Diario Febbraio 2012

Febbraio 2012

 

1/02/2012
Sto tentando di nuovo di ottenere un permesso di necessità per andare alla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” all’Università di Perugia alla fine di febbraio, sarà difficile che me lo diano, ma io intanto ci provo.
Il Magistrato di Sorveglianza di Spoleto mi ha già respinto il permesso ed io ho subito inoltrato reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Perugia con questa motivazione:
- premesso che l’istante aveva chiesto la concessione di un permesso ex art. 30 O.P. al fine di partecipare, in qualità di relatore, alla presentazione del volume: Carmelo Musumeci, “Undici ore d’amore di un uomo ombra”, Gabrielli editore, 2012; specificando che successivamente alla presentazione sarebbe seguita una tavola rotonda sul tema: “Carcere e diritto alla famiglia” moderata da Prof. Carlo Fiorio e Prof. Stefano Anastasia, alla quale avrebbero partecipato, oltre allo scrivente, la figlia Barbara, il figlio Mirko (…)
premesso che il Magistrato di Sorveglianza di Spoleto ha rigettato la richiesta con la seguente motivazione:
-(…) nella fattispecie in esame l’esigenza posta a fondamento dell’istanza, seppur apprezzabile, non possa in alcun modo ricondursi alle condizioni che giustificano la concessione di un permesso ai sensi dell’alt 30 comma primo della legge 26.7.75 n.354, né a quelle di cui al comma secondo dello stesso articolo (…)
Premesso che la fattispecie dell’ art. 30 dell’ O.P. al 2° comma prevede tre elementi: il carattere eccezionale della concessione, la particolare gravità dell’evento, (anche in senso positivo) l’attinenza del medesimo alla vita famigliare;
premesso la necessità di un’interpretazione costituzionalmente orientata della legge penitenziaria ove si pensi alle finalità di recupero sociale cui l’intera normativa penitenziaria è ispirata

p.q.m.


il sottoscritto insiste che il reclamo venga accolto e di conseguenza la concessione di un giorno di permesso, dalle ore 08.00 alle ore 22.00 del 29 febbraio 2012, da uomo libero.

2/02/2012
Oggi sfogliando il diario del 2012 che mi hanno regalato in una pagina ho letto una frase di San Paolo:
Dio ha scelto ciò che nel mondo
è stolto per confondere i sapienti.
Dio ha scelto ciò che nel mondo
è debole per confondere i forti.
E poi a matita sotto ho trovato scritto:
Questo è uno dei miei brani preferiti, sono io! Debole agli occhi del mondo, forte da confondere i forti…!

Finito di leggere il mio cuore ha sorriso.

3/02/2012
Da quando mi hanno messo a lavorare come scrivano/bibliotecario con uno stipendio da fame (lordi 52,37 netti 28,67 euro mensili) ho scritto a diverse case editrici perché voglio modernizzare e aggiornare la biblioteca del carcere.
E l’educatrice ieri mi ha detto che stanno arrivando libri da tutte le parti e mi sto sentendo come il protagonista del film “Sulle ali della libertà” sic!
Oggi, salvo imprevisti, dovrebbe venirmi a trovare Enzo un vecchio amico di La Spezia che non vedo da quasi venti anni, uno dei miei pochi amici “normali”, incensurati che abbia mai avuto.

 4/02/2012
C’è neve, freddo e ghiaccio in tutta Italia e sono in pensiero per Enzo che oggi non è venuto al colloquio.
Qui a Spoleto sta nevicando.
Spero che Enzo vedendo brutto tempo non sia neppure partito da La Spezia.
Ho fatto mettere nel mio sito www.carmelomusumeci.com una sezione “Lettere da fuori”, ma ho intenzione d’inserire anche molte lettere che si scrivono gli uomini ombra fra loro.
Per sopportare la “Pena Di Morte Viva” bisognerebbe avere un po’ di speranza o un po’ d’incoscienza, io purtroppo non ho né l’una, né l’altra, ma per fortuna ho molte persone che mi scrivono e che mi aiutano a sentirmi ancora vivo.
Gli uomini ombra vivono senza esistere, perché è difficile farlo senza essere visti.
Ed io scrivo fuori soprattutto per cercare di essere visto per continuare a esistere.

