima volta è ancora più stupenda. Le tue brevi parole mi hanno aiutato a capire che nonostante tutto al di là del muro di cinta, fra gli umani, continuo ad esistere.
Grazie. Un sorriso fra le sbarre.
07/11/2014
Il prossimo mese sarà di nuovo Natale, e m’immagino di già la mia famiglia intorno ad un albero di Natale pieno di luci.
Spero che loro non mi immagino già me chiuso in una cella con attorno delle sbarre.
08/11/2014
Ho scritto ad Agnese Moro, la figlia dello statista ucciso dalle brigate rosse.
Cara Agnese, mi hanno scritto alcuni ergastolani dal carcere di Parma che ti hanno incontrato e sono rimasti colpiti dalla tua umanità e sensibilità. Poi ho saputo da Ornella che verrai qui a Padova al Seminario sull’affettività il primo di maggio e sono contento d’incontrarti di nuovo. La mia situazione purtroppo non migliora, l’unica bella notizia (si fa per dire) è che sono stato invitato per il 20 dicembre 2014 con Nadia e la Comunità Papa Giovanni XXIII in udienza pontificia privata in Vaticano da Papa Francesco. Figurati se la magistratura manderà un uomo ombra dal Papa. Ti voglio bene. Un affettuoso abbraccio tra le sbarre in attesa di dartelo di persona.
09/11/2014
Oggi in redazione abbiamo discusso di fare un numero speciale di “Ristretti Orizzonti” su Papa Francesco, dedicandogli la copertina. Sicuramente la maggioranza dei politici faranno orecchi da mercante e faranno di tutto per dimenticare le sue parole: “L’ergastolo è una pena di morte nascosta. In vaticano, da poco tempo, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo”.
Cercheremo di ricordarcelo noi.
10/11/2014
Simone dopo la sua visita nella redazione di Ristretti Orizzonti ci ha scritto: Caro Carmelo e caro Biagio, ti volevo ringraziare per la giornata di mercoledì. È stata un’esperienza molto forte ed è stata per me molto utile. Non si può giudicare un fatto storico se non lo si conosce fino in fondo, e mercoledì è stata una giornata per iniziare a conoscere più da vicino la vostra realtà, quella degli uomini ombra.
Come ti dicevo Carmelo butterò giù qualche pagina sull’incontro di mercoledì, non tanto per la tesi, ma per me, per esprimere a parole le sensazioni che ho provato da quando ho scoperto l’esistenza dell’ergastolo ostativo, quando ho deciso di immettermi in questo percorso, quando ti ho contattato, fino all’incontro in redazione con un bellissimo colloquio con Biagio e il focus group. Devo essere sincero, mentre venivo in treno da Milano, non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma ero molto felice di poterti vedere e sentire. Mi ha anche sorpreso la voglia di tutte le persone che erano presenti di confrontarsi, di chiedere, di informarsi, di presentarsi. Nei vostri occhi, non ho visto la rassegnazione, ho visto la speranza. Voi, da quanto ho capito, volete solo la certezza della pena, breve o lunga che sia, per tornare a sperare. Per concludere volevo lasciarti un pensiero Carmelo. Mercoledì hai detto che te hai poco tempo e perciò devi fare tutto il possibile per smuovere le acque. Verissimo, ma non buttare via quello che hai fatto finora e ricorda che comunque vada le idee e le lotte restano per sempre.
11/11/2014
Oggi durante il progetto “Scuola-Carcere” ho detto ai ragazzi che si può essere dei buoni cittadini con la fedina penale pulita, ma nello stesso tempo dei cattivi umani.
12/11/2014
Sono stato tutto il giorno incazzato pensando che la vita non può essere considerata degna di essere vissuta se sai che domani sarà un giorno uguale a ieri e lo sarà anche dopodomani.
13/11/2014
Oggi pensavo che forse di tutte le pene quella dell’ergastolo non è la più crudele, ma di sicuro è la più folle perché manca di qualsiasi umanità. È una vera e propria pena del diavolo.
Oggi durante il progetto “Scuola-Carcere” ho detto ai ragazzi che si può essere dei buoni cittadini con la fedina penale pulita, ma nello stesso tempo dei cattivi umani.
