Diario Dicembre 2014

Diario Dicembre 2014

01/12/2014
Oggi nel carcere di Padova c’è stato il seminario sull’affettività in carcere.
L’amore è entrato dentro l’Assassino dei Sogni.
Ed io mia figlia  siamo stati seduti per delle ore uno accanto all’altra come una famiglia normale.

02/12/2014
Ho deciso di scrivere qualcosa sulla giornata di ieri e di pubblicarlo a puntate sulla “Rassegna Stampa” di Ristretti Orizzonti, col titolo “L’amore entra dentro l’Assassino dei Sogni”.
-Abbraccio con lo sguardo tutto il corridoio. Muovo gli occhi in tutte le direzioni Finalmente la vedo. È in fondo. In mezzo a decine di persone. Cerco sempre di essere più forte delle mie emozioni, ma davanti a mia figlia non ci riesco mai. Serro le palpebre. Stringo i denti. E sorrido. Osservo mia figlia venire verso di me. Ha le spalle erette. E ha la camminatura come sua madre. E mi accorgo che è la più bella. Forse è la più bella perché è mia figlia. E mi assomiglia. Forse però è solo bella. Ed io non c’entro nulla. In tutti i casi è bella come il sole del mattino. E non ha importanza se il merito è della mia compagna. Mi vede anche lei. Il sorriso le sale nelle labbra. I nostri due cuori sono più veloci di noi. Non perdono tempo. E si abbracciano per primi.

03/12/2014
Sto continuando a scrivere per raccontare la giornata del seminario sull’affettività che s’è svolta l’altro giorno qui nel carcere di Padova.
-
Poi guardo mia figlia. E mi sembra di vedere il più bel panorama della mia vita. È infagottata in un bel cappotto che nasconde la sua bella figura. Per fortuna s’è messa gli stivaletti con i tacchi bassi perché sta male che le figlie siano più alte dei padri. Purtroppo lo è lo stesso, anche con le scarpe basse. Indossa un bel paio di pantaloni.
Noto che però sono troppo aderenti per i miei gusti. Vedo comunque vedo che le stanno bene. I suoi occhi mi sorridono. È contenta. Poi con una mano afferro la sua. E andiamo a sederci. Lei si mette nel mezzo. Io da una parte. Il fidanzato dall’altra. Nadia, il mio Diavolo Custode con la sua carrozzina, si mette dietro. Come al solito, mi protegge le spalle come fanno gli angeli.

04/12/2014
Rammento spesso a me stesso: meglio morto che vivo.
Eppure tutte le mattine continuo ad alzarmi dalla mia branda.
Vorrei tanto tornare indietro e cambiare alcune cose della mia vita, ma è un lusso che non mi posso permettere.

05/12/2014
Oggi è venuta a trovarmi Mita, la figlia adottiva del mio cuore, con suo marito Francesco, ed insieme a tanta roba buona da mangiare mi hanno portato tanto coraggio, amore e affetto.
E adesso mi sento più forte per affrontare la tristezza delle feste natalizie in carcere.

06/12/2014
Di tempo in carcere per pensare ne hai a volontà.
E oggi pensavo che non riuscirò mai a risorgere anche se ce la sto mettendo tutta.
Più passano gli anni e più mi convinco che non passeggerò mai ai giardini con i miei nipotini.
Non respirerò più all’aria aperta come un uomo libero.
E magari fermarmi in un bar a bere un caffè forte corretto alla grappa.

07/12/2014
Nella mia sezione al Polo Universitario sto bene, ma sono l’unico ergastolano ostativo.
Molti dei miei nuovi compagni escono in permesso.
Ed altri finiranno la loro pena a breve.
In questi giorni mi domando cosa ci sto a fare fra i vivi.
E sto pensando di farmi trasferire in un’altra sezione o in un altro carcere dove posso scambiare qualche chiacchiera con uomini morti come me.

