Diario Giugno 2015
Diario Giugno 2015
1/06/2015
In tanti anni di carcere ho trasformato la mia sofferenza in una energia per resistere all’Assassino dei Sogni, ma oggi pensavo che incomincio a essere un po’ stanco, forse perché il prossimo mese compio sessant’anni, più della metà passati in carcere
2/06/2015
Non mi hanno ancora fissato l’esame di “Filosofia Politica”.
E oggi ho deciso di iniziare a scrivere il continuo delle avventure di Zanna Blu perché me l’hanno chiesto i miei nipotini.
Speriamo che poi però non si affezionino più a quel lupo che a me sic!
3/06/2015
Nell’ultimo incontro dell’anno con gli studenti del progetto “Scuola–Carcere” ad una domanda di una ragazza ho risposto che anche dai cattivi c’è da imparare a non diventare cattivi. E che per me il migliore prigioniero è quello che non rispetta le regole quando sono assurde.
4/06/2015
Mi ha scritto Grazia e le sue parole mi hanno colpito perché le condivido:
Talvolta ho la sensazione che siamo in balia (voi e noi, come amici, volontari, cittadini) di una belva cieca che azzanna qua e là, pur di saziare la sua sete di sangue, come se nessuno avesse il controllo della situazione, ma tutto procedesse per inerzia, e la belva che procede lenta e inesorabile, stritolando chi si trova sotto le zampe, senza neanche sapere il perché. Sì, dovrebbe esserci un tempo utile entro il quale realizzare il cambiamento io sono cresciuto e cambiato per me stesso, non per compiacere giudici e magistrati. Io ho ancora l’entusiasmo per fare progetti su come cambiare il mondo.
5/06/2015
Sto promuovendo il mio ultimo libro “Fuga dall’Assassino dei Sogni”, prefazione di Erri De Luca, Edizioni Erranti, anno 2015, con un brano dalla postazione di Claudio Falbo:
“L’Assassino dei sogni è un carcere senza più sbarre e senza orizzonte, è la presenza sfilacciata del nulla, è il secondino nella testa.È oggi ed è qui. Eppure non c’è disperazione in queste pagine, né resa. C’è la lucida consapevolezza del male e l’incanto di uno sguardo bambino, ed è tutto in uno stesso sguardo. E in quello stesso sguardo, l’ultima parola ce l’ha la libertà, ben al di là dei muri e delle sbarre, del dolore e della paura, della vita e persino della morte. Così questa storia evade, vola via dall’Asinara e da Sulmona e osserva dall’alto il “mondo irriformabile”che la circonda. E gli sorride”.
Il libro si può ordinare tramite il sito www.carmelomusumeci.com con l’indirizzo email zannablumusumeci@.it)
6/06/2015
Mi ha scritto una detenuta dal carcere di Bergamo:
Carissimo Carmelo, spero ti trovi bene. Io non capisco la vostra legge che permette che un bambino deve crescere fra le sbarre. In Spagna non sapevo che nel vostro paese avevate una pena che non finiva mai. E anche la forma di rispetto a noi detenute è differente in Spagna. È la prima volta che sto fra le sbarre e che mi trovo lontano da mio figlio, non posso neanche ascoltarlo al telefono ed è per questo che voglio andare al mio paese. Ma so che è difficile, perché l’Italia non lascia fare presto il trasferimento. Sempre si può trovare un giorno meglio, solo devi avere pazienza.(…)
7/06/2015
Oggi pensavo che per la maggioranza degli ergastolani è difficile avere desideri e sogni, forse per questo vivere in una cella sapendo di morirci dentro non è una vita degna di essere vissuta.
Per fortuna adesso, dopo ventiquattro anni di carcere, posso incominciare di nuovo a sognare e ad avere desideri.
8/06/2015
Ho saputo che un mio compagno ergastolano ha tentato il suicidio, sotto un certo punto di vista mi dispiace che non c’è riuscito perché la pena dell’ergastolo ti divora l’anima, la morte invece non fa che liberarla.
9/06/2015
Oggi ho scritto un altro articolo affinché si ritorni a parlare di carcere, perché si ricominci a fare ricerca, soprattutto a pensare ad alternative migliori che murare vive le persone in una cella.
