Diario Novembre 2011

1/11/2011
In questi giorni ho ricevuto una bellissima lettera che mi ha fatto pensare che forse anche la vita di un uomo ombra vale la pena di farla vivere.
Sto passando un brutto momento, ma fin quando riceverò lettere così belle non spegnerò mai la mia ombra.
Ciao Carmelo,
(…) sono diventata mamma di una bimba e di un bimbo, che ad oggi sono ancora molto piccoli (quasi tre anni una, 15 mesi l’altro), quindi potrai facilmente immaginare che la mia esistenza è quasi totalmente assorbita da loro e dal lavoro, lavoro per una piccola casa editrice indipendente. Naturalmente questa mia nuova fase di esistenza non mi ha certo impedito di seguire la tua vicenda di vita così generosamente donata a chiunque voglia imparare una lezione di umanità. Moltissime volte mi sono ritrovata davanti allo schermo del mio pc con l’intento di scriverti, ma ogni volta mi sono sentita inadeguata, troppo piccola dinnanzi all’immensità della tua persona, e anche adesso, dopo le prime righe, sento che la mia scrittura sta diventando titubante, timida. Ma questa volta dovrò andare fino in fondo, lo voglio e te lo devo! Caro Carmelo, dovrò andare fino in fondo, lo voglio e te lo devo! Caro Carmelo, dovrò pure ringraziarti prima o poi per l’impegno e il coraggio con cui conduci la tua vita, così preziosa ai miei occhi, tanto da essere per me un riferimento, e dunque grazie per il tuo esempio di vita, grazie per la tua battaglia di civiltà e giustizia, per il tuo altruismo, la tua grandezza d’animo, la bontà, l’umanità e anche la cortesia con cui rispondi a chi meriterebbe in risposta ben altro che cortesia. Se pur tutto intorno è buio e desolazione, non ho mai trovato un briciolo di sconfitta né di rassegnazione in quello che scrivi ed è proprio l’esempio della tua forza, tenacia e costanza che mi ha tirato fuori e continua a salvarmi in tutte quelle situazioni di vita in cui sembra non esserci scampo. Noi, che siamo rinchiusi qui fuori, abbiamo molto da imparare da chi è LIBERO DENTRO, perché, vedi, il tuo impegno non è solo per te stesso o per chi vive il dramma dell’ergastolo ostativo, credo invece sia una stella polare per moltissime altre persone, alla cui vita trasmetti molto.

2/11/2011
Oggi sono rimasto male perché ho ricevuto un brutto commento sul mio articolo a favore di quel vecchio ergastolano ammalato e condannato pure all’isolamento diurno.
Credo che solo i buoni riescano a odiare i cattivi così tanto.
I cattivi possono pure uccidere, ma non riusciranno mai a farlo come sanno uccidere i buoni con il loro odio sociale.
Spero tanto di non diventare mai “buono”.

3/11/2011
Ieri era l’anniversario della scomparsa di Don Oreste.
Era il prete degli ergastolani ostativi.
È stato il primo che ci ha sostenuto e il primo che ci ha amato.
Se un giorno la “Pena di Morte Viva” sarà abolita in Italia, probabilmente io non ci sarò più, vorrei tanto che si sapesse che tutto è iniziato da lui.
Molti ergastolani ostativi non sanno pregare ed io sono pure ateo per questo ho chiesto a Suor Grazia di dire una preghiera a nome nostro per l’anniversario della sua morte.

4/11/2011
Oggi la malinconia mi ha seguito per la cella tutto il giorno.
A volte la tristezza è l’unica cosa che mi ricorda che sono ancora vivo.
Domani Zanna Blu farà colloquio con Lupa Bella e dovrà dirle e spiegare che anche questa volta è andata male e quello che è più terribile è che le dovrà dire che andrà sempre così.
Zanna Blu sta pensando di dire a Lupa Bella di rifarsi una vita, ma ha paura che Lupa Bella dopo venti anni che lo aspetta quando sentirà questa proposta gli potrebbe spaccare il muso sic!
È difficile per tutti vivere e stare in carcere, ma è quasi impossibile vivere se sai che non uscirai mai.

