Diario Dicembre 2011
1/12/2011
Oggi tutto il giorno il mio cuore è stato immerso nella malinconia perché è iniziato il nuovo mese.
E per i prigionieri il mese di dicembre, quello delle feste, è quello più brutto dell’anno.
Penso però che la malinconia non sia così brutta come la tristezza perché a me ha sempre aiutato a vivere.
E in questi ultimi tempi forse mi sta aiutando a morire meglio.
In tutti i casi per le feste ho sempre lottato come una belva ferita e lo farò anche per questo Natale.
2/12/2011
Ieri ho ricevuto una bellissima lettera di Suor Lilia che, assieme a Patrizia, la bibliotecaria di Albenga, ha organizzato una presentazione del libro “Gli uomini ombra”. E mi sono dovuto sciacquare la faccia un paio di volte per non farmi vedere emozionato se qualcuno si affacciava nella mia cella.
-Carmelo sempre carissimo, forse non è necessario scriverti per dirti come è stato il nostro incontro al teatro San Carlo di Albenga, perché tu eri così presente, così attento, sono certa, nessuno particolare ti sarà sfuggito. Già altre volte ho frequentato questo luogo, ma raramente l’ho visto così al completo, anzi, avrai notato anche tu gente in piedi lungo i lati della scala. Non poteva che essere così, dato l’ospite d’onore invitato. Ho goduto davvero quando Patrizia, rivolgendoti a te, ti chiamava: dottor Musumeci e lo sei veramente e… al quale prezzo! Giuseppe nel leggere i tuoi scritti si è visibilmente emozionato, come è capitato a me nel presentarti come l’amico del cuore. E Roberto, il penalista, ha raccolto l’unanimità di consensi quando, dopo aver magistralmente presentato l’ergastolo ostativo, ha dichiarato che tutto il nostro ordinamento penitenziario è da rifare. Ho conosciuto anche la tua amica Maria Grazia da Genova: con lei mi sono intrattenuta a parlare di te e il mio cuore era nella gioia. (…) Ho l’impressione che la gente sia ritornata a casa portandosi in cuore questa carta d’identità di te: amante della vita, voce di chi voce non ha, guerriero intrepido nella difesa dei propri e altrui diritti, padre tenerissimo, poeta esimio, amico per sempre. Carmelo amatissimo, non eri a Spoleto ieri sera, proprio no; avrai sentito quando Patrizia rivolgendosi al lettore lo ha chiamato “Carmelo”. Devo dirti che ha preparato questo incontro con tanta passione. Ma non è finito qui: sono stata invitata in un Liceo di Alassio a parlare di te. Ci andrò con gioia e ammirerò il mare e la spiaggia per te. Come vorrei che, subito dopo l’abolizione dell’ergastolo ostativo, tu ottenessi la prima licenza premio e scegliessi di venire nella nostra terra ligure. Sogno troppo, Carmelo amatissimo? No, lo posso fare perché l’Assassino dei Sogni non ha alcun potere su di me. (…) Ti affido a Maria, la nostra dolcissima mamma del cielo perché ti prenda per mano e ti faccia sentire i battiti del suo cuore per te. Ciao Carmelo, per me sarai sempre il mio carissimo Carmelo. Tua affezionatissima Suor Lilia.
3/12/2011
Antonio, figlio di Eugenio Peruccati, direttore che dirigeva il carcere di Santo Stefano di Ventotene, mi ha mandato il libro che hai scritto su quella esperienza sua e di suo padre, con il titolo provocatorio “Quel … “criminale” di mio padre”.
Mi ha già colpito quello che c’è scritto sul retro della copertina: “Un bambino vive a Santo Stefano, isola abitata da pericolosi criminali denominati “sudditi del demonio”. Cosa gli sarà successo?
Eppure è sereno e cresce felice in mezzo ai suoi particolari amici. Com’è possibile?