10/06/2015
Ho ricevuto una bella lettera di Anna Buono, volontaria dell’associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini, una nuova amica del mio cuore, che mi ha scritto queste belle parole d’incoraggiamento:
(…) Non so se ti rendi conto, ma oggi sei importante per molti, perché stai portando avanti una battaglia, stai dimostrando al mondo che nessuno ci può uccidere nello spirito. Come diceva Viktor Frankl nei campi di sterminio, nessuno ci può togliere la libertà della mente e del cuore.Con essa possiamo viaggiare fuori da ogni prigione.
Oggi tu sei un simbolo, una luce per molti.Questo posto che occupi, che è anche un ruolo, se è vero che nulla viene per caso, può dare un senso alla tua sofferenza.
11/06/2015
Ho iniziato a rileggere il libro “Moby Dick” di Hernan Melville, che avevo letto tanti anni fa.
Penso che la mente di un prigioniero per non morire abbia bisogno di libri, forse per questo leggo e studio così tanto. E cerco di assorbire quello che leggo per poter continuare a vivere, a pensare e a lottare contro l’Assassino dei Sogni.
Sotto un certo punto di vista, i libri ti aiutano a guardare il mondo dall’alto in basso.
12/06/2015
Oggi pensavo che questi ventiquattro anni ininterrotti di carcere sono stati molto duri forse perché non ho mai nascosto a me stesso che avevo quasi la certezza di morire prigioniero.
Incredibilmente invece ce l’ho quasi fatta, ma continuerò lo stesso a lottare contro la “Pena di Nascosta”e contro “L’Assassino dei Sogni” per i miei compagni, perché un prigioniero non si dovrebbe mai dimenticare di essere stato un galeotto perché la società non si scorderà mai di ricordarglielo.
13/06/2015
In questi giorni sui giornali e in Tv si sta parlando spesso di giustizia, ma amaramente penso che difficilmente lo si fa per fare giustizia.
In tutti i casi il senso di giustizia può cambiare un prigioniero in meglio, mentre l’odio o la vendetta sociale lo annientano.
14/06/2015
Oggi ho scritto tutto il giorno perché ho iniziato la nuova serie delle avventure di Zanna Blu, per fare contenti e coinvolgere i miei nipotini.
Voglio fare un esperimento letterario e ho decido che farò scrivere a loro alcune parti e alcuni dialoghi.
15/06/2015
Si sentiva nell’aria. Un prigioniero è costretto a stare attento a tutto. E a intuire la verità che si nasconde dietro gli sguardi. Sono riprese le deportazioni dei detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Padova.
16/06/2015
Oggi ho fatto l’esame di lingua francese, ed è stata dura ma ho superato l’idoneità, e anche questa è fatta, grazie anche al periodo di carcerazione che ho fatto da giovane nel carcere di Marsiglia in Francia.
Domani però mi aspetta l’esame più difficile dell’intero corso, quello di “Filosofia Politica”con Hegel e la sua “Fenomenologia dello Spirito”.
17/06/2015
Son proprio contento, ho passato anche questo esame di “Filosofia Politica” con un bel voto, 30.
Adesso mi è rimasto da preparare solo “Storia della Filosofia Antica” e poi inizio a preparare la tesi.
Lo studio mi ha dato la possibilità di scappare da tutti i miei problemi.
Ed è stata la curiosità a spingermi a studiare.
18/06/2015
Si sentiva nell’aria. Un prigioniero è costretto a stare attento a tutto. E a intuire la verità che si nasconde dietro gli sguardi.
Sono riprese le deportazioni dei detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Padova.
19/06/2015
Credo di non credere, ma a volte parole come queste che mi ha scritto Valerio mi mettono molti dubbi:
Ti dico che le Ave Maria pregate non solo per te, ma anche per tutti gli ergastolani del carcere di Padova, sono state 37.000 (trentasettemila). Anche per il mese di maggio abbiamo replicato la stessa intenzione e presumo che saranno più o meno lo stesso numero. Molto spesso, dopo queste preghiere, qualcosa succede. Per cui ho visto in questi tuoi insperati momenti di libertà, un frutto di grazia. C’è chi lo chiama co-incidenze. Qualcun altro le chiama Dio-incidenze. Con un forte abbraccio.
20/06/2015
Oggi è stata una giornata da cani.
Forse domani andrà un po’ meglio, ma subito quel sadico del mio cuore mi ha ricordato che in carcere non va mai un po’ meglio.