5/11/2011
Oggi Zanna Blu ha fatto colloquio con Lupa Bella e Coda Bianca.
Ed è felice perché s’è preso un po’ di coccole dalle due sue lupe.
Il prossimo mese mi portano i miei due nipotini.
È stata dura spiegare a Lupa Bella che quelle undici ore di permesso sono state un’eccezione e che probabilmente non mi faranno più uscire, sic!
L’ho rassicurata che non mi arrenderò perché chi ama lotta e chi resiste esiste.


6/11/2011
Oggi ha piovuto tutto il giorno.
Ho pensato che in carcere per motivi di sicurezza non si vedono ombrelli.
Ed è più di venti anni che non ne vedo uno.
Poi mi è venuto in mente che l’Assassino dei Sogni quando è bagnato e gli piove addosso sembra ancora più brutto e cattivo.
Sono stato tutto il giorno a letto sotto le coperte ad ascoltare i miei pensieri e a pensare al colloquio di ieri.
Ho pensato molte volte che Lupa Bella mi ha chiesto se c’è il pericolo che non ci faranno neppure invecchiare insieme.
Io le ho risposto con una carezza.
E lei mi ha sorriso.


7/11/2011
Non so s’è merito dell’intervista che mi hanno fatto con le immagini del bibliotecario del film “Sulle ali della libertà”, ma il Direttore dell’istituto del carcere di Spoleto mi ha messo a lavorare in biblioteca.
Sono contento, in questo modo avrò più tempo per leggere.
Leggendo tanti libri s’impara a poco a poco a conoscere gli altri e nello stesso tempo si scopre come siamo fatti dentro.


8/11/2011
Per avere un altro strumento di comunicazione in più mi hanno aperto un sito personale www.carmelomusumeci.com e spero in questo modo di avere più possibilità di fare conoscere la “Pena di Morte Viva” in Italia.
E di avere più possibilità per fare conoscere l’inferno delle carceri italiane che i “buoni” hanno creato e che mal governano.


9/11/2011
Per la rubrica “Dialogo fra due diavoli all’inferno” che io e Gerti teniamo su il blog “Urla dal Silenzio”, alla sua domanda:
-Qual’ è oggi la tua più grande speranza, nell’ambito della parola “libertà”?
Gli ho risposto:
-Diavolo, in passato pensavo che si può morire in diversi modi, ma il più bello era morire vivendo.
Ora ti confido che è da un po’ di tempo che non la penso più così.
Ora la mia più grande speranza, nell’ambito della parola libertà, è di morire nel sonno questa notte o la prossima, senza soffrire.
E senza accorgermi di morire.


10/11/2011
Dopo le tre udienze andate male a ottobre, davanti al Tribunale di Sorveglianza, il mio cuore continua a non rassegnarsi.
E vorrebbe che facessi qualcosa per lui, ma io non so più cosa fare.
Lo so, è terribilmente difficile vivere anni e decenni murati vivi in una cella senza alcuna speranza, ma io non posso farci nulla.
E ho consigliato al mio cuore di rassegnarsi, ma lui è talmente vigliacco e debole che vuole continuare a lottare.
Peggio per lui se soffrirà di più.


11/11/2011
Una guardia con cui ogni tanto scambio qualche chiacchiera, lamentandosi come vanno le cose in carcere, oggi mi ha chiesto:
-Come mai i detenuti non si ribellano e non lottano più per i loro diritti come una volta?
Gli ho risposto:
-Un tempo c’erano in carcere giovani interpreti delle lotte sociali e politiche. Oggi vi sono in prevalenza giovani tossicodipendenti, extracomunitari e barboni, che hanno più problemi fuori che dentro.


