Diario Luglio 2018
Diario Luglio 2018
01/07/2018
In questi giorni fa un caldo tremendo e la mia cella rimane caldissima anche di notte. Non riuscendo a dormire, stanotte ho lottato tutto il tempo con le zanzare. Per fortuna alle 6.30 era già pronto per uscire.
2/07/2018
Ho ricevuto questa bella recensione di uno dei miei libri:
Caro Carmelo, ho letto il primo dei libri che mi hai mandato, “Angelo Senza Dio “. L'ho letto d'un fiato, come fosse una sceneggiatura. E il tuo scrivere induce una partecipazione ai fatti raccontati e ai movimenti spirituali che li accompagnano che ci si identifica e si partecipa al quel vivere recluso e ferrale. Ci sono il cuore e l'anima che agitano un “Io” travolto dalla necessità di sopravvivere e che diviene corazza, ma sono, cuore e anima, le ali di quell'angelo che, amandoci senza riserve, ci avvicina ad una sorte di redenzione finale. Redenzione da un tempo morto, eterno nella sua morte, nella ricerca di un sogno che sopravviva alla carcerazione dell'uomo che continua a vivere. Un uomo che ogni istante si affaccia al baratro che lo guarda…. ma qualche scintilla di resistenza fa alzare lo sguardo al cielo, e anche il cielo ti guarda. Un uomo che anela alla libertà, anche a quella intellettuale e spirituale, quella libertà suprema che vuole infrangere la REGOLA, anche quando la regola non c'è, anche quando di fronte alla irrealizzabilità dei sogni si può sognare la condivisione dei sogni altrui, per far fronte al nulla immutabile di una quotidianità perpetua: il bagliore di una speranza. Una speranza senza oggetto che fa soffrire ma che proiettata al “fuori" fa sentire comunque vivi. E nasce un cambiamento, abbracciati dal nostro angelo, che trasforma il combattere il vuoto invincibile in rassegnazione al finalmente nuovo, al nuovo divenire. E il tempo barbaro della costrizione coltiva il cuore alla speranza che non vuole e non deve morire.
Scusa se mi sono dilungato in queste noiose considerazioni, ma sono ciò che la lettura mi ha ispirato. Abbi pazienza. Ciao Francesco
3/07/2018
Ho risposto a Francesco:
Bellissima la tua recensione, non ci crederai ma mi ha pure commosso (anche i cattivi si commuovono, forse più dei buoni). Posso rendere pubblica la tua recensione anche con solo il tuo nome di battesimo? Ci tengo perché questa recensione dimostra che hai tanta sensibilità e cuore. Non perdiamoci di vista. Inutile dirti che ci tengo veramente ad avere anche il tuo parere sulla “Belva della cella 154”. Buona e serena vita. Con stima. Carmelo
4/07/2018
Trovo di pessimo gusto che quando in carcere un detenuto toglie la vita la Polizia penitenziaria chieda miglioramenti sindacali, di organico e finanziari.
Credo che i detenuti non abbiamo bisogno di agenti penitenziari, piuttosto hanno bisogno più di educatori, psicologi, magistrati di sorveglianza e pene alternative.
5/07/2018
Mi piace sempre leggere quello che mi scrivono i lettori dei miei libri. Ecco oggi cosa mi ha scritto uno di loro:
(…) Devo dire che mi sono sentito trasportato all'interno delle situazioni da te narrate, provando emozione, specie quando hai descritto l'amore della tua vita, Isabella, quando hai parato il culo al tuo amico stravincendo a poker, ma nel finale l'arrivo di quella lettera mi ha stupito ed emozionato, dire un finale strepitoso. Spero che tu stia bene ora che sei circondato da i tuoi affetti più cari, ti seguo sui social e vedo che sei sempre impegnato nella tua lotta contro l'ergastolo, ti auguro serenità e che non arrivino mai più i tempi dei limoni neri, un abbraccio da La Spezia, ritorna a trovarci, al Civico è stato interessante incontrarti. Ciao Carmelo
6/07/2018
Ho scritto a Marcello, che è stato appena trasferito in un altro carcere:
Ho ricevuto la tua lettera e ti rispondo brevemente al volo. Mi dispiace di questo trasferimento, immagino come ti senti, ci sono passato tante volte ed è come se ti arrestassero di nuovo. Forza!