14/11/2014
Oggi ho scritto e letto per tutto il giorno. Scrivo per continuare ad esistere. E per liberarmi dall’Assassino dei Sogni. Leggo per realizzare la mia autonomia dai miei guardiani. E per non impazzire.
15/11/2014
Un altro, l’ennesimo, no.
Mi hanno respinto la richiesta di andare ad assistere con la mia famiglia alla prima dello spettacolo teatrale tratto dal mio libro “Undici ore d’amore di un uomo ombra” messo in scena da Matteo Sanna e Flavio Ginocchio del Karakorum Teatro, a Milano sabato prossimo, 22 novembre, presso il Nuovo Teatro Ariberto. Io mi sono abituato ma quello scemo del mio cuore non ancora, e tutte le volte fa un male cane.
16/11/2014
Oggi ho scrutato tutto il giorno il mio passato sognando ciò che avrei voluto fare se non fossi stato sepolto vivo dentro l’Assassino dei Sogni.
17/11/2014
Mi ha scritto un uomo ombra:
(…) Non riescono proprio a capire che siamo noi ergastolani a doverci muovere, a provare a fare comprendere a chi detiene il potere che condannandoci all’ergastolo canzonano la loro stessa Costituzione e non solo, ci tolgono la voglia di provare a reinserirci ed attuare un cambiamento a livello umano, perché tanto non potremmo mai metterlo in atto. Carmelo, cosa mi serve diventare “Bravo” se poi non posso “esserlo”?
18/11/2014
Ieri sera sono stato tutta la notte a fissare tra le sbarre della mia finestra il nulla nell’oscurità del mio futuro.
E a riflettere perché continuo a respirare.
19/11/2014
A proposito delle ultime dichiarazioni di Papa Francesco sull’abolizione dell’ergastolo ho scritto al direttore del giornale la Repubblica:
(…) Io dico spesso ai miei compagni di sventura che oggi gli ergastolani ostativi ai benefici hanno molte meno possibilità di finire la loro esistenza vicino ai nostri cari di quante ne avevano gli internati nei campi di concentramento nazista (è vero che però loro non avevano commesso nessun reato).
Mentre loro avevano la speranza che con la sconfitta della Germania i vincitori li avrebbero liberati, noi non abbiamo nessuna speranza perché nessuno verrà a liberare noi. E la cosa più disumana è che non ci ammazzano, ma ci tengono in vita, perché un ergastolano con l’ergastolo ostativo non può fare altro che prepararsi a morire. Direttore, che ne pensa?
20/11/2014
Oggi sono felice perché ho saputo che mia figlia vuole venire al seminario che sta organizzando per il primo dicembre 2014 la redazione di Ristretti Orizzonti, per portare umanità e affetti nelle carceri italiane. E così potremmo stare insieme seduti uno accanto all’altro, mano nella mano, come un padre e una figlia normali.
21/11/2014
Oggi per tutto il giorno mi sono sentito sepolto vivo.
Ed ho pensato che nessun morto è più morto di un condannato alla “Pena di Morte Viva”.
22/11/2014
Oggi avrei voluto essere tutto da un’altra parte, almeno per poco, per un’altra manciata di ore, mano nella mano con la mia compagna, i miei figli e i miei nipoti a godermi lo spettacolo che Matteo Sanna ha tratto dal mio libro “Undici ore d’amore di un uomo ombra”, ma, appunto, per i giudici un uomo ombra non merita neanche questo.
23/11/2014
Oggi pensavo che sono entrato nel ventiquattresimo anno di “Pena di Morte Viva”.
E riflettevo che tutti (o quasi)hanno paura della morte.
Chi però non ha (o ne ha meno) paura della morte è l’ergastolano senza scampo, perché la pena dell’ergastolo ostativo non solo ti fa male, ma ti annienta.
E lo fa lentamente.
Un po’ tutti i giorni.
E un po’ tutte le notti.
Fino alla fine dei tuoi giorni e delle tue notti.
Ti distrugge facendo attenzione a non ucciderti.
Ti porta via i sogni, ma ti lascia la vita per farti soffrire di più.
24/11/2014
Il prossimo mese ho un’altra udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Venezia, ma non mi voglio proprio illudere.