Antonio mi ha fatto questa dedica:
“Con tutta la mia stima per quello che fai, sperando che il mio lavoro possa essere un contributo a vincere questa “eterna” battaglia per l’abolizione dell’ergastolo.
Il mio cuore lo ringrazia e lo abbraccia.
4/12/2011
E difficile non piegarsi e non spezzarsi davanti alla “Pena di Morte Viva”, ma io ci provo e ho pensato d’inoltrare questa istanza d’incostituzionalità al Magistrato di Sorveglianza:
(…)- premesso che a questo punto non si capisce che senso avrebbe continuare a concedere al sottoscritto la liberazione anticipata se l’istante non potrà uscire né ora, né mai, perché escluso da qualsiasi beneficio penitenziario.
p.q.m.
l’istante chiede, prima della concessione del beneficio del semestre in oggetto richiesto, che questo Magistrato di Sorveglianza mandi quesito di verifica di costituzionalità dell’art. 54 comma 4 nei confronti dell’articolo 3 della Costituzione “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”
per la disparità della concessione formale (inutile) della liberazione anticipata ad un ergastolano ostativo da quella sostanziale (utile) all’ergastolano non ostativo.
5/12/2011
Dei mass media sento parlare spesso di lotta di mafia, ma non sento mai parlare di lotta all’illegalità mafiosa istituzionale nei carceri.
Quando sono arrivato a Spoleto, era una delle migliori galere in Italia, una vera oasi nel deserto, ora invece è diventata una delle tante discariche sociali del nostro paese.
I funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con stipendi da nababbi, sono riusciti a rovinare anche uno dei pochi carceri che funzionava in Italia sic!
Persino i riscaldamenti non funzionano più e spesso non abbiamo neppure l’acqua calda per la doccia.
6/12/2011
Il Blog “Urla dal silenzio” nell’inserire la “ Lettera dì un ergastolano al nuovo Ministro di Giustizia” mi ha scritto bellissimo post che condivido:
- I molti di voi che conoscono Carmelo Musumeci sanno che tantissime sono le lettere che in questi anni ha scritto … in cielo e in terra… Direi che la “Lettera aperta” è la forma che ha più usato per portare fuori la sua voce e quella degli altri detenuti dalle mura del carcere.
Lettere sempre incisive, vere, qualche volta molto toccanti, quasi sempre inascoltate, spesso ignorate … Ma Carmelo continua, continua imperterrito a scrivere le sue lettere, come il bibliotecario del film “Le ali della libertà”: scriverà sempre, credo, finché qualcuno non si deciderà ad ascoltare …
Considerando ciò, allora è ovvio che non poteva mancare una nuova lettera al nuovo Ministro di Giustizia.
7/12/2011
Ho scritto a Carlo:
-In bocca al lupo per i tuoi studi, ma ricordati sempre che c’è una grande differenza fra il diritto che studi e quello che applicano, come potrai costatare se leggi il mio libro “Gli uomini ombra”.
Poi c’è il diritto del cuore, questo è il più importante di tutti.
Ho studiato per non impazzire e per difendermi, ma non è servito molto perché L’Assassino dei Sogni (il carcere come lo chiamo io) è il più grande criminale di tutti i tempi e fa sempre come gli pare, se gli pare e quanto gli pare.
Il mio cuore ti manda un sorriso.
8/12/2011
Ho scritto a Matteo che è rientrato da una vacanza dalla Cina e Russia:
-Non c’è bisogno che cerchi la felicità fuori di te.
Se uno l’ha dentro, non ha bisogno di cercarla da nessuna parte.
Ed io penso che tu abbia la felicità e l’amore nel cuore.
Se ancora non lo sai, un giorno lo scoprirai.
Io lo so già da quella volta che mi hai parlato della tua infanzia.
E poi hai il dovere di essere felice per quelli che non potranno mai esserlo, non parlo di me perché io nonostante che vivo in cattività mi sento un uomo felice, libero e fortunato, sic!
Il mio cuore ti abbraccia.