08/12/2014
Questa notte ho fatto un brutto sogno.
Ho sognato di trovarmi in carcere.
Ed è triste sapere che ormai persino i miei sogni sono condizionati dal carcere.
Ogni uomo ha bisogno di sperare più di quanto possa sperare, ma la condanna alla “Pena di Morte Viva” te lo impedisce.

09/12/2014
Oggi ho immaginato di giocare a pallone insieme ai miei due nipotini.
L’ergastolano senza scampo si sente buttato via.
Per sopravvivere diventa come un bambino, perché si sente, ed è, diverso da tutti gli altri detenuti.
E si costruisce un mondo di fantasia.

10/12/2014

Continuo a scrivere il racconto “L’amore entra dentro l’Assassino dei Sogni” sulla giornata del primo dicembre 2014 sul seminario di Ristretti Orizzonti sugli affetti in carcere.
Poi riguardo mia figlia. E mi sembra di vedere il più bel panorama della mia vita. È infagottata in un corto cappotto che nasconde la sua bella figura. Per fortuna s’è messa gli stivaletti con i tacchi bassi perché sta male che le figlie sono più alte dei padri. Ahimè! Purtroppo è più alta di me lo stesso anche con le scarpe basse. Indossa un bel paio di pantaloni. Noto che però sono troppo aderenti per i miei gusti.Vedo comunque che le stanno bene. I suoi occhi mi sorridono. È contenta. Poi con una mano afferro la sua. E andiamo a sederci. Lei si mette nel mezzo. Io da una parte. Il fidanzato dall’altra.Nadia, il mio Diavolo Custode, con la sua carrozzina si mette dietro. Come al solito, mi protegge le spalle come fanno gli angeli.(…)

11/12/2014
Ho scritto alla famosa e bella, dentro e fuori, pianista e compositrice Alessandra Celletti:
(…)
Solo oggi,dopo più di un mese ho ricevuto una lettera di Nadia con la tua del 4 novembre.
Ogni tanto l’Assassino dei Sogni si divora qualche lettera forse questa la risputta perché le lettere impregnate d’affetto non gli piacciono sic!
Ieri mi hanno respinto il permesso per andare dal Papa con la motivazione “Non luogo a procedere” in attesa dell’udienza del 17 dicembre. Forse avevano paura che chiedevo asilo politico in Vaticano. Non fa nulla. Io mi sento abbastanza forte e sereno per lottare anche questo nuovo anno. E sono sicuro che tu con la tua musica e il tuo affetto mi darai una mano. (…)

12/12/2014
Mi ha scritto Tiziana e mi ha fatto tanti complimenti per i miei libri:
(…) Poi, la cosa meravigliosa dei tuoi racconti, Carmelo, è che scrivi con il cuore e del cuore. Ma non in senso sentimentalistico… in questo caso si alzerebbe solo la glicemia e sarebbe un guaio per i diabetici! Sono bellissimi i dialoghi con il tuo cuore e quelli che, segretamente, il tuo cuore stabilisce con le persone che ami e che ti amano. Sono parole che di solito non sappiamo pronunciare, ma tu ci riesci e ci regali grandi emozioni (…).

13/12/2014
Ho scritto un’altra di “L’amore entra dentro l’Assassino dei Sogni” sulla giornata del primo dicembre 2014 sul seminario di Ristretti Orizzonti sugli affetti in carcere.
(…) Il carcere è il luogo dove hai più bisogno d’amore ma sembra che i nostri governanti siano gelosi dell’amore. In carcere si vede così poco amore che quando uno ne ha un poco te lo vogliono persino portare via. Quei pochi detenuti che sono amati spesso vengono trasferiti in carceri lontani e nei colloqui ti mettono i vetri per impedirti di dare a ricevere baci e carezze ai e dai propri figli. Molti detenuti preferirebbero più amore che la libertà ed io sono uno di quelli. Quello che rimpiango non è la libertà che mi manca da ventitré anni, ma le carezze e i baci che il Ministero di giustizia mi ha rubato e negato tenendomi detenuto sempre in carceri lontani da casa e nell’isola del diavolo dell’Asinara sottoposto al regime di tortura del 41 bis. Proibire o rendere difficile i rapporti affettivi in carcere è un crimine contro l’amore e contro l’umanità. Da qualche parte ho letto che un profeta reclamava il primato dell’amore sulla legge, spero che i nostri governanti la smettano di rubare amore ai detenuti. (…)