12/11/2011
Oggi ho scritto a un’amica:
-Non ti preoccupare per me, sono talmente vigliacco che non ho la forza di arrendermi.
E quindi continuerò a lottare contro i mulini a vento.
Poi sono andato dal dentista per aggiustarmi i denti.
In questo modo, una volta che Zanna Blu avrà i denti apposto, potrà sorridere meglio all’Assassino dei Sogni e alla “Pena di Morte Viva”.

13/11/2011
Sono sempre stato convinto che le relazioni di sintesi che fa l’Assassino dei Sogni non sono in grado di mostrare l’anima dei detenuti, ma questa volta mi sono sbagliato.
Il carcere di Spoleto mi ha fatto una buona relazione di sintesi e sono rimasto sorpreso di tutte le cose buone che hanno scritto di me.
 

14/11/2011
Oggi sono stato fortunato.
Ci hanno fatto la perquisizione delle celle.
A me è andata bene.
La mia piantina di basilico è salva.
A Pino gliela hanno buttata giù dalla finestra.


15/11/2011
Ho scritto a Suor Grazia:
Ho letto la lettera che ti ha scritto Igor e mi sono reso conto quanto sia difficile difendere il mio libro, sic!
Effettivamente dentro “Gli uomini ombra” ci sono tante parolacce e mi è venuto da sorridere quando Igor ti scrive: “Immaginavo di trovare storie di conversione”.
Suor Grazia, anch’io mi sto rendendo conto che è difficile che i “buoni” capiscano i “cattivi”, solo Gesù c’è riuscito e forse è per questo che l’hanno messo in croce.
Eppure non dovrebbe essere difficile capire che è normale per uno che vive in Cina parlare cinese, così come è normale per uno che vive in Inghilterra, parlare l’inglese.
Voglio solo dire che non ci sono “buoni” o “cattivi”: ci sono solo ambienti buoni o ambienti cattivi che t’insegnano a parlare cinese o inglese, ma il cuore dei “cattivi” e dei “buoni” è uno solo.
Ed io scrivo i miei racconti e i miei romanzi per cercare di dire che si può essere buoni anche quando si commettono dei reati e si può essere cattivi anche quando si è incensurati e si va a messa la domenica.
Il mio cuore ti abbraccia.


16/11/2011
Francesco ha scritto a Mita, la figlia del mio cuore:
-Bellissimo il sito, intelligente e commovente allo stesso tempo. Carmelo, poi, scrive così bene e con tale verità e “carica” nelle parole che deve sapere che restano scolpite nelle persone che leggono.
Anche le parole del Diario mi hanno colpito, Mita. Scolpito come marmo da un artista: Carmelo è in grado di agire, con le parole, con più efficacia e libertà dì tante azioni “in giro per il mondo”.
Non solo perché producono empatia, ma soprattutto perché ti cambiano, le sue parole! Gli scrittori bravi hanno questo potere. Carmelo resta dentro… e me lo porto a spasso (si fa per dire, visto che ancora sono ai domiciliari in attesa di Cassazione, dopo 8 mesi di carcere: niente, è ovvio, rispetto a un ergastolo). A presto Francesco.
Gli ho risposto:
Ciao Francesco,
Mita mi ha passato la tua lettera.
Grazie per le belle parole che hai scritto su di me.
E soprattutto grazie di avermi chiamato scrittore, ma io non c’entro.
Non sono io che scrivo.
Quello che scrive è il mio cuore.
Pensa, Francesco, che mentre io lotto contro l’Assassino dei Sogni e contro la “Pena di Morte Viva” quel debosciato del mio cuore passa inutilmente il tempo a scrivere dal carcere e di carcere per far conoscere con quale violenza i “buoni” si vendicano dei “cattivi”.
E mentre lui scrive, a me tocca farmi la galera al posto suo sic!
Ti mando un sorriso fra le sbarre.