5/02/2012
L’altro giorno ho ricevuto una lettera di suor Lilia con una bellissima frase di Marcel Jouhandeau “Il cuore ha le sue prigioni che l’intelligenza non apre”.
E per un attimo mi sono sentito un cuore libero.

6/02/2012
Domani è il compleanno di mia figlia e le ho fatto avere questa lettera/poesia:

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra, in questi anni le lacrime versate per te sono state le più belle.
Spesso il tuo amore è più forte di me, della malinconia, della tristezza e della sofferenza.
Amore Bello, perdonami se non sono stato il padre che avrei voluto essere.

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra, tutte le notti il mio cuore, seppur coperto da sbarre, inferriate e cemento armato, scappa da me e dalla mia cella per venirti a trovare.
Molti uomini ombra pensano spesso alla morte perché è la loro unica via di fuga, io piuttosto penso a te, perché sei la mia ragione di vita.
Tesoro, perdonami se non sono stato un padre come tutti gli altri.

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra, il tuo amore mi ha sempre dato la forza di combattere e di non arrendermi.
Il mio mondo e il mio futuro stanno scomparendo insieme alla mia vita, eppure io ti amo come il primo giorno che mi hanno portato via da te.
Barbi, perdonami se sei cresciuta senza di me accanto.

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra, molti ergastolani hanno bisogno della speranza per vivere, io invece ho solo bisogno del tuo amore.
Per resistere all’Assassino dei Sogni e per soffrire di meno molti uomini ombra cercano di dimenticare quello che erano, io invece per resistere cerco di ricordarmi che ero un uomo libero.
Figlia mia, perdonami se sono più di venti anni che non riesco a darti il bacio della buona notte.

Buon compleanno figlia dell’uomo ombra, oggi ho afferrato con le mani le sbarre della mia cella, le ho strette forte, mentre il mio cuore provava inutilmente a spezzarle.
Vita mia, perdonami se non riuscirò mai a uscire.
E grazie di esserti tatuata: “Divisi da sempre, uniti dall’anima”.
Il mio cuore ti ama, io pure.
Tuo papà.

7/02/2012
Oggi nel corridoio mentre andavo a lavorare in biblioteca ho incontrato un extracomunitario che mi ha chiesto una sigaretta.
Io non fumo, ma gliela ho trovata tramite un compagno che stava passando anche lui dal corridoio.
L’extracomunitario mi ha ringraziato dicendomi:
-Grazie fratello, ci vediamo fuori.
Gli ho risposto che sarà molto difficile che questo accada perché nella mia cartella personale, nella “Posizione giuridica” c’è scritto: “Data fine pena definitiva 31/12/9999”.
L’extracomunitario non ha capito ed io non avevo voglia di spiegargli che lo Stato italiano si vergogna a scrivere fine pena mai, per questo mette questa data, per dire che la mia pena sarà perpetua fino all’ultimo dei miei giorni.

08/02/2012
Oggi un compagno mi ha detto se gli faccio una richiesta di istanza per semilibertà, gli è rimasto da scontare un anno per furto di una macchina.
E mi è venuto da sorridere pensando che l’altro giorno ho letto sul giornale “Rutelli scarica su Lusi tutta la responsabilità”. E dichiara: “Non accetto ombre su di me”.
La cosa assurda è che questo Lusi ha rubato 13 milioni di euro (reo confesso) e non è in carcere, mentre ci sono persone che per un furto in un supermercato sono a marcire in prigione.
Credo che la legge non sia proprio uguale per tutti.

