Diario Agosto 2018

 

 Diario Agosto 2018

1/08/2018
     Scrivere è bello, ma ancora più bello è essere letti, perché non si scrive per sé stessi ma per gli altri. Ecco alcuni commenti, integrali, di chi ha letto il mio ultimo libro "Nato colpevole”:
- Tutti i libri di Carmelo Musumeci vibrano di dolore, di poesia, di emozioni, rimpianti, ricordi...
Nessuno nasce colpevole, lo diventiamo, ma la nostra vita sta nelle nostre mani, come il nostro destino, la nostra speranza e la nostra certezza di cambiare direzione. Come hai fatto tu.
Grande Carmelo, grazie sempre per le tue sentite pagine che parlano al cuore.
- "Nato colpevole"... un bel libro che rende bene l'idea della pazienza, la forza e l'istinto che ci vuole quando si nasce "colpevoli"... nato già con pesi enormi da sopportare e nonostante tutto l'amore vince su tutto e fa passare in alcuni casi quella rabbia che altre volte prende il sopravvento. Carmelo con la sua scrittura ti fa rivivere quei momenti come...."l'assassino dei sogni" degli anni 70 non tanto diverso da oggi, ahimè', che "si mangia con lucidità le nostre vite e sputa le nostre anime" scrive Carmelo.... Colpisce, non bisogna mai rassegnarsi al proprio destino tanto più se ti mette a dura prove con te stesso e con chi ti sta vicino. La fantasia, i sogni, scoprire l'IO che poi ci aiuta nei momenti di solitudine, negli abissi dove è difficile uscire. Carmelo c'è riuscito e ci sta riuscendo. Consiglio di leggerlo a chiunque passi da queste parti.
- Ho finito oggi di leggermi il tuo libro, non ne avevo mai letti in vita mia: è stato molto toccante, hai avuto vita dura fin da bambino e questo a volte porta a sbagliare. Non mi permetto di giudicare quello che hai fatto perché sono un peccatore come te ma spero un giorno sarai perdonato in tutti i sensi.

2/08/2018
     Beppe Grillo, nel suo blog, ha pubblicato la mia lettera al nuovo Ministro della Giustizia: almeno lui l'ha letta. E un membro della Comunità Papa Giovanni XXIII ha scritto:
Grazie Beppe Grillo! La storia di Carmelo Musumeci, che di giorno fa servizio in una nostra casa famiglia, è un esempio di redenzione e di riparazione. La Costituzione Italiana prevede che il carcere miri alla rieducazione del condannato.

3/08/2018
     I commenti dei lettori sul mio ultimo libro “Nato colpevole” continuano a stupirmi:
Senza vergogna, senza vanto, senza compiacimento, con garbo. Carmelo Musumeci, descrive l'amore, descrive il dolore, descrive le scelte fatte, il male subito, quello imposto.
Un libro da leggere. Per riflettere, per meditare, per respirare e capire l'incomprensibile. No, alla ostatività dell’ergastolo. No, al 41 bis.

4/08/2018
     Ho festeggiato il mio compleanno in famiglia ma l'altra sera Nadia (il mio diavolo custode) della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, con un tranello mi ha portato a mangiare fuori e mi ha donato un orologio come regalo di compleanno e mi ha scritto un biglietto con queste belle parole:
“È l’ora di un tempo nuovo. Crediamoci.”

5/08/2018
      Questa mattina ho letto su facebook queste belle parole:
Sto leggendo l'ultima fatica letteraria di Carmelo Musumeci: "Nato colpevole". Bella lettura, agile e coinvolgente, basta aprire una pagina a caso per immergersi nella lettura e per sentirsi al suo posto o accanto a lui. Il "problema" è che il suo posto è il sistema carcerario italiano, che "vanta" una lunghissima serie di condanne per errori giudiziari, condizione dei detenuti, suicidi, presenza di bambini-detenuti, sovraffollamento e pochissima rieducazione e recupero così come da art. 27 della Costituzione Italiana. Eppure Carmelo Musumeci, che è un mio carissimo amico su facebook, ha cercato di vincere l'Assassino dei Sogni (come lo chiama lui), conquistando un diploma e ben tre lauree e, nel periodo di semilibertà, presta la sua attività presso una casa famiglia. Ecco, dal suo libro traspare la vera anima di Carmelo: una persona dall'animo sensibile che ha ancora tanto da dire a chi, avendo sbagliato, vuole comunque cambiare.