17/11/2011
Ho scritto a Veronica:
-Ho ricevuto la tua letterina e mi ha fatto piacere che mi hai chiamato “papà” perché stando venti anni in carcere ho spesso il rimorso di non essere stato un buon padre per i miei figli.
E purtroppo ho paura che non potò mai essere neppure un buon nonno per i miei nipotini.
Le frasi che mi hai citato sono molto belle.
E te ne vuole dire una anche il mio cuore: “Più si ama e più si viene amati”. Io ho sempre fatto così, anche quando ero bambino, contro tutto e tutti.
Forse è stato l’amore che mi ha fatto sopravvivere e mi ha fatto trovare l’amore. Il mio cuore ti manda un sorriso.


18/11/2011
Ho letto:
Salve, sono Armando di anni 73. Già in passato ci siamo sentiti. Adesso avrei una domanda molto chiara che è la seguente: Carmelo Musumeci sta dentro da tempo immemorabile e non può uscire Io non so cosa possa aver commesso Carmelo, però sento che altre persone che hanno fatto stragi, uccisi i genitori, ammazzate 8 persone ecc., dopo un po’ escono e sono libere di far la loro vita via dalle patrie galere. Vorrei che qualcuno mi spiegasse il perché di queste enormi differenze che io da solo non riesco a comprendere. Grazie in anticipo per una gradita risposta.
Armando
Gli ho scritto:
Ciao Armando,
purtroppo per tanti che in galera non ci vanno, ci sono tanti destinati a restarci tutti i giorni della loro vita.
Armando, devi sapere che chi è stato condannato per reati associativi è ostativo ai benefici penitenziari (vedi art.4 bis Ordinamento Penitenziario) e potrà uscire prima della fine della sua pena solo esclusivamente se al suo posto nella cella ci mette un altro.
Il problema maggiore è per gli ergastolani ostativi, perché non hanno nessun fine pena, quindi non hanno nessuna speranza.
Il mio cuore ti manda un sorriso fra le sbarre.
Carmelo.

19/11/2011
Ho scritto a Carla:
Carla, credimi per chi nasce e cresce in certe terre e in certe famiglie è molto difficile avere il libero arbitrio.
Carla, “essere il frutto delle proprie scelte” è un lusso che pochi si possono permettere.
Carla, molti di noi sono già “ nati colpevoli” mentre altri sono “nati innocenti”.
E purtroppo spesso sono proprio questi ultimi che sono più criminali di quelli “nati colpevoli”, anche se questi in carcere non ci vanno quasi mai.
Carla, non penso proprio “se tutto è mafia nulla è mafia” piuttosto penso che la legalità e la giustizia prima di pretenderla va data dallo Stato e dalle perone più fortunate.
Carla, ti voglio bene, ma non capisco perché a me, cattivo, criminale e malvagio, Liga Salvatore fa pena e a te no.
Carla, io sono ateo, ma ci sono dei momenti che spero che Dio esista perché sogno di incontrare all’inferno tutti quei buoni cristiani che sulla terra non hanno fatto reati e hanno rispettato la legge dello Stato, ma non quella del cuore.
Carla, spesso i cattivi sono vittime di se stessi, ma lo sono anche i buoni anche se loro non lo sanno.
E non sanno neppure che il perdono porta giustizia mentre qualsiasi pena intrisa esclusivamente di sofferenza porta solo vendetta.
Carla, perdonami se le mie parole possono urtare il tuo senso di giustizia e il tuo modo di vedere ma che pretendi da una belva incattivita chiusa in cella da venti anni?
Carla, io no, perché sono cattivo, ma il mio cuore è rimasto ancora buono e ti manda un sorriso augurandoti buona vita.

20/11/2011
Questa mattina mi sono accorto che la mia piantina di basilico è morta.
L’Avevo salvata dall’Assassino dei Sogni, ma non ho potuto fare nulla contro il freddo dell’inverno.
Ora la mia cella è ritornata a essere una tomba dove non cresce e non vive più nulla di vivo.
 