9/02/2012
L’Assassino dei Sogni (il carcere come lo chiamo io) con l’aiuto della mia figlia del cuore continua a essere invaso da libri che gli sto facendo arrivare e spero che i libri lo facciano diventare più buono.
Mi è arrivata una lettera di Loretta:
-Gentile sig. Carmelo Musumeci,
la biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha volumi doppi o non di interesse rispetto alle proprie collezioni (siamo una biblioteca specialistica che si occupa di scienze umane, storia del movimento operaio e dei movimenti sociali e politici) che potremmo spedirvi volentieri. Vorrei sapere, essendo per la maggior parte volumi di saggistica (a parte qualche romanzo della casa editrice Feltrinelli donato direttamente ai bibliotecari e che possiamo aggiungere) se siete interessati a ricevere questo tipo di materiale e in caso affermativo se possono essere inclusi anche testi in francese e/o inglese. Cordiali saluti. Loretta.

10/02/2012
Oggi mi sono arrivati dei saluti da Roberto, che ha un ristorante dove ventidue anni fa andavo a mangiare con la mia famiglia, che mi hanno fatto particolarmente piacere.
E non so cosa darei per mangiare una delle sue famose pizza alla marinara sic!

11/02/2012
Queste parole che Pina che mi ha lasciato nel blog “Urla da silenzio” mi hanno commosso:
-E bello sentire quanta gente ti cerca, ti stima e t’innalza. Sei un fiume in piena di tante lacrime versate, ma non buttate invano. Sono tutte lì a una a una, chissà se a contarle si riuscirebbe a sapere il numero esatto perché per ognuna di esse c’è una vita accesa e una spenta che stanno aspettando la tua libertà. Spero che ti vedrai su di quel fiume e ti farai trasportare verso il tuo sogno tanto desiderato. Anch’io sono una lacrima e sono in mezzo a tutte le altre e farò anche io la mia parte per condurti fuori da quel posto maledetto.

12/02/2012
Il professor Andrea Pugiotto mi ha mandato questo commento che mi ha fatto molto piacere:
Ho sempre pensato che gli invincibili non sono coloro che vincono sempre. Al contrario: sono coloro che non si arrendono mai. Tu in tal senso, sei un invincibile.

13/02/2012
Ho scritto questa lettera aperta agli alunni di un liceo delle Scienze Sociali di Napoli:
Cari ragazzi,
anch’io come Mario preferirei la pena di morte che l’ergastolo, invece voi siete d’accordo sull’ergastolo e non sulla pena di morte perché avete scritto: “La pena di morte, al contrario, rappresenta la liberazione e la fuga dalla responsabilità di pentirsi”.
Ragazzi ma a scuola che v’ insegnano? Ed è possibile che siate d’accordo che una persona sia colpevole, cattiva e murata viva senza speranza per tutta la vita, senza neppure la compassione di ucciderla prima?
Dovete sapere che l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che in galera passò lunghi anni, affermava: “Ricordatevi quando avete a che fare con un detenuto che molte volte avete davanti una persona migliore di quanto non lo siate voi”. Invece Gesù diceva a Pietro: “Perdonare sempre, perdonare tutti, perdonare un numero infinito di volte, giacché non esistono uomini senza peccato e perciò nessuno è in grado di punire e di correggere”. E lo stesso Dostoevskij affermava: “Se io stesso fossi un giusto, forse non ci sarebbe neppure il delinquente davanti a voi”.
Ragazzi, per gli uomini ombra (come chiamo io gli ergastolani ostativi) essere vivi o morti non cambia quasi nulla perché noi non esistiamo, viviamo solamente.
E dovete sapere che quando si vive per venti anni dentro quattro mura, hai scontato qualsiasi reato e diventi più innocente che qualsiasi giudice che ti ha condannato, perché la vita senza una promessa di libertà non può essere una vita, è solo una tortura permanente.
Ragazzi, io non ho ancora capito chi sono i buoni e chi sono i cattivi, invece voi siete più fortunati di me perché le vostre famiglie, la televisione e la scuola vi hanno già insegnato che i cattivi sono quelli che uccidono i “buoni” e i “buoni” sono quelli che per fare giustizia murano vivi i cattivi buttando la chiave delle loro celle senza la compassione di ucciderli prima.
Ragazzi, penso che le cose siano molto più complicate di quello che credete e pensate perché dovete sapere che spesso c’è più umanità fra i criminali che fra i buoni, perché si può uccidere in molti modi anche senza ammazzare nessuno.
E sinceramente più conosco i “buoni” e più divento “cattivo” perché non si può fare giustizia ricambiando dolore e male a chi ha fatto male e dato dolore.
Senza contare che molti di noi sono cambiati ed è un’assurdità continuare a scontare pene di persone che non esistono più.
Ragazzi, dovete sapere che molte volte quando il mattino apro gli occhi e vedo il blindato davanti e il soffitto della cella in alto penso che sia inutile che mi preoccupi troppo perché non sarà sempre così:
un giorno morirò e la morte che è molto più umana degli uomini mi darà la libertà che i buoni mi stanno negando da venti anni.
Ragazzi vi voglio bene e non ce l’ho con voi se preferite che un ergastolano viva per soffrire di più, vi consiglio solo di ragionare con la vostra testa perché se pensate in questo modo fra me e voi non c’è nessuna differenza.
Che l’amore e il perdono siano sempre con voi.

