Diario Ottobre 2015
DIARIO Ottobre 2015
1/10/2015
Avevo smesso di sperare.
Ed è bello incominciare a farlo di nuovo.
Domani anche se per pochi giorni ancora una volta vedrò la luna da fuori.
2/10/2015
Oggi sono uscito fuori dall’Assassino dei Sogni e mi sono sentito tutto il giorno libero e ubriaco di amore, luce e libertà.
3/10/2015
Sono stato ad Assisi alla festa di San Francesco ed ho pensato alla storia di quando il frate incontrava il lupo cattivo.
4/10/2015
Sembra incredibile, quando sei dentro pensi a fuori ma quando sei libero pensi a quando sei prigioniero.
Oggi circondato dall’amore dei miei familiari mi sono ricordato quando ero detenuto nell’isola dell’Asinara.
E mi è tornato in mente che in quel carcere erano tutti morti, tranne me, ma c’erano delle sere e certe notti che anch’io mi sentivo un morto che respirava.
5/10/2015
Dopo tanti anni di carcere fuori ti sembra tutto più bello, persino il cielo ti sembra più grande e azzurro.
6/10/2015
Discutere di amore in carcere è come il tempo: qualcosa di cui parlare in mancanza di meglio, ma viverlo fuori è tutto un’altra cosa.
7/10/2015
Sto incominciando a pensare sempre più spesso al giorno del mio rientro in carcere.
Il mio cuore mi ha consigliato di lasciar perdere e con ironia mi ha rimproverato che forse ho vissuto così tanto nella sofferenza che a volte ne sento la mancanza.
Gli ho risposto che prendere atto delle proprie fragilità è un punto di forza, ma penso di non averlo convinto, sic!
8/10/2015
Oggi mio figlio mi ha raccontato che i miei nipotini bisticciano spesso e mi sono ricordato che da bambino, per un certo periodo, prima di diventare cattivo, le prendevo sempre perché mi ero accorto che mi dispiaceva di più quando le davo.
9/10/2015
Sto vivendo questi giorni come se fossi dentro un sogno.
Domani rientro in carcere e sto pensando che è difficile uscire di galera sapendo di doverci rientrare e che forse è meno difficile rimanerci, ma il mio cuore mi ha rimproverato che non sono mai contento e che mi lamento sempre.
10/10/2015
Sono di nuovo dentro l’Assassino dei Sogni e per confortare il mio cuore gli ho sussurrato che io non ho paura del carcere perché è una vita che lotto contro di lui e alla fine lo batterò con l’aiuto di tutte le persone che mi vogliono bene.
11/10/2015
Mi sono svegliato di nuovo in carcere e, appena ho aperto gli occhi, la cella mi è sembrata ancora più piccola dell’ultima volta.
Quest’anno è la quarta volta che esco, e rientro, dall’Assassino dei Sogni e ogni volta è sempre più bello e più brutto.
12/10/2015
Oggi sono rimasto tutto il giorno con gli occhi fissi alle sbarre della mia cella, senza vederle, perché ho rivisto nella mia mente tutti i momenti belli che ho passato con la mia famiglia.
13/10/2015
Ho ancora davanti agli occhi gli alberi che ho visto nei giorni scorsi perché per ventiquattro anni ho pensato che non li avrei mai più toccati.
14/10/2015
Oggi ho litigato tutto il giorno con il mio cuore perché mi rimprovera che ho fretta di tornare a casa.
In tutti questi anni di carcere mi ha sempre sostenuto e adesso non capisco proprio perché lui si arrabbia se penso a uscire il prima possibile.
Purtroppo ormai devo lottare anche contro il tempo che non ho più.
15/10/2015
Durante il progetto “Scuola-Carcere”, a una domanda di uno studente, ho risposto che molte volte i buoni possono diventare cattivi, quando manca una via di scampo, non hai alternative e ti senti impotente.
16/10/2015
Oggi durante l’ora d’aria per consolare un compagno che si è lasciato con la moglie gli ho detto che l’amore per una donna può finire, un’amicizia no e, dato che ha dei figli, gli ho consigliato di diventare amico di lei.
17/10/2015
All’inferno può accadere proprio di tutto e forse per questo che si trova più umanità che in paradiso.
Oggi una detenuta mi ha mandato una lettera per Roverto con un quadrifoglio, con scritto:
Ciao Roverto, sono una piccola ladra disperata, che per caso ha avuto la fortuna di conoscere Carmelo e anche la tua storia… Non mollare. Questo l’ho raccolto solo per te. Non è una montagna d’oro, però può essere un porta fortuna e una speranza in più. Non mollare. Un abbraccio.