21/11/2011
Isabella mi ha scritto questa breve e bella recensione:
25 ottobre 2011 Cultura.
Autore: Isabella Caporaletti
“Gli uomini ombra” di Carmelo Musumeci, Gabrielli Editori.
In copertina l’inconfondibile grafia di Vauro, e un suo disegno. Più che uomini ombra a dir la verità sembrano alieni, e forse lo sono davvero. Sono così vicini, eppure così diversi. Se salissi sul tetto di casa mia, forse potrei vedere l’orribile blocco di cemento del carcere di Maiano, dove Carmelo è rinchiuso e dove, come lui, altri ergastolani scontano la peggiore delle pene, peggiore anche della pena di morte. L’ergastolo ostativo è una morte lenta, una vita senza vita, senza futuro, quand’anche il futuro fosse solo domattina. I racconti sono molto toccanti, si leggono d’un fiato e lasciano attoniti. Narrano di un mondo così vicino eppure così lontano dal tepore dei nostri caminetti accesi anche solo per tenerci compagnia. Sono racconti di fantasia, eppure così reali da farci rabbrividire. Il libro ha ispirato anche la mia favola di domenica scorsa, chissà se avrò contribuito alla “causa”?

22/11/2011
Ho scritto a Isabella:
Cara Isabella,
non sono “storie di fantasia”, spesso in carcere la realtà supera qualsiasi fantasia.
La storia di Stefano Cucchi, grazie alla sua meravigliosa famiglia, è uno dei pochissimi casi che è uscito dal ventre dell’Assassino dei Sogni, ma sapessi di tutte le altre storie che ancora non si sa nulla.
E mai si saprà qualcosa.
Grazie della tua recensione.
Hai dato un po’ di luce agli uomini ombra e mi hai commosso.
E se sei riuscita a commuovermi vuol dire che nonostante ventuno di carcere non sono ancora del tutto morto (com’è accaduto alla mia pianta di basilico).
In questo periodo non ho molti sorrisi, ma il mio cuore oggi ti vuole donare quello che tiene per le persone belle come te.
Che l’amore sia con te.

23/11/2011
Mi ha scritto la bibliotecaria di Albenga che sta organizzando una presentazione degli “Uomini ombra”.
(…) Ognuno di noi gioca la propria partita… chi a centro campo, chi in attacco… il fine è uno solo, portare a casa un risultato.
Le cose procedono(…) si profila l’eventualità d’una presentazione alla biblioteca di Genova, assai più importante di noi in termini di risonanza. Ciò mi rende felice. Ho già condiviso con Lilia questa gioia. Dal canto suo Lilia mi prega di dirvi che non è morta, io stessa posso testimoniare della sua esistenza in vita, è come un’ape furibonda, ad intercettare contatti nuovi e pubblico.
Se fortuna ci assiste avremo una registrazione da inviare come Dio comanda…
In alto i cuori, intanto. Anche la più scura delle notti ha le sue stelle, in alto, là dove lo sguardo non giunge, ma l’anima sente e vede, poi che speranza non deve morire, mai.
Un abbraccio fraterno.

24/11/2011
Ho risposto a Patrizia:
(…) Mi ha fatto sorridere che la tua amica ti abbia scritto:
-Per poter parlare con calma con l’autore del libro, per stringere eventuali contatti da promuovere a Genova, è possibile venire magari prima dell’inizio della presentazione? O forse al termine, se si potesse cenare con lui?
Leggendo queste parole per qualche istante mi sono sentito una persona normale, poi subito dopo sono ritornato a sentirmi solo un uomo ombra.
Di’ alla tua amica che io posso esistere solo grazie alle persone che fuori mi donano un po’ della loro luce e mi portano in giro nei loro cuori.
È stato bello però che qualcuno mi abbia invitato a cena, non accadeva da ventuno anni, sic!