9/12/2011
Ho parlato al telefono con mio figlio e i miei due nipotini e quando sento la loro voce, il mio cuore mi salta in gola perché vorrebbe scappare da loro.
Lorenzo e Michael mi hanno detto che mi vengono a trovare sabato prossimo e farò trovare loro i regali di Natale, con la speranza che non li aprono prima sic!
10/12/2011
Ho saputo che la canzone dei 99 Posse “Morire tutti i giorni” il cui testo è liberamente ispirato alla mia “La ballata dell’ergastolano” è stata ascoltata su Youtube più di diecimila volte.
Sono contento, perché la musica può fare molto per sensibilizzare l’opinione pubblica per l’abolizione dell’ergastolo.
Poi ho saputo che Lupa Sabina nel concerto di Roma dei 99Posse, prima che iniziassero a cantare “Morire tutti i giorni”, ha avuto il coraggio di salire sul palco per leggere un biglietto che le avevo mandato.
E mia figlia mi ha raccontato che nel concerto di Bologna mentre cantavano la canzone hanno fatto vedere la mia immagine, ma forse sarebbe meglio dire la mia ombra.
11/12/2011
In questo periodo sto pensando a diverse strategie di lotta, sia in diritto, sia per fare conoscere all’opinione pubblica la “Pena di Morte Viva” che esiste nel nostro paese.
In tutti i casi non lotto (o meglio, non solo per quello) per vincere, ma per sentirmi vivo.
E lottare contro l’Assassino dei Sogni e l’ergastolo ostativo mi darà l’energia per passare al meglio un altro Natale in carcere.
Se solo i miei nipotini smettessero di crescere, stanno crescendo più veloce di come sono cresciuti i miei figli sic!
12/12/2011
Ho letto un bellissimo e commovente libro, che mi ha passato Gino, su Pio La Torre, assassinato dalla mafia, di Giuseppe Bascietto e Claudio Camarca.
E mi ha dato da pensare che qualche politico al suo funerale gridava “Fuori la mafia dallo Stato” perché probabilmente molti di questi politici erano i mandanti di quell’omicidio.
Sono convinto che la mafia senza l’aiuto di alcuni poteri forti dello Stato non esisterebbe e forse non esisterebbero neppure i poteri forti.
13/12/2011
È difficile non piegarsi e non spezzarsi davanti all’Assassino dei Sogni e alla “Pena di Morte Viva” ma io ci proverò lo stesso e lotterò fino all’ultimo respiro.
Tenterò di fare qualsiasi cosa per non rimproverarmi di non avere fatto abbastanza per tornare a casa.
Il mio cuore lo sa che è difficile che riuscirò ad uscire vivo dall’ Assassino dei Sogni, ma io non mi arrenderò lo stesso.
14/12/2011
Veronica ha scritto per me questa bella preghiera:
-Signore ti prego in modo particolare per questo periodo di avvento in preparazione del Santo Natale, affinché in questo Natale Carmelo possa non sentirsi mai solo e possa continuare a lottare.
Le ho risposto:
-La tua preghiera mi ha fatto commuovere e mi ha indotto a pensare che se io credessi mi sentirei molto meglio.
E sicuramente mi sentirei meno infelice di come mi sento in questo periodo natalizio, ma non è bello credere solo per sentirsi meglio.
Bisogna credere per fede, ma purtroppo io penso di non averla.
Riesco ad averla negli uomini e nelle donne, ma non riesco ad averla in Dio e spero se esiste che lui questo lo capisca e mi perdoni.
15/12/2011
Ho scritto a Urania:
Hai un bellissimo nome.
L’altro giorno alla televisione ho sentito delle intercettazioni che hanno fatto al Parlamento fra deputati per la vendita dei loro voti per non fare cadere il governo.
E mi ha colpito il loro linguaggio, il loro cinismo e la loro mancanza di qualsiasi moralità, persino di quella delinquenziale.