 

6/08/2018
     Quando alla sera rientro in carcere mi sembra di entrare in un forno perché le sbarre e il cemento armato durante tutto il giorno accumulano calore e lo trasmettono alla sera. Non mi lamento, però, più di tanto pensando ai miei compagni, che stanno chiusi tutto il giorno dentro una cella.

7/08/2018
     Quasi non credevo ai miei occhi quando ho ricevuto una fotografia con tutti i miei libri in fila, con queste belle parole:
Ciao Carmelo, come puoi ben vedere nel tempo mi sono adoperata perché i tuoi libri raggiungessero la mia modesta libreria. "Nato colpevole" presto seguirà il percorso già battuto dagli altri. Nel frattempo sarà mia cura e piacere dare voce alla tua ultima fatica letteraria. Nel frattempo ti auguro ogni bene. Che l'iter di restituzione che stai da tempo percorrendo possa regalarti la piena libertà. Un sorriso a te. Chiara.

8/08/2018
     Voglio scrivere nel mio diario questa bella recensione di Don Saulo al mio ultimo libro "Nato colpevole" perché è troppo bella per tenerla solo per me:
...sensazioni dopo aver letto il libro...
Un grande desiderio di essere stato accanto al protagonista del romanzo (!) da quando nacque: perché non si fosse sentito solo...
Un grande desiderio di poter essere accanto a chi, ogni giorno, nasce “solo” ... per poter “dire” a tutti che nessuno nasce per caso e senza un Padre: almeno quello del Cielo.
1) Un desiderio di chiedere perdono ad Angelo (e a tanti come lui) per le violenze subite quando era in collegio, da preti indegni e da suore crudeli... Grazie a Dio ci saranno stati anche altri padri e madri?
2) Un desiderio di far “conoscere” un Dio Padre, che prepara una festa per tutti i suoi figli: e non un padrone che esige il “tributo” della messa!!!
3) Un desiderio di far sperimentare e rendere profondo l’amore tra un uomo e la sua donna: non sensazioni rubate, senza il contatto delle anime... quell’amore che rimane come una nostalgia mai perduta (custodita nel “cuore”) nemmeno nei giorni più terribili.
4) Il carcere minorile: una specie di terreno avvelenato che fa crescere solo l’odio e la violenza... ma non c’era un cappellano??? Non viene mai citato nel romanzo... Eppure ci sono (almeno adesso) dei preti “padri” dei ragazzi: don Gino Rigoldi a Milano; don Domenico Ricca a Torino; Padre Andrea (mi pare) a Roma - dove il Papa è andato a lavare i piedi, il giovedì santo di qualche anno fa...
5) Quando nasce una “banda”, tra ragazzi e giovani tutti “soli” ... Avrebbero avuto bisogno solo di un po’ di amore...
Concludo:
S Paolo dice che in noi vive un “uomo vecchio” che pensa senza Dio.
Ma c’è anche un “uomo nuovo” che desidera crescere per sperimentare la felicità piena...
Il Romanzo si conclude su un treno in corsa: per dire che la vita può continuare a correre verso una pienezza...
Carmelo, con la sua vita attuale, testimonia che questo viaggio è possibile!
Grazie!
***La scrittura di Carmelo, come ormai conosciamo da altri libri, è suggestiva, originale, vera fino ad essere spietata... ti porta “dentro” alle vicende che racconta... fa piangere e fa ridere...***
Don Saulo

9/08/2018
     Oggi il Tribunale di Sorveglianza mi ha discusso la Liberazione condizionale, se me la concedono continuerò ad avere delle restrizioni, ma non andrò più a dormire in carcere. Adesso dovrò aspettare qualche giorno per avere la risposta. Sarebbe bellissimo se dopo 27 anni di carcere non avessi più a che fare con l’Assassino dei Sogni.

10/08/2018
     Sono andato a vedere le eventuali prescrizioni che dovrò affrontare se mi concedono la Liberazione condizionale e ho letto: Al soggetto, in genere, sono impartite disposizioni concernenti la frequentazione di determinati luoghi o ambienti, gli orari nei quali deve essere reperito presso l'abitazione, i limiti territoriali negli spostamenti e, in particolare, l'obbligo di sottoporsi alla sorveglianza dell'autorità di pubblica sicurezza e di tenere contatti con il Centro di servizio sociale.