18/10/2015
Oggi ho ricevuto un piccolo pacco con dentro un barattolo di miele che mi ha mandato un mio amico a cui sono molto affezionato, perché sia lui che la sua famiglia mi scrivono e mi seguono da tanti anni.
Dentro il pacco c’era una letterina con queste belle parole:
Vogliamo esprimere tutta la nostra felicità per la fine dell’ergastolo ostativo. Leggo il tuo diario sul sito e ti sono vicino quando dichiari la tua paura verso il mondo esterno. La paura ci fa muovere, difendere, scappare, ma soprattutto senza paura non ci sarebbe coraggio. E tu Carmelo ne hai da donare.
19/10/2015
Sono rientrato da pochi giorni dal permesso e non vedo già l’ora di uscire di nuovo e sto pensando che l’amore non basta mai.
E mi sembra di essere diventato un bambino ansioso e stressato, va a finire che se non è riuscito ad ammazzarmi l’Assassino dei Sogni mi uccideranno l’ansia e lo stress.
20/10/2015
Questa notte non sono riuscito a chiudere occhi nel rivivere i giorni che ho passato in permesso premio.
E ho pensato che da quando ho dei ricordi nuovi non riesco più a dormire la notte.
21/10/2015
Questa mattina ho indossato un paio di scarpe nuove che mi ha regalato Gabriella.
Fino a poco tempo fa, che avevo l’ergastolo ostativo, pensavo il dono più inutile che mi potevano fare era quello di regalarmi un paio di scarpe, perché dentro il carcere non puoi andare da nessuna parte.
Gabriella, forse perché ho iniziato a uscire in permesso, me ne ha regalato addirittura due paia e nel bigliettino di accompagnamento mi ha scritto:
Caro Carmelo, con l’augurio che queste scarpe ti conducano in tanti posti meravigliosi con, a fianco, le persone a te più care, lontano per sempre dall’Assassino dei Sogni.
Un abbraccio. Gabri.
22/10/2015
Ultimamente mi stanno arrivando da donne detenute delle testimonianze che mi fanno stare male. E mi sono convinto che loro stanno molto peggio di noi uomini. Una di loro mi ha scritto:
Qui c’è stato un bel casino. Una ragazza s’è ingoiata delle batterie… ma non è il gesto, è come accaduto tutto quanto che mi ha fatto rimanere basita. Stavo andando giù dalla volontaria nella saletta dove lei riceve noi detenute. Si possono vedere dei cubicoli che una volta erano l’area di isolamento, infatti sono paralleli in altezza ad ogni cella, ora li usano come stendini per i panni…Beh, ero lì che parlavo e a un certo punto sento urla, rumore di scarponi che corrono giù dalle scale (le tre vassistenti) dietro a questa poveretta con in mano le pile (una tragedia greca) comunque l’hanno presa. Mi hanno urlato di andarmene via e poi l’hanno cacciata dentro a uno di questi cubicoli e hanno chiuso la porta a chiave. Il resto te lo puoi immaginare, urla, tonfi… io in cella mi sono tappata le orecchie. Non volevo sentire. Poi l’hanno portata in ospedale. Ora sta bene fisicamente… ma di testa non credo proprio.
23/10/2015
A un mio compagno che sta passando un brutto momento ho scritto di non arrendersi e di continuare a lottare con tutte le sue forze.
Penso che purtroppo molti di noi accettano passivamente il proprio destino e lentamente si fondono con le strutture divenendo parte di esse, cose tra le cose, direbbe Foucault.
24/10/2015
La scrittrice, Barbara Croce, mi ha mandato il suo ultimo libro “Si è fatta sera” (edito dalla casa editrice Kimerik) e per ringraziarla le ho scritto queste parole:
Cara Barbara, ti confido subito che mi fa effetto iniziare a scriverti con questo nome perché mia figlia si chiama come te. Ho appena finito di leggere il tuo libro “Si è fatto sera”. E ho pensato che non c’è posto migliore di una cella per leggere un buon libro.
Alcune tue frasi mi hanno particolarmente colpito come “La cultura non sta nel numero di libri che uno ha letto o dischi che ha ascoltato, ma nell’autenticità e semplicità della propria vita”. “Non ci sarebbero spacciatori di droga, ma di libri”. In particolar modo mi ha colpito questa frase: “Bisogna credere ai sogni, sono il nostro ossigeno, la nostra speranza” perché, non so se conosci la mia storia, ma io per soffrire di meno avevo smesso di sognare da ventiquattro anni perché avevo l’ergastolo ostativo, ed ero sicuro che la mia cella sarebbe stata la mia tomba. Solo da poco il mio ergastolo è stato tramutato in quello “normale” (che anche questo di normale ha poco) e da alcuni mesi sto usufruendo di permessi premio.