Io quando fuori andavo a fare una rapina, rischiavo del mio, di ammazzare e di essere ammazzato, invece questi politici non rischiano nulla, neppure di andare in carcere, per questo spesso mi sento migliore di loro.
Urania, per sconfiggere la criminalità non ci sarebbe bisogno solo di carcere, basterebbe capire perché le persone commettono reati e poi trovare le soluzioni.
Sono molto convinto che la legalità, prima di pretenderla, uno Stato la debba dare, per esempio incominciamo a far pagare le tasse ai ricchi.
Urania fin quando i “buoni” stanno dalla parte dei malvagi io preferisco stare dalla parte dei “cattivi”.
Ti lascio con un sorriso fra le sbarre e con questa citazione: “La legge è uguale per tutti gli straccioni”. (Carlo Dossi)
16/12/2011
Ieri è venuto a trovarci il Senatore Francesco Ferrante accompagnato da due membri della Comunità Papa Giovanni XXIII.
E per la prima volta Giuseppe e Nadia sono entrati in una cella e hanno potuto vedere la tana di Zanna Blu.
Mi è sembrato strano vedere il mio angelo nella mia cella e ancora più strano quando se n’è andata via.
Con il Senatore siamo stati nella saletta della sezione e ognuno di noi uno per volta abbiamo parlato di ergastolo ostativo proponendo di abolirlo.
L’incontro è stato molto bello: il senatore s’è dimostrato una persona molto sensibile e ora tutti gli ergastolani sperano che ci possa dare una mano a sensibilizzare l’opinione pubblica e fare conoscere che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”.
17/12/2011
Oggi la mia cella è stata piena d’amore ed ho chiuso la finestra (anche perché faceva freddo) per non farlo uscire dalle sbarre.
Sono venuti a trovarmi mio figlio, mia figlia e il suo fidanzato e mi hanno lasciato tanto del loro amore che il mio cuore se n’è messo un po’ da parte per le situazioni difficili che verranno.
Mancavano i miei nipotini perché stavano poco bene sic!
Nonostante che la mia pena non avrà mai fine, nonostante l’umidità e il freddo della mia cella e le sbarre, a volte, come oggi, sono felice, alla faccia dell’Assassino dei Sogni.
18/12/2011
Gianluca, dal carcere di Marino del Tronto, mi scrive:
Ho letto con attenzione la lettera che hai scritto a Suor Grazia: è molto profonda, io condivido pienamente la tua scelta, anche perché mi trovo dentro perché sono stato accusato da un mio “compagno”, ma, come si dice, purtroppo la mamma degli infami è sempre incinta (...) Volevo chiederti se puoi aiutarmi ad avere informazioni sui seguenti benefici: Affidamento ai servizi sociali, affidamento al lavoro e affidamento ai servizi sociale col il lavoro (…) E per ultimo ti volevo chiedere se tu puoi in qualche modo aiutarmi a cercare un lavoro, ti premetto che sono disposto a trasferirmi ovunque perché abbia un domicilio. Ti elenco un po’ di lavori che so fare perché già li ho fatti: aiuto cuoco/manuale/imbianchino/applicatore guaine sui tetti. E qualsiasi altro lavoro anche di campagna. Spero che potrai aiutarmi ti premetto che sia l’educatore che i servizi sociali possono farmi da garante. Per ora ti saluto, con la speranza di ricevere quanto prima buone notizie.
E proprio vero che i disperati si rivolgono sempre ad altri disperati, ed ho risposto a Gianluca:
(…) Farò leggere la tua lettera alla Comunità Papa Giovanni XXIII per vedere se possono darti disponibilità in qualche Casa Famiglia.
Devi capire che io sono dentro e posso fare ben poco per aiutarti, ed è già tanto che riesco ad aprire gli occhi il mattino e chiuderli alla sera, perché ultimamente non ho neppure più la voglia di fare quello sic!