14/02/2012
L’altro giorno sono andato al Tribunale di Sorveglianza a discutere un permesso per andare alla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” da uomo libro all’Università di Perugia.
Incredibilmente il Procuratore Generale ha espresso parere favorevole e il Tribunale di Sorveglianza s’è riservato di rispondermi.
Uscendo dall’aula per la prima volta in vita mia sono andato a stringere la mano a un Procuratore Generale per ringraziarlo del suo intervento.

15/02/2012
Nevica !
L’Assassino dei Sogni sembra più buono quando è vestito di bianco.
Nevica, ma nel mio cuore c’è il sole perché sta aspettando la risposta del permesso.
Io non ci credo.
E non ci spero.
Invece quello stupido del mio cuore sogna altre undici ore d’amore da uomo libero.
Ed è quasi sicuro che gliele diano.
Peggio per lui se rimarrà deluso.

16/02/2012
L’ansia dell’attesa mi sta mangiando vivo.
La mia cella è ghiacciata.
Il mio cuore è caldo.
Mi alzo dal letto.
Apro la finestra.
La notte è fredda.
Batto i denti.
Respiro a fondo.
Chiudo gli occhi.
E urlo al cielo:
Luna, gli uomini ombra continuano a vivere, ma per che cosa?
Solo per stare dentro una cella.
Un giorno, un mese e un anno dietro l’altro.
Senza speranza e senza futuro.
Luna, che aspetti a venire a liberarmi?

17/02/2012
Oggi ho incontrato Enzo e Alessandro, due miei vecchi amici di La Spezia, e mi sono sentito un po’ a casa perché ho ancora gli spezzini nel cuore.
A un tratto Enzo mi ha comunicato la brutta notizia che mi hanno respinto il permesso di necessità che stavo aspettando.
Nonostante il parere favorevole del Procuratore Generale i buoni mi hanno detto ancora di no, probabilmente perché secondo loro la legge non lo prevede.
E i buoni farebbero qualsiasi ingiustizia e commetterebbero qualsiasi crimine pur di rispettare la legge.
Pazienza!
Mi leccherò le ferite nella mia gabbia.
Da solo.
Come sempre.
E poi inizierò di nuovo a lottare.
Nella mia vita niente è stato facile.
Forse anche per questo motivo amo ancora la vita.

18/02/2012
Ho scritto al Professor Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Ferrara.