14/12/2014
Ho studiato tutto il giorno.
Mi sono bevuto una decina di caffè ed ho fumato come un turco.
Domani ho l’esame di “Filosofia Teoretica”.
Che Dio me la mandi buona.
Sono un po’ masochista perché è l’ottavo esame che faccio quest’anno.

15/12/2014
È andato anche questo esame.
E sono contento perché è stato un combattimento all’ultimo sangue, per fortuna ad un certo punto sono venute le guardie perché i professori non se ne andavano più!
Voto: 30.

 

 

16/12/2014
Domani ho l’udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Venezia.
E i giudici decideranno se mandarmi a Roma ad incontrare Papa Francesco.
Non sono per nulla fiducioso perché i “buoni” mi hanno sempre fatto paura.
E penso che mi diranno ancora di no.
Quello sciocco del mio cuore però ci spera.
Io però l’ho avvisato di non aspettarsi nulla di buono.
E cuore avvisato mezzo salvato.,
Peggio per lui se poi ci rimane male.
Per un ergastolano la speranza non è mai ragionevole.

17/12/2014
Oggi sono stato al Tribunale di Sorveglianza di Venezia.
Aspetto la risposta ufficiale scritta, ma non mi aspetto nulla di buono.

18/12/2014
Ho riflettuto tutto il giorno sull’udienza di ieri.
Normalmente pensare fa bene.
E non dovrebbe fare male a nessuno, ma ad un uomo ombra fa sempre male.

19/12/2014
In questi anni sono stato sconfitto tante volte, ma non ho mai mollato.
E sto pensando di non mollare neppure questa volta.
Qualsiasi cosa accadrà andrò avanti.

20/12/2014
Oggi se tutto fosse andato bene sarei stato nella Città del Vaticano ad abbracciare Papa Francesco.
Continuo a sognare la libertà, ma ormai mi sembra cosa impossibile da realizzare.
Se mi hanno detto di no persino per incontrare il Papa vuol dire che per me è proprio finita.
Spero che adesso il mio cuore non mi rompa più le palle e si rassegni al suo destino.

21/12/2014
Oggi sentivo la nostalgia di mia figlia e mi sono riletto le sue parole al Seminario di Ristretti Orizzonti sugli affetti in carcere, del primo dicembre 2014:
Non mi ricordo la prima volta che sono entrata in carcere, però sicuramente mio fratello, che ha due anni meno di me, penso che abbia battuto tutti i record perché a una settimana mia mamma l’aveva già portato ai colloqui. Anche io come le altre ragazze ho una esperienza italiana a 360° dei vari carceri e dovunque vai è un nuovo mondo in tutto. Soprattutto io rimango ancora colpita del fatto perché in certi carceri entrano certe cose da mangiare, in altre no, perché in un posto è pericoloso e in un altro no, comunque ci si abitua anche a non farsi certe domande. A differenza delle altre ragazze, io devo dire che non mi vergogno di mio padre, non dico che le altre si vergognano, ma io non mi sono mai vergognata di parlarne. Tutte le persone a me vicina sanno di mio padre, anzi noi cerchiamo sempre di coinvolgerlo, ad esempio se facciamo una grigliata, come a ferragosto e che ci sono i miei amici, io gli dico sempre di chiamare e poi gli passo un po’ tutti.
Oppure se facciamo un viaggio gli mandiamo le cartoline collettive. Cerco un po’ di fargli vivere la mia vita. Sicuramente è difficile instaurare un rapporto con una persona che puoi vedere poco e soprattutto l’unico contatto magari è la telefonata o le lettere. Io sono fortunata perché lui non mi ha mai fatto mancare niente.. Io ho il padre che vorrei e non lo cambierei con nessuno, neppure se fosse fuori. Sicuramente quello che ho avuto io penso che sia molto di più di quello che vedo fuori. Mio padre come persona, i valori che mi ha trasmesso lui, io faccio tutt’ora fatica a trovarli nelle persone fuori. Nonostante tutto, quindi sì… magari ho avuto un padre lontano fisicamente, ma sicuramente sempre con me. Grazie.