(…) Devi chiedere solo l’affidamento al Servizio Sociale e la richiesta di lavoro non è vincolante, basta che trovi qualcuno che ti dia l’accoglienza e spero che te la possa dare la Papa Giovanni.
L’affidamento al Servizio Sociale è ancora meglio della detenzione domiciliare, ti mando un prospetto di richiesta e qualche informazione.
19/12/2011
Oggi è il compleanno di Lupa Bella e quel ruffiano di Zanna Blu le ha donato questa poesia insieme ad un mazzo di fiori.
Buon compleanno compagna del mio cuore e della mia vita:
Giorno e notte
Giorno e notte
buio di giorno
ombre di notte
scintille d’amore
di notte e giorno
sempre insieme
amore per sempre.
È stato facile
amarti
impossibile
smettere di amarti.
Sandra
raggio di luna
sei stata l’anima
della mia vita.
Di notte vivo
con il tuo cuore
di giorno vivo
con la tua mente.
Lacrime di notte
amore di giorno
lacrime di giorno
amore di notte.
Giorno e notte
buio di giorno
ombre di notte
scintille d’amore
di notte e giorno
sempre insieme
amore per sempre.
Carmelo 19 dicembre 2011
20/12/2011
Non vedo l’ora di avere notizie per sapere com’è andata la missione impossibile che Zanna Blu ha dato a Lupa Sabina.
Le ha scritto:
Ciao Sabina,
(…)
Mi ha fatto tanto piacere che mi hai scritto: “Mi basta pensare a te per essere più serena” perché almeno così mi sento utile a qualcuno.
Non ti nascondo che in questo periodo anch’io non mi sento proprio in forma perché pensavo che dopo l’undici maggio la mia vita sarebbe stata più facile.
Invece purtroppo nulla è cambiato e mi dispiace che mi sono illuso ed ho illuso le persone che mi vogliono bene, ma non ti preoccupare non rinuncerò lo stesso a lottare per cercare di cambiare il mio destino e quello di tanti altri sic!
Sono tanto orgoglioso di te che hai avuto il coraggio di salire sul palco a Roma del concerto dei 99 Posse a leggere il mio biglietto.
Scusa se quel pazzo furioso di Zanna Blu ti ha dato un’altra missione impossibile, questa volta s’è persino superato, addirittura ti ha chiesto di fare avere una lettera al Papa (sic!), ma non sai l’ultima: ha chiesto la stessa cosa a una suora di 96 anni, quindi quel giorno sarete in due, io spero che arrivi a darcela prima te. (…)
21/12/2011
Mi ha scritto il Prof. Umberto Veronesi:
Milano, 5 Dicembre 2011 Prot. n. 611/11
Caro Musumeci,
desidero ringraziarLa per la Sua gentile lettera. Con queste poche parole, voglio esprimerLe la mia solidarietà e condivisione alla sofferenza morale che implica la vita da ergastolano ostativo. Una pena terribile, che ogni paese civile vorrebbe abolire, in quanto non è molto diversa dalla pena capitale perché dì fatto toglie oltre che la libertà di agire anche la libertà di pensare e di progettare.
Sono viceversa convinto che ogni uomo, anche colui che ha commesso la più terribile delle azioni portandosi un enorme fardello sulla coscienza, attraverso un importante percorso interiore possa riscattare la propria esistenza con il ravvedimento.
In ragione di questo mio pensiero e dei diritti dell’uomo, ho intenzione di dedicare la futura edizione di Scienze for Peace all’abolizione dell’ergastolo.
RingraziandoLa per la Sua testimonianza, mi creda.
Umberto Veonesi.
22/12/2011
Ho risposto al Prof. Umberto Veronesi:
(…) La sua risposta, la sua solidarietà, la sua attenzione e la possibilità che la futura edizione di Scienze for Peace si occuperà dell’abolizione dell’ergastolo è stata una vera e propria crepa nel silenzio delle nostre celle e dei nostri cuori.