E riflettendo su questa frase ho pensato che smettendo di sognare sotto un certo punto di vista mi sono fatto del male da solo. Ti auguro una buona vita e ti mando un sorriso fra le sbarre.
25/10/2015
Roberto dal carcere di Parma mi ha scritto:
La giustizia dovrebbe rifiutare la vendetta e dovrebbe essere amministrata secondo il principio che la legge dovrebbe essere uguale per tutti, anche per chi la invoca o l’applica. Eppure vediamo che nella maggioranza dei casi, soprattutto dentro le mura di un carcere, viene usata per bastonare il cuore e le menti dei prigionieri. Carmelo, credimi, in questo istituto è difficile affermare i propri valori e la propria dignità.
26/10/2015
Un giovane mio compagno con problemi di droga sta andando fuori di testa e sto pensando che molte volte non sono i reati che una persona commette a farlo diventare criminale, ma il posto dove lo mettono e gli anni di carcere che gli danno.
27/10/2015
Questa mattina appena ho aperto gli occhi, forse perché mi sono svegliato male, ho pensato che Dio è qualcosa che non hai la certezza che esista, ma hai la necessità di crederlo.
28/10/2015
Giuseppe, dal carcere di Sulmona, mi ha scritto:
Per un prigioniero è difficile e molto complicato avere fiducia in uno Stato e in una giustizia che non rispettano leloro stesse regole. In questo istituto non c’è giustizia né Stato. Ed è molto difficile rimanere umani quando ti chiudono per ventidue ore su ventiquattro dentro una cella, a doppia mandata.
29/10/2015
Una simpatica detenuta mi ha scritto:
Senti, forse ti sembrerà una cazzata da parte mia, che sotto certi aspetti sono rimasta infantile (o sindrome di Peter Pan?). Forse! Comunque i bambini si differenziano da tutti gli adulti perché conservano in loro l’innocenza, non sono cattivi ed egoisti come gli adulti.
La tua lettera a Gesù mi ha colpito molto. È bellissima. Talmente bella che l’ho trascritta e la farò appendere insieme ad altri scritti nella sinagoga vicino all’ex campo di concentramento, dove faremo una assurda festa del racconto, a dire che qui ci sono gli unicorni rosa e gli arcobaleni. Comunque anche se io ovviamente non sarò fra quelle arpie, perché sanno che inizierei a urlare peste e corna di ‘sto lurido posto, farò appendere il tuo scritto di “Marcellino pane e vino” e qualcuno lo leggerà.
Poi altra cosa che penso da giorni, ed è altrettanto infantile, però è il pensiero che conta, e il mio per te e per il tuo amico è solo buono, quindi potresti fargli avere questo bigliettino? È piccolino, ma dentro ci sono due giorni di ricerca tenace fra l’erba dell’area passeggi, finchè finalmente il mio occhio di falco ha centrato e staccato il bersaglio.
Pensavo a voi fratelli miei, a quello che sta passando Roverto, a quello che passano in molti, ma che all’ingiusta legge non frega niente. Poi però c’è la gente come te, Melo, per fortuna, e io penso che dovrebbero clonarti: ti batti per noi, ti batti per il giusto, senza paura e riesci a far vedere agli occhi esterni, coperti da chilogrammi di prosciutto, ciò che succede in questi inferni. Ma meglio che non mi dilungo: ho colto il quadrifoglio per voi, per il tuo amico che non sa nemmeno chi sono, ma spero che vedere quel piccolo portafortuna gli dia la forza di non mollare, gli porti appunto fortuna, magari gli tiri su il morale come tu sei riuscito a tirarlo su a me con poche ma preziose righe. Grazie per ciò che hai scritto, anch’io vi abbraccio forte fra le sbarre.
30/10/2015
Questa notte ho dormito poco e male.
E mi sono accorto che nelle ore notturne in carcere c’è un silenzio dei cimiteri.
Un silenzio che fa rumore.
31/10/2015
Mi hanno mandato da fuori quello che mia figlia ha scritto sul suo profilo facebook e le sue parole hanno commosso il mio cuore:
-Nessun uomo al mondo potrà mai essere paragonabile al mio dolcissimo papà… nessuna persona sa amare come lui! Ed io ti aspetto…
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