11/08/2018
     Ho ricevuto quest’altra bellissima recensione del mio ultimo libro “Nato Colpevole” da parte della mia amica Grazia:
Angelo, ragazzo nato dalla parte sbagliata, consapevole e lucido della propria condizione sociale, sceglie con coraggio di diventare “qualcuno”, vuole un’identità definita, senza mezze misure. Ed eccolo a combattere con la vita, con gli altri, con il suo cuore. Tutti sono nemici se si frappongono tra lui e le sue intenzioni… Un libro avvincente ed emozionante, da leggere d’un fiato, correndo al suo fianco. Ciò che mi affascina di questo stralcio di vita, in varia misura romanzata, è l’autenticità con cui il protagonista guarda se stesso. Colpevole e cattivo, per destino e anche per scelta, ha il coraggio di valutarsi per quello che è, cercando di annientare la propria parte buona. Ma la scelta del nome, “Angelo”, è fin dalle prime pagine una promessa: quella vibrazione d’amore dentro di lui mai sopita negli anni riaffiorerà per diventare un tutt’uno con l’uomo nuovo, scrittore di oggi, che senza veli sull’anima ci affascina con i suoi romanzi.

12/08/2018
     Ho ricevuto queste parole da un compagno ergastolano che è stato trasferito in un altro carcere:
Carissimo Carmelo, è assolutamente vero che quando ti trasferiscono è come se ti arrestassero nuovamente. Purtroppo mi sa che qui ho trovato uno zoccolo duro istituzionale, insieme ad un appiattimento dei detenuti. Mi sforzo di capire quelli che hanno un fine pena, ma da chi è già giuridicamente morto non l’accetto, così sto cercando di far loro capire che se non ci aiuteremo noi, non lo farà nessuno.

13/08/2018
     Un ergastolano anziano mi ha scritto queste tristi parole:
“La vita che mi rimarrà da vivere fuori queste mura è sempre minore di quella già vissuta qui dentro, allora perché devo continuare ad aspettare?”

14/08/2018
     Oggi ho ricevuto una di quelle telefonate che ti salvano e ti cambiano la vita. Il numero di telefono era quello del carcere di Perugia. Mi hanno avvisato di rientrare subito in carcere perché dovevo essere scarcerato. È uno dei giorni più belli della mia vita.
Mi hanno notificato l’esito positivo della Camera di Consiglio sull'istanza di richiesta di Liberazione condizionale.
Quando sono uscito dal carcere mi girava la testa. Il mio cuore batteva forte. Cercavo di respirare a bocca aperta. In pochi istanti mi sono ritornati in mente tutti i ventisette anni di carcere, con i periodi d’isolamento, i trasferimenti punitivi, i ricoveri all'ospedale per i prolungati scioperi della fame, le celle di punizione senza libri, né carta né penna per scrivere, né radio, né tv, ecc. In quei momenti non avevo niente. Passavo le giornate solo, guardando il muro.
Poi ho scrollato la testa. Ho smesso di pensare al passato. Mi sono acceso una sigaretta e, dopo la prima tirata, ho pensato che adesso dovrei smettere di fumare, perché ora la mia unica via di fuga per essere libero non è più solo la morte.

15/08/2018
     Dopo 27 anni di carcere, questa mattina mi sono svegliato senza vedere sbarre nella mia finestra.
Per più di un quarto di secolo ho sempre creduto che sarei morto nella cella di un carcere.
Sono stati anni difficili, perché non ho mai scelto solo di sopravvivere, ma ho sempre lottato anche per vivere. E proprio per questo ho sofferto tanto. Non ho mai pensato realmente di farcela e, forse, proprio per questo ce l’ho fatta.
Adesso mi sembra tanto strano intravedere un po’di felicità nel mio futuro. Il mio cuore mi sussurra: “Per tanti anni hai pensato che l’unica cosa che ti restava da fare era aspettare l’anno 9.999, invece ce l’hai fatta! Sono felice per te … e anche per me”.
Non è ancora la libertà piena, ma ci sono vicino e sono tanto, tanto, felice. Questo risultato non è solo mio o dei miei familiari, ma di tutte le persone che in questi anni mi sono state vicino, in un modo o nell'altro. Da solo non ce l’avrei mai fatta.

16/08/2018
     Ho iniziato questo diario circa quindici anni fa per fare conoscere al mondo libero come vive e cosa pensa un ergastolano, ma oggi non ha più senso che continuo a scriverlo.
Questo sarà l’ultimo giorno del mio diario, perché adesso sarò impegnato ad imparare di nuovo a vivere. Grazie a tutti quelli che in questi anni mi hanno letto. Buona vita. Un sorriso con e di cuore.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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