Da un po’ di anni l’Assassino dei Sogni (il carcere come lo chiamo io) mi dice che sono cambiato, che sono bravo, mi danno encomi, mi fanno laureare.
E addirittura nell’ultima relazione di sintesi dell’11/07/2014 hanno scritto che sono favorevoli all’ammissione dei benefici.
Poi però i magistrati di sorveglianza mi dicono che per legge sono cattivo e colpevole per sempre e se non metto un altro in cella al posto mio dovrò morire in carcere.
E sicuramente anche la prossima volta mi diranno la stessa cosa.
25/11/2014
In questi giorni ho ricevuto, da una laureanda che è venuta a farci visita, una delle lettere più belle di questi 23 anni di carcere, che mi ha fatto particolarmente piacere perché mi fa sperare che questa società possa cambiare in meglio.
“Conoscere la tua storia mi fa essere ancora più vicino a te come persona e alla tua causa. Anzi è proprio la tua storia a dare il vero senso alla tua lotta. Mi indigno con te. E a tanti altri come te. Mi indigno di un sistema penale che mette anno di fine pena 9999, una grottesca ironia, una sadica dicitura, una presa in giro. Mi chiedo dove sarei adesso se quando ho sbagliato nessuno mi avesse perdonato. Ti ringrazio per il coraggio e la forza che metti nel cercare di cambiare le cose. Non solo per te, ma in nome di un senso di giustizia più grande."
26/11/2014
Ho scritto a Giulia:
Certo che mi ricordo di te certo, ma più del tuo viso mi ricordo il tuo sorriso, che ha “terrorizzato” l’Assassino dei Sogni, ma ha reso felice i suoi prigionieri. Devi sapere che la cosa che manca più di tutto in carcere sono i sorrisi ed il tuo mi ha fatto venire in mente quello di mia figlia. Giulia,devi sapere che ultimamente non sto passando un bel periodo perché da parte della magistratura di sorveglianza c’erano stati dei segnali di speranza. E quello sciocco del mio cuore, che non vede l’ora di correre dalla compagna, dai miei figli e dai miei nipotini, s’era illuso. E si era dimenticato che con la pena dell’ergastolo non vale la pena di vivere e hai tutto da guadagnare a morire presto.
Peggio per lui, adesso spero che si rassegni al suo destino, ma ti confido che la frase che mi hai scritto “Anno fine coraggio: mai”, gli ha trasmesso forza, coraggio ed energia.
E ha voluto che la scrivessi sulla parete della mia tomba accanto alla mia branda per poterla leggere quando chiuso gli occhi alla notte e quando li apro all’alba.
Giulia, ti confido che spesso trovo ingiusto che dopo tanti anni devo scontare una condanna dell’uomo ch’ero prima, se adesso sono un’altra persona. E a volte mi domando perché devo continuare a pagare io per lui. L’uomo si rinnova di continuo.
E non solo il corpo, ma anche nell’anima, nei modi di fare e nel carattere. Tutto cambia. Noi stessi non siamo mai i medesimi, ma non cambia mai la nostra pena e non si finirà mai di scontare. Un sorriso fra le sbarre.
27/11/2014
Oggi ho sentito la mia compagna e ci siamo scambiati due coccole per telefono.
Sono ventiquattro anni che siamo separati fra sbarre e mura di cemento, eppure le nostre due anime non si sono separate un solo istante.
E il mio cuore è riconoscente di farsi amare da un uomo ombra.
28/11/2014
Un lettore, che ha letto molti miei libri, mi ha rimproverato perché faccio morire troppo spesso i protagonisti dei miei romanzi. E gli ho risposto:
L’ergastolano ostativo muore ogni giorno. E non può farci nulla. Apre gli occhi al mattino. E muore alla sera. E non può farci proprio niente. Io per non morire scrivo romanzi di notte. E per non morire io, faccio morire i miei personaggi.
29/11/2014
La felicità è l’attesa di un istante di felicità.
E ho pensato tutto il giorno e tutta la notte che fra due giorni durante il seminario sull’affettività starò accanto a mia figlia.
30/11/2014
Domani l’uomo ombra e la figlia dell’uomo ombra saranno tutti e due, uno accanto all’altro, mano sulla mano, contro l’Assassino dei Sogni.
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