7/07/2018
Sto facendo girare nelle carceri la lettera che ha scritto l’Associazione Liberarsi:
Firenze, 02/07/2018
Carissime amiche e amici,
intanto grazie per aver aderito al terzo digiuno del 26/06/2018 per l’abolizione dell’ergastolo.
Siete stati bravi e siamo stati davvero in tanti a dire NO all’ergastolo.
Abbiamo ricordato ancora una volta ai nostri politici che in Italia ci sono 1677 ergastolani condannati a morte. Purtroppo è così! Allo stato attuale, l’ergastolo ostativo-inquisitorio si conclude con la morte penitenziaria del reo.
Questa volta siamo stati snobbati dai media – la politica è cambiata –, ma Radio Radicale, i siti web e i social network hanno martellato con assiduità la notizia del digiuno.
Il Ministro della Giustizia, il D.A.P. e i direttori di quasi tutte le carceri hanno dovuto, ancora una volta, prendere atto che sono i guardiani di una condanna peggiore della pena di morte.
Qualcuno potrebbe pensare che noi siamo di parte – lo siamo! –, ma a supportare le nostre convinzioni, i nostri digiuni e il nostro NO all’ergastolo, questa volta c’è anche la lettera di Papa Francesco scritta ai detenuti del carcere di Asti: Domenico Branca, amico dell'Associazione Liberarsi, ha provveduto a inviarcela, e noi la alleghiamo. Il Santo Padre – come ha sempre fatto – esprime vicinanza e solidarietà a tutti gli ergastolani.
«L'ERGASTOLO: UNA PENA DI MORTE MASCHERATA!». (PAPA FRANCESCO).
Vi chiediamo, come hanno fatto i detenuti del carcere di Asti, siate anche voi promotori di iniziative contro l’ergastolo. Interpellate: Vescovi, Cardinali, i Cappellani delle carceri, Rettori, Docenti, Professori, Medici, Giornalisti ecc. È necessario essere in tanti per sensibilizzare l’opinione pubblica.
L’Associazione Liberarsi vi assicura che ci saranno altri digiuni e altre iniziative contro l’ergastolo. Sarà nostra cura inviarvi i moduli e vi chiediamo fin d’ora di farli girare in tutte le carceri d’Italia a parenti, amici e conoscenti, perché è importantissimo essere in tanti.
Per l’Associazione Liberarsi onlus
Giuliano, Gustavo, Daniela, Alfredo, Carmelo, Anna, Nicoletta, Bruno, Davide, Franco, Paola, Paolo.
P.S. Avete consigli da darci, suggerimenti per migliorarci, per essere più incisivi? Li aspettiamo!
8/07/2018
È uscito il mio ultimo libro, su Amazon, dal titolo “Nato colpevole”. Ci tengo in particolar modo che questo libro venga letto. È uno dei miei pochi libri in cui scrivo pochissimo di carcere. In questo ho preferito parlare di come si arriva in carcere. La foto in copertina è quella del mio primo arresto, da minorenne.
9/07/2018
Da quando sono in semilibertà sono aumentato di diversi chili e ho deciso di mettermi a dieta. Mi sto però accorgendo che fuori è più difficile non mangiare perché sei circondato da cose buone e sto facendo molta fatica, ma devo buttare giù un po' di pancia.
10/07/2018
A proposito del mio ultimo libro, Nato colpevole, ho scritto a un amico:
Si dice che si nasce tutti innocenti, ma non è vero: molti nascono culturalmente già colpevoli. In questo libro racconto l’infanzia di un bambino criminale e ci sono parole e fatti molto duri e fino all’ultimo ho avuto dubbi a pubblicarlo, ma si scrive per gli altri e non solo per se stessi e alla fine ho deciso di farlo. “Mi vendicherò e gliela farò a pagare a tutti… da grande diventerò cattivo, il più cattivo di tutti… Si! Da grande diventerò un criminale. Mi vendicherò del mondo, mi vendicherò di tutti…”
11/07/2018
Ho ricevuto una lettera da un mio amico detenuto nel carcere di Ivrea, con questa brutta notizia:
Qui la settimana scorsa si è suicidato un ragazzo e alcuni compagni della sezione del detenuto che si è tolto la vita per solidarietà hanno fatto un mancato rientro dall’aria, dieci persone sono addirittura salite sul tetto.