22/12/2014
Questa mattina vedendo il mio sorriso allo specchio ho detto al mio cuore che ormai ha così poco di cui sorridere.
Continuo a sognare la libertà, ma ormai mi sembra una cosa impossibile da realizzare.

23/12/2014
Ho scritto l’ultima parte (la quindicesima) di “L’amore entra dentro l’Assassino dei Sogni” sul Seminario di Ristretti Orizzonti sugli affetti in carcere, del primo dicembre 2014.
(…) Abbraccio di nuovo mia figlia. E la bacio ancora una volta. E penso che questo sarà l’ultimo bacio. Poi ci ripenso. Chissà quando mi ricapiterà un’altra occasione del genere. E la ribacio ancora una volta. Mi accorgo che adesso le sue labbra sono tese. Non sono morbide come quelle di questa mattina. Mi commuovo. Tento di resistere. Poi mi lascio andare. Penso che non me ne può fregare di meno se per una volta appaio debole agli occhi di mia figlia. E non forte che mi descrivono le carte processuali. Le guardie mi stanno chiamando. E stanno perdendo la pazienza. Ci scambiamo l’ultimo sguardo d’intesa. Poi lei si gira. E s’incammina nel corridoio con il suo fidanzato, il mio Diavolo Custode e Alessandra accanto. Spero che non si volti. Mi auguro che non lo faccia. Le ho insegnato di non farlo. Ad un tratto sembra che abbia l’impulso di voltarsi. Per fortuna non lo fa. Lei non si volta. E non so se lo fa perché glielo ho insegnato io o perché non vuole farsi vedere con gli occhi lucidi. Mi giro anch’io e guardo il muro. Non la voglio vedere andare via. Preferisco sapere che è ancora accanto a me. Batto un paio di volte le palpebre. E inspiro. Poi mi avvio per la mia tomba di sbarre e cemento a passi lenti. E con le spalle curve. Non c’è neppure il mio cuore a confortarmi perché quel traditore mi ha lasciato solo. E se ne è andato con il cuore di mia figlia.
Cammino tenendo lo sguardo fisso a terra. Mi stringo nelle spalle senza sollevare lo sguardo. E penso che sono un uomo ombra che non riesce a vivere né a morire. Posso solo amare ed è quello che faccio.
Adesso sono nella mia cella. Il cancello è chiuso. Il blindato è accostato. La guardia è appena passata a fare la conta. Ed io ora posso commuovermi lontano da occhi indiscreti. Io e la mia ombra. Soli come sempre. E per sempre.

24/12/2014

Ho telefonato a casa: c’erano tutti, come tutti gli anni mancavo solo io, ma non certo il mio cuore. I dieci minuti di telefonata mi sono sembrati ancora più corti del solito, ma almeno ho potuto fare gli auguri a tutti i miei familiari.

25/12/2014
Non ho chiuso occhio tutta la notte.
Ho passato il mio ventiquattresimo Natale in carcere, come sempre la festa più triste dell’anno.