La Sua lettera ha girato molte celle degli uomini ombra nel carcere di Spoleto ed è stato il regalo più bello che ci potesse fare per questo Natale.
E ci siamo detti : “Non siamo più soli a lottare contro i mulini al vento … ora abbiamo una persona per bene e buona che ci darà un po’ della sua luce e della sua voce per fare conoscere la “Pena di Morte Viva” che esiste in Italia … ora forse qualche giornale scriverà dell’ ergastolo ostativo”.
Forse queste affermazioni la faranno sorridere, ma deve sapere che gli uomini ombra per continuare a sopravvivere si aggrappano a qualsiasi cosa e a qualsiasi evento accada nelle loro inutili esistenze.
Prof. Umberto Veronesi, non pretendiamo molto, chiediamo solo una speranza, una sola, un’altra possibilità per continuare a scontare la nostra pena fuori, ripagando il male con il bene, perché molti uomini ombra non capiscono a cosa serve e a chi serve murarci vivi fino all’ultimo dei nostri giorni.
23/12/2011
È uscito in questi giorni il mio libro “Undici ore d’amore di un uomo ombra” (Gabrielli Editori ) con la bellissima prefazione di Barbara Alberti:
…
CHE FARESTE SE DOPO VENTANNI DI CARCERE AVESTE SOLO UNDICI ORE PER RIVEDERE QUELLI CHE AMATE?
Di queste undici ore Carmelo racconta, con un ritmo che toglie il respiro, nel moto ondoso delle parole.
Ma ci racconta anche della notte prima, lui che nella sua branda gioca di continuo con la morte, la invoca filminea perché lo salvi dalla sua condanna a morte al rallentatore di Uomo Ombra. Stanotte no, stanotte ha paura di morire prima delle sue undici ore da uomo libero, morire come Mosé un istante prima di toccare la terra promessa, hai visto mai un dispetto di Dio. Ma vive. È mattina. I cancelli che dovrà passare sono undici, come le ore eterne e sfuggenti che ha davanti, un film serrato che concentra ogni passione, ma senza lieto fine. Alle 22.00 varcherà a ritroso l’undicesimo cancello, e sarà di nuovo solo, “Io e l’Assassino dei Sogni”. (…) Cos’aveva più degli altri, Saviano, oltre il coraggio? La voce. Saviano è un grande scrittore. Anche Carmelo. Gli auguro di scrivere il suo Gomorra sul carcere, con tutta la sua potenza del suo genio narrativo,gli auguro di suonare così forte le sue trombe di angelo ribelle che perfino noi, i complici, gli indifferenti, possiamo sentirlo.
(…)
Per ordinarlo in tempi brevi ci sono le istruzioni sul mio sito personale: www.carmelomusumeci.com
24/12/2011
Ho ricevuto tanti biglietti di auguri e fra tanti voglio citare solo questi tre scritti.
Il mio nipotino Lorenzo mi ha scritto:
Ti voglio fare un bel regalino,
un bigliettino
con un cuoricino.
Dentro ti ho scritto
parole d’amore,
avanti, aprilo,
ti batterà il cuore.
È un regalino piccolino
perché io sono
ancora un bambino
ce l’ho messa tutta
e col cuore ti dico che
“io voglio bene a te”.
Uno sconosciuto mi ha scritto:
-Mi chiamo Aniello, ho cinquant’anni, ti ho scoperto per caso, stavo scrivendo ad un mio amico fratello in carcere, per trovare qualcosa da dirgli, non conoscendo affatto la vita di un carcerato, nella ricerca ti ho incontrato, sono rimasto affascinato dal modo che ti porgi con le istituzioni ma più di questo per il tuo vissuto, ti auguro un bellissimo natale.
Corpo dentro, anima fuori, vedi che io non sono bravo come te nello scrivere saluti, Aniello.
Un’amica che tutti vorrebbero avere mi ha scritto:
-Buon Natale, Carmelo… Buon Natale, nella Luce.