21/06/2015
Sto ricevendo molti commenti dell’ultimo libro “Fuga dall’Assassino dei Sogni”. Edizioni Erranti. Prefazione di Erri De Luca. Il libro si può richiedere anche scrivendo a zannablumusumeci@libero.it
Luana mi ha scritto:
(…) La tua penna è uno strumento importantissimo, che sai usare per comunicare cose significative per chi è dentro e per chi è fuori;la tua penna pare agire come uno scalpellino, con pazienza scalfisce, scalfisce, scalfisce e alla fine riesce a sorprendere; scalfisce, dissolve e modella: scalfisce un muro che si credeva impenetrabile, dissolve il pregiudizio nella mente di non poche persone e modella l’idea di un mondo più giusto. (…)
22/06/2015
Ci sono delle volte che sono felice di essere triste e quando accade mi accorgo di scrivere meglio.
E questa notte ho scritto fino all’alba.
23/06/2015
In carcere con il passare degli anni il tempo ti fa dimenticare la libertà, ma non certo le persone che ami.
E oggi ho pensato tutto il giorno ai miei due figli quando erano piccoli.
Peccato che non riesco a ricordarli da grande perché non c’ero.
24/06/2015
Mi domando spesso: perché tenere un uomo murato tutta la vita in una cella?
Me lo domando tutte le notti.
Non trovo però mai una risposta.
So però che il senso di giustizia ti può cambiare in meglio, l’odio e la vendetta invece ti fanno diventare più cattivo.
25/06/2015
Alfredo, il mio coautore del libro “Fuga dall’Assassino dei Sogni”, ha commentato il nostro lavoro: Un libro carcerario ma che va oltre il carcere. Un libro con tutta una serie di rivolgimenti imprevedibili. Un libro leggibile da tutti, eppure senza nessuna acquiescenza commerciale.
Che dirti… mi chiedo ancora se abbiamo partorito qualcosa che davvero merita… o una autentica follia… forse le due cose insieme.
Molte persone vengono… come si dice?... “istituzionalizzate… il carcere gli entra nell’anima, nel sangue, nel midollo. Tu sei sempre riuscito a “resistere” all’incantesimo dell’Assassino dei Sogni.
Carmelo, anche quando pensiamo che il nostro agire non abbia modificato in nulla il mondo, anche quando non percepiamo neanche un millimetro di cambiamento nel mondo, in realtà il cambiamento c’è stato, e a volte… a volte può anche dare vita ad enormi distese di alberi o ad una rivoluzione… a volte però noi non ce ne accorgiamo, perché all’inizio le forze del cambiamento non manifestano subito i loro effetti, a volte, si vedono decine di anni dopo. Ma, nel tuo caso, sono certo che si vedranno molto prima. Hasta siempre esperanza compagnero.
26/06/2015
Ho fatto colloquio. E per oggi sono una persona felice.
27/06/2015
A un lettore che ha letto il mio ultimo libro “Fuga dall’Assassino dei Sogni” ho risposto che non dimenticherò mai che lo Stato e la giustizia italiana nel carcere dell’isola del diavolo dell’Asinara mi hanno tolto buona parte della mia dignità umana.
28/06/2015
Ho scritto un articolo su un disegno di legge che stanno discutendo i nostri politici.
La madre di tutte le bugie: più carcere meno incidenti stradali
Avevo un fratello che si chiamava Italo. Molto più giovane di me. Gli volevo molto bene perché era quello che non ero riuscito a essere io. Non era per nulla d'accordo sulle scelte di vita che avevo fatto. E non perdeva mai l'occasione per dirmelo.
Da me non accettava mai soldi o regali. Era tesserato nel partito di Rifondazione Comunista e s'era iscritto alla facoltà di giurisprudenza nell'Università di Pisa. Era, come si dice spesso in questi casi, un bravo ragazzo, tutto casa, partito, e università. Aveva tanti sogni, soprattutto voleva lottare per una società e un mondo migliore. In quegli anni anch'io li avevo, ma lui, a differenza mia, li voleva raggiungere senza infrangere la legge.
Purtroppo i suoi sogni si sono infranti una mattina quando insieme alla sua moto è stato investito da una macchina passata con il rosso. E lui nonostante avesse il casco ha sbattuto con la testa sull'asfalto ed è morto sul colpo. Aveva appena ventidue anni. Non vi nascondo che in quel periodo ho desiderato ammazzare chi aveva ucciso mio fratello (e in quegli anni ero anche capace di farlo) ma incredibilmente non ho mai desiderato per lui la galera. Forse perché il senso di giustizia dei cattivi è diverso da quello dei buoni ed io in quegli anni ero molto cattivo o forse semplicemente perché ero già stato in prigione e mi ero subito accorto che il carcere non era la medicina ma era piuttosto la malattia.