Ciao Andrea,
Nadia mi ha fatto avere i tuoi documenti sulla lezione che hai tenuto all’Università di Trento sul tema “L’ergastolo e le sue (ingiustificate) giustificazioni”.
Grazie di avere usato le mie parole, i miei libri e la mia foto per la lezione, questa buona notizia, in questo particolare momento di delusione, mi sta facendo bene.
Andrea, devi sapere che giovedì scorso sono andato al Tribunale di Sorveglianza a discutere un permesso per andare alla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” da uomo libro all’Università di Perugia.
Incredibilmente il Procuratore Generale aveva espresso parere favorevole e il Tribunale di Sorveglianza si era riservato di rispondermi.
Uscendo dall’aula, per la prima volta in vita mia, sono andato a stringere la mano al Procuratore Generale per ringraziarlo del suo intervento (…)
Ieri ho ricevuto la brutta notizia che il permesso è stato respinto.
Ora sono qui chiuso nella mia cella che mi sto dando dello stupido perché mi sono illuso ed ho illuso ancora una volta la mia famiglia, ma non è stata colpa mia.
È stata tutta colpa di quel figlio di puttana del mio cuore.
Non ti nascondo che ci sono dei momenti che odio il mio cuore, non vuole capire, rassegnarsi, arrendersi e mi sta consumando tutte le mie lacrime.
Forse sarebbe meglio che il mio cuore finisse di battere per smettere di far soffrire le persone che mi vogliono bene.
Scusa questo mio sfogo, solo il tempo di leccarmi le ferite e mi riprenderò.
Spero che per conoscenza di Nadia ti abbia fatto avere l’ottimo intervento del Professor Luciano Eusebi sull’antinomia, mi farebbe piacere sapere un tuo parere.
E se tu sei d’accordo a lui vorrei mandare anche il tuo lavoro perché mi è piaciuto moltissimo per il linguaggio a tratti ironico e divulgativo che hai usato.
Una stretta di mano.

19/02/2012
Questa notte ho sognato che un giorno inizierò di nuovo a vivere, che stupido sogno.
Dentro l’Assassino dei Sogni si fanno tutti i giorni le stesse cose, si respira la solita aria e si sogna il medesimo sogno.

20/02/2012
Oggi ho chiesto al mio cuore: Perché lottare?
Perché svegliarsi al mattino e addormentarsi alla sera se non hai nessuna via di scampo?
Il mio cuore non mi ha risposto.
Probabilmente ho sempre chiesto troppo al mio cuore e ora anche lui mi ha abbandonato o si è stancato di rispondermi.

21/02/2012
Nella rubrica della “Posta Diretta” ho risposto ad Antonio:
(…) Soprattutto sono d’accordo sulla proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII: “Impegno di fronte al Ministro di Grazia e Giustizia di accogliere cinquantaquattro bambini in carcere con le loro mamme, ogni bambino ha diritto a vivere in famiglia non in carcere”.
Antonio, una volta durante un transito nel carcere a Firenze nell’Ufficio matricola di quell’istituto ho incontrato una detenuta madre con in braccio una bambina di un anno, con il visino pieno di punture di zanzare.
È stata una delle scene più brutte che abbia mai visto nella mia vita, sembrava la scena di un film, eppure era tutto vero, i “buoni” tengono prigionieri anche i bambini.
Vedere un bambino prigioniero dall’Assassino dei Sogni è devastante e ancora adesso quando penso a quell’episodio mi commuovo.
Antonio, penso che gli uomini forti piangano più dei deboli, la differenza è che i forti fanno finta di non vedere le loro lacrime.

22/02/2012
Suor Grazia mi ha scritto queste bellissime parole:
- Io non ti abbandonerò mai e anche se un giorno ti vorresti allontanare da me, non ci riuscirai perché sei nel mio cuore e come un figlio ogni giorno ti penso e prego per te. Ogni uomo va amato per quello che è, non bisogna pretendere che cambi per volergli bene.
Purtroppo i buoni non sono tutti come lei, i maledetti buoni per farmi uscire vogliono che nella mia cella metta un altro al posto mio.

23/02/2012
Provo ancora tanta rabbia per il permesso di qualche ora che mi hanno negato per andare alla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” all’Università di Perugia.
Peccato che non creda a Dio, perché non me la posso prendere neppure con lui, sic!
Ora che ho una vita alternativa, sogni diversi e una strada nuova da percorrere, vorrei tanto ritornare nel mondo da dove manco da tanti anni, ma i “buoni” continuano a dirmi di no.

24/02/2012
Ho scritto a Loretta:
Mi è arrivato il tuo breve messaggio.
Grazie della tua solidarietà.
Avevo bisogno solo di quello.
Noi uomini ombra viviamo le nostre insignificanti vite spesso per noia e a volte solo per le persone che amiamo.
Io continuo a vivere anche per trovare degli sconosciuti come te che mi danno la loro solidarietà e mi fanno sentire ancora parte della famiglia umana.
Il mio cuore ti dice grazie.