26/12/2014
Anche oggi mi sono riletto un paio di volte il biglietto di auguri di mia figlia.
Le sue parole sono sempre un raggio di sole che illuminano la mia cella.
Caro papà, se anche non ci avresti mai sperato… ma eccoti le foto della casina. In realtà non c’è neanche una stanza finita e come vedi c’è un gran casino… ma io preferisco una casa piena di risate ad un museo. Per questo anno passato posso solo dirti che sono sempre più orgogliosa di te, in ogni occasione mi rendo conto di quanto sono fortunata ad averti, di quanto la mia situazione sia differente da quella di qualsiasi figlia di un ergastolano… di qualsiasi figlia al mondo… Grazie papà per essere il mio più grande esempio, per tutti i valori e l’amore che mi hai sempre trasmesso… Qui manchi solo tu, anche se ti toccherà il lettino sotto il letto della Swamy nella camerina rosa. Non credo che sia solo illusione, perché questa volta io credo davvero che prima o poi uscirai… e tu puoi continuare a pensare quello che vuoi, ma se c’è una cosa che ho capito è che la legge non conta proprio niente, e quando sarai più ingombrante dentro che fuori, o semplicemente si saranno stufati, gli basterà una scusa banale per toglierti l’ostatività! Forza papà, per le feste sembra tutto più triste, ma a noi non servono le ricorrenze per ricordarci quanto ci amiamo. Con tutto il mio cuore. Tanti auguri, amore mio. Barbi.

27/12/2014
Ho ricevuto un po’ di auguri in ritardo, alcuni molto belli, fra cui quelli di Roberta:
Caro Carmelo, seppur privato della libertà, condizione importante per vivere liberi, ti confesso che spesso vedo persone non ristrette totalmente imprigionate. Con i tuoi scritti ho potuto conoscere la libertà della tua anima… A te auguro la pace della tua anima.

28/12/2014
Oggi ho liberato la mente da ogni pensiero e sono stato a casa tutto il giorno insieme alla mia compagna.
L’amo più di quello che il mio cuore pensa.
E la amo come se avessi iniziato ad amarla ora.

29/12/2014
Le monache di clausura di Lagrimone mi hanno mandato l’articolo di giornale del 21 dicembre di Avvenire, dove parlavano di me “Solo un posto è rimasto vuoto, almeno fisicamente :nel carcere di Padova un uomo ha visto sola la diretta di TV2000. È Carmelo Musumeci, l’ergastolano che chiedeva di poter seguire a San Pietro quella che ormai è la “sua” Comunità. Invece il Tribunale di Sorveglianza non gliel’ha concesso: “Forse temevano che chiedessi asilo politico, visto che in Vaticano hai abolito l’ergastolo” - ha scritto nel suo sito, rivolto a Papa Francesco. Qualsiasi reato abbia commesso, un uomo non può essere annullato. “Sono deluso di non averti abbracciato, lo faccio tra le sbarre.”
E le suore mi hanno scritto:
“Addoloratissima per “l’unico posto rimasto vuoto”. Vai avanti con grinta! Se troppo noto per ottenere il permesso richiesto! Chi arginerebbe il dopo? Suor Marta”.
“Ciao, Carmelo. Non lasciamoci rubare la speranza. Un forte abbraccio. Suor Daniela”.

30/12/2014
Sto ricevendo ancora tanti auguri di buone feste:
Caro Big Bro, bisogna sempre tenere in vita la speranza, anche se la strada è difficile e i temporali ci costringono a fermarci, poiché la tristezza non giova a nessuno. Coloro che ne soffrono debbono attribuirla solo a se stessi. Dovremmo solo comprendere senza parlare, vedere senza guardare, udire senza ascoltare, convincere senza dimostrare. Queste rapidità sono la vera essenza del pensiero e la strada della felicità. Ti auguro che il 2015 sia un anno felice per te e la tua coraggiosa famiglia. Buone feste ed un augurio per ogni sogno che vorrai realizzare.

31/12/2014
Oggi è l’ultimo giorno dell’ anno ed ho telefonato alla mia compagna per farle gli auguri e per dirle che l’anno nuovo ci porterà fortuna e che tornerò finalmente a casa, da dove non sono mai andato via.
Lei ha riso di speranza e mi ha fatto tanta tenerezza perché era tanto che non la sentivo ridere in quel modo.

Torna alla lista