12/07/2018
Ad una domanda di un giornalista, "Lei ha una sua idea del carcere e di come dovrebbe essere applicata la pena?", ho risposto in questo modo:
Il carcere dovrebbe fare bene, dovrebbe cambiare le menti e i cuori dei detenuti, invece li incattivisce. Il problema è questo. Il carcere dovrebbe fare bene, dovrebbe essere una medicina, mentre in realtà è una malattia, non ti fa uscire col senso di colpa, cosa che dovrebbe fare un buon carcere, dove ti trattano con umanità e con affetto sociale. Il carcere non deve punire, deve guarirti.
13/07/2018
Ieri sono stato al Tribunale di Sorveglianza per discutere la liberazione condizionale, adesso devo aspettare una decina di giorni per avere la risposta. Ho chiesto semplicemente ai giudici di poter continuare a scontare la mia pena fuori dalle mura di un carcere per essere più utile nella struttura dove svolgo la mia attività di volontariato.
14/07/2018
Com’è bello per uno scrittore ricevere parole come queste:
Ho terminato "Gli uomini ombra" e "Angelo senza Dio" (…) il tuo modo di scrivere che mi entra dentro come una lama, mi fa visualizzare tutto come fossi lì, mi fa sentire le emozioni in un modo incredibile tanto da accompagnare la lettura con le lacrime che mi scendono da sole, lacrime di commozione, di dolore, di gioia, lacrime di emozione. Grazie Carmelo… sto vivendo un'esperienza incredibile grazie ai tuoi libri. Un grande abbraccio, buonanotte. Claudia
15/07/2018
Un mio compagno da tanti anni in carcere, stanco di lottare, mi ha scritto:
Qui c’è un’aria pesante, tuttavia mi tengo defilato e osservo… consapevole di essere un po' egoista perché avrei potuto esprimermi visto che c’erano tutti i presupposti, ma sono stanco di lottare sempre e per qualcuno o qualcosa che poi magari non lo meritano nemmeno. Penso che ora è arrivato il momento di lottare per me stesso.
16/07/2018
Sto ricevendo tanti complimenti per il mio ultimo libro "Nato colpevole" e sono particolarmente contento perché in 27 anni di carcere ho scritto molti libri, ma questo è uno a cui sono particolarmente affezionato perché non mi è stato facile scriverlo e credo che non sarà neppure facile leggerlo, ci vorrà tanto cuore e coraggio.
È un libro per me molto importante perché intimo e controverso.
17/07/2018
Purtroppo la discussione per la concessione della liberazione condizionale mi è stata rinviata per la terza volta. Cerco di consolarmi che comunque al mattino continuo ad uscire dal carcere e questa è la cosa più importante.
18/07/2018
Stanno arrivando le prime recensioni su Amazon.it del mio ultimo libro "Nato colpevole". Ecco quella di Laura Giuliana Ferretti:
Libro illuminante, istruttivo, carico di umanità e verità, crudo e dolce insieme. Lo proporrei come lettura obbligatoria nelle scuole superiori. Grazie Carmelo!
19/07/2018
I miei compagni dal carcere continuano a scrivimi che la loro vivibilità, invece di migliorare, peggiora sempre di più. Mi dispiace, e molto, che, a parte tentare di dargli voce, non posso fare altro.
20/07/2018
Quando leggo dei commenti forcaioli su facebook, penso che molti di loro non sanno che il carcere non risolve i problemi, perché invece di fare diminuire i reati li moltiplica, quando va bene, Li triplica quando va male. La libertà è terapeutica e penso che rieduchi più del carcere.
21/07/2018
Oggi sono andato a raccogliere fichi, pere e mele nei campi della struttura dove lavoro. E tutto quel verde mi ha fatto ricordare con tristezza i cortili dei passeggi dove, per 27 anni, non trovavo mai un filo d’erba.