25/11/2011
L’altro ieri Zanna Blu, dalla felicità, ha fatto uno dei suoi soliti famosi salti mortali perché da Lupa Grazia e dalle altre Sorelle Lupe del Monastero Domenicano di Pratovecchio (AR) ha ricevuto un bellissimo regalo, una sciarpa con una stella ricamata a otto punte con un biglietto della Madre Priora:
-Carissimo Carmelo, è un piacere per me aderire all’invito di Suor Grazia a scrivere queste poche righe. Lei sa che noi seguiamo la sua vita attraverso le notizie che la Sorella ci trasmette. Lei è diventato un po’ uno di “famiglia”. Anche per questo la ricordiamo nella nostra preghiera. Dio è amore, per questo tutti possiamo amare. È molto bello! Gradisca questo nostro piccolo pensiero, “la sciarpa” la scalderà e le ricorderà di noi. Suor M. Pia e tutte le Sorelle.
Io invece ho ricevuto un biglietto con dentro un fiore da Suor Grazia, con scritto:
-Nel dirmi che mi senti come un’amica, una sorella, una madre… mi hai fatto il complimento più bello che una suora possa ricevere perché una suora deve essere questo. Ti abbraccio.


26/11/2011
Dalla mia cella non posso fare altro che creare i miei sogni che in certi giorni mi fanno stare bene mentre in altri giorni mi fanno stare male.
Ho iniziato il ventunesimo anno ininterrotto di carcere e non so ancora quando finirà la mia pena e quello che è più terribile è che non lo saprò mai.
L’ergastolo non potrà mai essere una condanna giusta perché non se ne vede mai la fine e mi dispiace soprattutto per le persone che mi vogliono bene, perchè aspettano qualcuno che non potrà mai andare da loro.
Che cazzo mi aspettano a fare?


27/11/2011
Per cercare di non pensare alle feste che si avvicinano, ai miei nipotini, ai mie figli, alla mia compagna e alla mia vita che sta scorrendo via, ho deciso di scrivere un altro romanzo da titolo “L’Acitano”.
E ho iniziato questo mio nuovo libro con queste due righe di apertura:
-Molti scrivono cercando d’inventare le trame dei loro romanzi, io invece sono più fortunato: a me per scrivere basta ricordare quello che mi hanno raccontato e quello che ha vissuto il mio cuore.


28/11/2011
Il prossimo mese mio figlio mi ha promesso che mi porta entrambi i miei due nipotini e non vedo l’ora che venga il giorno del colloquio.
Spero che non pioverà e che non li facciano aspettare al gelo e al freddo fuori dalla porta del carcere, come spesso è accaduto.
Ogni volta che mi vengono a trovare rischio sempre un rapporto disciplinare e l’ultimo l’avevo preso proprio a causa che avevano fatto aspettare delle ore Lorenzo fuori dalle mura dell’Assassino dei Sogni.
Se proprio non avessi tanta voglia di incontrarli eviterei di farmeli portare, ma ho paura che se non mi vedono poi si affezionano più alla nonna che a me, sic!


29/11/2011
Ho scritto a Elena:
-Ciao, il mio angelo, anche i diavoli a volte ne hanno uno, mi ha chiesto di rispondere io alla tua lettera.
E io da buon diavolo ubbidisco e mi presento: sono un uomo ombra, ultimamente mi chiamano anche lo “scrittore ombra” perché non posso mai andare a presentare i libri che scrivo.
Non ci posso proprio andare perché i “buoni” dopo venti anni di carcere mi tengono ancora chiuso fra sbarre e cemento.
Forse non perché sono cattivo ma perché l’Assassino dei Sogni (il carcere, come lo chiamo io) si affeziona molto a suoi prigionieri.
E dopo averli “riabilitati”, “riformati”, “rieducati” e dopo avergli divorato tutti i loro sogni si affeziona e se li vuole tenere sempre con sé.
Io però ho ancora un sogno: l’abolizione della Pena di Morte Viva in Italia (ergastolo ostativo),
vivo per realizzarlo.


30/11/2011
Luana dell’Associazione Yairaiha ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per Salvatore Liga:
-(…) Continuiamo a chiederci comunque che fine abbia fatto il principio rieducativo della detenzione, soprattutto nel caso dell’ergastolo ostativo, una pena inumana e degradante che, sebbene da più parti l’esistenza venga negata all’opinione pubblica, siamo ben consapevoli delle circa 1200 persone che rimarranno in questa condizione fino alla conclusione naturale della loro vita (…)

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