In questi giorni ho letto che al Senato della Repubblica è passato il disegno di legge che introduce nel nostro Codice penale il delitto di omicidio stradale che può essere punito da otto a dodici anni e in alcuni casi la pena può arrivare fino a diciotto anni di carcere. Adesso provo rabbia e indignazione per quei senatori che hanno approvato questo disegno di legge esclusivamente per il loro elettorato e per cercare consenso politico, dato che credo che sappiano benissimo che aumentando le pene non diminuiranno certo i morti per incidenti stradali. Ci hanno già provato molti paesi ad aumentare le pene per far diminuire i reati, ma si sono accorti che il carcere è criminogeno e produce solo criminali per il futuro.
E già da molti anni io mi sono accorto che nelle nostre patrie galere i delinquenti, come me, stanno scomparendo perché trovo solo tossicodipendenti, poveracci, emarginati con problematiche mentali e sociali. Ebbene se questa legge sarà approvata, troverò anche ragazzi, giovani padri di famiglia, anziani, operai che arriveranno in carcere non per scelta di vita, ma per omicidio stradale colposo. Sì è giusto punire chi causa la morte di una persona in un incidente stradale, ma perché non farlo in maniera intelligente e utile per la società e per le vittime? Perché condannare una persona a stare chiusa in una cella a fare nulla per anni e anni e non condannarla piuttosto a lavori utili alla società o a un servizio nel locale Pronto Soccorso per fargli vedere con i loro occhi la sofferenza che causano gli incidenti stradali?
Credo che in questo modo sarebbero puniti molto di più e si renderebbero conto del male che hanno fatto. Probabilmente a molti di loro gli farebbe uscire il senso di colpa e non si sentirebbero vittime, come accade spesso quando uno si trova in carcere. La verità purtroppo è che la maggioranza della società chiede giustizia, ma vuole soprattutto vendetta, e i politici lo sanno e stanno approvando questa cattiva, inutile legge.
29/06/2015
Anna Buono ha letto il mio libro di “Zanna Blu”e mi ha scritto queste bellissime parole:
(...) Ho letto Zanna Blu ed è un manuale di fisica quantistica. Bello, intenso, romantico, tenero. Le cose da dire su questo volumetto sono molte. Ogni avventura parla di quantistica. La prima cosa che dico è che per tutte le pagine ho sentito forte arrivare a me le tue emozioni, il tuo dolore non mi ha lasciato mai. Questa è empatia, dove l’energia superando spazio e tempo e materia e arriva a chi ci percepisce. Quando Zanna Blu nei momenti di difficoltà sentiva la voce della sua Lupa Bella, i suoi incitamenti, il suo amore, questa è fisica quantistica. Quando sentiva il pianto dei suoi piccoli, pure questa è quantistica. Un capitolo a parte è l’amore, perché questo ci salverà e ci guiderà sempre, l’amore sconfigge spazio e tempo, esso fa parte dell’eternità. (…)Nei ghiacciai Zanna Blu si proiettava tramite la luna in mondi paralleli, nuovi o conosciuti. Ecco perché mai nessuno ci può imprigionare veramente. Delle volte penso come sarebbe bello che tutti i reclusi lo sapessero fare, sai che beffa per chi li tiene rinchiusi. Ti invio tra le sbarre tutto ciò che di bello ora possiedo anche grazie a te e a Zanna Blu. Un abbraccio fortissimo.
30/06/2015
Sto continuando a scrivere le nuove avventure di Zanna Blu e ne ho dedicata una ad Alessandra Celletti dal titolo “Lupa Alessandra, l’amica del cuore di Zanna Blu”.
L’ho iniziata con questa introduzione:
Buio pesto/vento di solitudine/tonfi nel cuore./I ricordi svegliano l’anima/per miracolo o magia/portano lontano/vivo fra i morti/solo e stanco./Solo e stanco/aiutandomi a vivere/cammino in fondo all’anima./Solo e stanco/aiutandomi a vivere/cammino in fondo all’anima/ vivo fra i morti./Cammino in fondo all’anima./Povero lupo infelice/con il cuore da lupo/trovo la mia tristezza/vivo fra i morti./Come un lupo infelice/con il cuore da lupo/trovo la mia tristezza/vivo fra i morti./ Come un lupo infelice/con il cuore da lupo/felice nella tristezza. (Parole scritte da Zanna Blu, musicate e cantate dalla pianista Alessandra Celletti)