22/07/2018
Questo mese è il mio compleanno e sono felice che mi hanno concesso cinque giorni di licenza da trascorrere in famiglia. È bellissimo dormire a casa e non in carcere, soprattutto sarà fantastico stare un po' con i miei nipotini.
23/07/2018
Daniel Monni, giovane praticante avvocato con la toga nel cuore, ha scritto un altro bell’articolo, citando Filippo Turati nel Discorso alla Camera dei Deputati del 18 marzo 1904:
Le carceri italiane rappresentano l’esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si sia mai avuta: noi crediamo di aver abolita la tortura, e i nostri reclusori sono essi stessi un sistema di tortura, la più raffinata; noi ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte dal codice penale comune, e la pena di morte che ammanniscono a goccia a goccia le nostre galere è meno pietosa di quella che era data per mano del carnefice […] noi ci gonfiamo le gote a parlare di emenda dei colpevoli, e le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti, o scuole di perfezionamento dei malfattori.
24/07/2018
Ho letto quest’altra recensione al mio ultimo libro “Nato colpevole”:
Nei vari racconti di "Nato Colpevole", Angelo non vuole un riscatto. Ha avuto più occasioni. L'ultima in Svizzera. I racconti sono accattivanti. In particolare le pagine dedicate all’amore, ai sentimenti: l’infanzia, l’adolescenza quando lavorava in officina. Angelo rinuncia all’amore perché continua ad a voler “diventare cattivo”. Aveva deciso il suo destino. Era convinto di essere “nato colpevole”. Anche i sogni perdono la sua natura.
È scritto bene. C’è arte, poesia, nonostante il tema trattato sia quello del voler “essere cattivo”. Manca un’inversione di marcia. Manca il riscatto. Importante lettura per conoscere l’indole umana, per conoscere il mondo dietro le sbarre: “gli uomini ombra”. Qui c’è un camminiamo verso la conoscenza. Leggere il libro per comprendere.
25/07/2018
Oggi ho fatto il biglietto del treno e ho preparato la valigia, invece dello zaino come quando mi trasferivano da un carcere all’altro. Domani parto per passare il mio compleanno in famiglia e sono tanto felice.
26/07/2018
È sempre bello tornare a casa, troppo bello per non pensare che fra pochi giorni devo ritornare a dormire in carcere.
27/07/2018
Oggi è il mio compleanno, compio 63 anni ma mi sento giovanissimo, anche perché si dice fra i prigionieri che gli anni passati in carcere non contano.
28/07/2018
Ieri ho ricevuto tantissimi auguri e sul mio profilo facebook ho scritto: Grazie a tutti per gli auguri. Il regalo più bello che potete farmi è leggere il mio ultimo libro “Nato colpevole”.
29/07/2018
Oggi mi sono fatto una lunga passeggiata al mare con la mia compagna ed è stato bellissimo ricordare gli anni felici di quando ero un uomo libero e i miei figli erano piccoli e andavamo in quei luoghi con loro.
30/07/2018
Si ricomincia: questa sera dormirò di nuovo in carcere, ma è bello poterlo fare con questi bei ricordi dei giorni che ho passato in famiglia. Il resto non conta, o conta poco.
31/07/2018
Ho sempre pensato che il mio ultimo libro "Nato colpevole" non fosse certo un libro per suore, per questo sono rimasto molto sorpreso quando ho letto queste parole di Sr Alma, un'anziana suora comboniana con alle spalle tanta Africa e tanta galera: Carmelo fratello carissimo, la sua pronta sollecitudine mi ha commosso. Ho letto non dico con gioia, ma con stupore per chi sa confessare per ciò che è in verità e libertà.
Di cuore ringrazio per quanto mi ha detto in profonda realtà di quello che è, grazia e peccato, gioia e dolore purificatore.
Scriva ancora, abbiamo bisogno di ritrovarci in quello che siamo, umani e divini insieme del nostro essere profondo di buio e di luce infinita.
Grazie fratello Carmelo, le voglio bene. Grazie!
Sr Alma
Arco, 23-07-2018
Torna alla lista