Luce che risplende e scalda il cuore, anche nella fredda oscurità d’una cella… Ti porterò con me, Carmelo, per quel che vale; ti porterò nel vento, lungo la spiaggia ad ascoltare i marosi, nei campi bianchi di brina e sotto il sole che splende sempre, alto, oltre le nubi, credendo noi sia notte. Ma il sole splende, Carmelo. Il sole splende sempre.
Ieri mattina la giornata era iniziata con una perquisizione generale nelle celle per trovare vino e birra, a me non hanno preso nulla, li ho fregati, perché bevo tutti i giorni e per le feste non ho conservato nulla.
La sera abbiamo festeggiato il Natale tutti assieme, ventidue persone, fino alle 21.oo, poi ho bevuto un po’ e mi sono addormentato come un ghiro.
Questa mattina la giornata è cominciata con il rito degli auguri e con i “messaioli”, come chiamo io chi va in chiesa alla domenica, davanti alla mia cella con il manico della scopa in mano per scherzare (Gino, Pino, Mimì, Peppino) e per convincermi ad andare a messa, ma io ho resistito e non ci sono andato.
Ci andrà il mio angelo fuori al posto mio, se no a cosa servono gli angeli?
Io preferisco leccarmi le ferite da solo come sempre, senza l’aiuto di nessun Dio.
Inutile nasconderlo: per un uomo ombra è difficile rimanere indifferente al Natale.
Credente o non credente, per un prigioniero è il giorno più brutto dell’anno.
Poi ho telefonato a casa, ho parlato con tutta la mia famiglia, la mia Lupa Bella era un po’ triste e mi ha detto cosa aspetto ad andare a casa sic!
Per fortuna ci hanno pensato i miei nipotini a strapparmi un sorriso.
Sono stati affettuosi, mi hanno ringraziato per i regali che gli ho mandato e mi hanno chiesto come mai non vado mai a trovarli.
E gli ho risposto che presto li andrò a trovare.
Gli ho raccontato la solita bugia come facevo con i miei figli quand’erano piccoli sic!
26/12/2011
Proprio la vigilia di Natale ho ricevuto la brutta notizia che la Suprema Corte di Cassazione a Roma ha respinto il mio ricorso perché posso “scegliere di collaborare o no” e se no posso continuare a stare dentro.
Non ho detto nulla a nessuno.
Sono geloso della mia sofferenza.
La felicità si divide, il dolore si tiene tutto per sé.
Spesso davanti all’Assassino dei Sogni devi sembrare quello che non sei.
E non solo davanti all’Assassino dei Sogni, spesso lo devi essere anche davanti ai tuoi compagni e persino con te stesso.
27/12/2011
Per fortuna questi due giorni di festa sono passati ed ho risposto alle lettere che ho ricevuto in questi giorni.
Elisa, mi ha scritto:
-(…) Voglio lasciarti con un pensiero che mi ha trasmesso mia madre: “Più lunga è la battaglia, più grande è la vittoria”. Vorrei che anche tu lo portassi con te d’ora in poi.
Consideralo una specie di “regalo di Natale”.
Ti mando il mio sorriso, e ti ringrazio per i tuoi, che, anche dalle lettere, sono sempre visibili più di qualsiasi sorriso che vedo ogni giorno.
Le ho risposto:
(…) Come sempre le tue parole hanno illuminato la mia ombra.
Le tue sono parole vere, buone, sincere,umane che riescono ancora a farmi sentire parte della vita e della società.
Sono le parole che il mio cuore aveva bisogno di sentirsi dire per continuare a sperare, lottare e forse a vincere.
Incredibilmente le tue sono anche parole che mi fanno sentire “colpevole” di non essere riuscito nella vita ad essere una persona migliore.
Non per scomodare Sigmund Freud, ma solo le persone buone, veramente buone come te, riescono a farmi sentire colpevole del mio passato e innocente del mio presente.
28/12/2011
Ho ricevuto in ritardo gli auguri di mia figlia, ma come tutti gli anni i suoi sono sempre gli auguri più belli:
-Caro papà,
per fortuna anche quest’anno sta finendo, perché ci sono un sacco di cose che ci aspettano per il 2012, a cominciare da Zanna Blu e chissà quante altre opportunità; sì, perché come vedi anche tu finalmente stai iniziando a raccogliere i frutti di tutto il tuo impegno e anche se è già incredibile fin dove sei arrivato, sono sicuro che è solo l’inizio. (…) Spero che ti sia piaciuta la maglia che ho comprato al concerto e che i 99 Posse hanno firmato per te; sono proprio delle belle persone. Io finalmente ho trovato la frase che mi voglio tatuare per te: “Divisi da sempre uniti nell’anima” Ti piace? Papà ti mando un’infinità di baci, ti amo tanto.
29/12/2011
Sono andato al passeggio al lato B per vedere Gerti, per discutere di rinnovare la rubrica che abbiamo insieme sul blog www.urladalsilenzio.wordpress.com
Mi ha portato una confezione di fichi secchi originali della Grecia e, mentre mi raccontava per la centesima volta che nell’antichità gli ateniesi e gli spartani andavano in guerra con i fichi secchi e miele, ce li siamo mangiati tutti come due lupi mentre gli altri detenuti ci guardavano di sottocchio.
Per la rubrica abbiamo deciso di fare in questo modo:
Dialogo fra due diavoli all’inferno
Capitolo primo della nuova versione
Carmelo: Diavolo, sai cosa ho pensato?
Gerti: Che cazzo hai pensato questa volta?
Carmelo: Perché non rinnoviamo la nostra rubrica?
Gerti: Buona idea, ma come?
Carmelo: Coinvolgiamo le persone di fuori a farci delle domande. Di volta in volta Alfredo sceglie cinque domande, ce li manda e noi rispondiamo.
Gerti: Sei sprecato all’inferno perché ne sai una più del diavolo, ma quando iniziamo?
Carmelo: Grazie dei complimenti diavolaccio, ma anche tu non scherzi.
Iniziamo appena ci arrivano le domande.
Ho solo un dubbio?
Gerti: Quale?
Carmelo: Che Sabina, Roberta, Pina, Laura, Grazia, la Gazza Ladra, Pamela e tante altre ci vogliono troppo bene per farci delle domande cattive.
E noi per scatenarci abbiamo bisogno di provocazioni.
Gerti: È vero, ma non ti preoccupare, ci penserò io a farle indiavolare e vedrai che man mano che risponderemo ci vorranno sempre meno bene.
Carmelo: Diavolo, non ci rimane altro che aspettare le loro domande.
30/12/2011
Ho scritto a un’amica del mio cuore:
Amica mia,
da quando sono nato, mi hanno detto che sono cattivo, forse è anche per questo che lo sono veramente diventato, e non ti nascondo che le tue belle parole di luce, amore sociale e solidarietà mi commuovono.
Forse mi mettono anche a disagio perché credo di non meritarle e penso che ci siano tanti altri prigionieri più buoni che le meriterebbero più di me.
Il mio cuore ti dice grazie di volere bene a un lupo cattivo.
Ti mando il migliore dei miei sorrisi.
Ti voglio bene.
31/12/2011
Come a Natale ci hanno lasciato festeggiare in saletta fino alle nove di sera.
Eravamo ventidue detenuti, di cui sedici ergastolani.
Non c’è cosa più triste e assurda farsi gli auguri di "buon anno" fra uomini ombra.
Eppure ce li siamo fatti.
Sto soffrendo la galera sempre di più e non ci posso fare nulla.
Un altro ultimo dell’anno in carcere.
Ancora un altro.
E chissà quanti altri ce ne saranno ancora.
Per sempre.
Fino all’ultimo dei miei giorni.
L’uomo ombra, purtroppo, pensa spesso alla morte perché è la sua unica via di fuga.