25/02/2012
Per un uomo ombra a volte l’affetto degli sconosciuti è ancora più bello di quello degli amici.
Ho ricevuto queste righe:
- Salve, mi chiamo Flavio, ho 23 anni e, attraverso il sito de “Il Manifesto”, sono arrivato al suo blog. Mi ha commosso e ho provato una rabbia immensa nello scoprire (perché pensavo che comunque l’ergastolo in Italia fosse, alla fine, tra una cosa e un’altra, una pena che arrivava al massimo sino a 30 anni di carcere) che esiste questa forma qua di detenzione… È una cosa ignobile! Cercherò di spargere la voce, perché penso che, come me, anche molti altri non sappiano di questa situazione. Nel frattempo Le posso dire che continuerò a seguire il suo blog! Quello che scrive tocca l’anima, veramente! E non è pietà, assolutamente! Si tratta di saper scrivere, di saper toccare le giuste corde, di saper raccontare le proprie emozioni in un modo unico!
Grazie per condividerle con noi!

26/02/2012
Ho ricevuto un simpatico commento sul mio libro “Undici ore d’amore” da un mio amico ergastolano dal carcere di Catanzaro Siano, che mi ha fatto sorridere:
- Un uomo ombra che legge il tuo libro gli passa la voglia di ammazzarsi perché spera un giorno di provare la stessa felicità che hai passato tu.
Gli ho risposto:
- La voglia di ammazzarti viene dopo sapendo che se rientri in carcere ti puniscono non facendoti più uscire, sic!

27/02/2012
Ho scritto a due Direttori del carcere:
(…) Premesso che ho letto che i fondi destinati alla retribuzione dei detenuti-lavoratori, sono passati dai 71.400€ del 2006 ai 49.664 € del 2011 (-30,5%), e che so anche che il numero degli occupati è rimasto pressoché invariato, che il risparmio è stato ottenuto riducendo le ore di impiego e che da 18 anni le retribuzioni dei detenuti non vengono adeguate:
- Il lavoro alle dipendenze del DAP viene retribuito avendo come riferimento economico i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di vari settori, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento previsto nei contratti stessi, così come indicato nell’art. 22 dell’Ordinamento penitenziario. Tuttavia l’adeguamento ai CCN non è stato più effettuato dal 1994, per carenza di risorse economiche.
Notizie registrate al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n°1964 del 22 agosto 2005), al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n°12772 del 10 dicembre 2005).

Dottor Padovani e dottor Giacobbe, vi informo che dal mese di novembre 2011 svolgo attività lavorativa come scrivano/bibliotecario con passione, dedizione e fantasia.
E mi sono attivato con spese personali di cartoleria e valori bollati scrivere a diverse case editrice per rinnovare e aggiornare la biblioteca, cosa che continuerò a fare.
Detto questo, vi informo che la mia paga media mensile è di 28,67 € e chiedo prima a voi, e in caso di esito negativo lo chiederò allo stesso Ministro della Giustizia, s’è possibile avere una remunerazione più decorosa, rieducativa e meno umiliante.
Grazie per quello che potrete fare.
Buon lavoro.

28/02/2012
Mi è arrivata la motivazione da parte del Tribunale di Sorveglianza di Perugia sul permesso che mi hanno negato per andare alla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” all’Università di Perugia:
-(…) Il Magistrato di sorveglianza ha motivato il diniego del permesso affermando che l’esigenza posta a fondamento della istanza non poteva in alcun modo ricondursi alle condizioni che giustificano la concessione di un permesso ai sensi dell’art. 30, co. 1 o 2 della legge 354/75, e di identico avviso è il Tribunale di sorveglianza. In buona sostanza, vengono in evidenza due ordini di considerazioni. In primis, si è portati a escludere che la presentazione al pubblico, insieme agli stretti congiunti di un’opera letteraria frutto della sensibilità e dell’estro di un autore in stato di detenzione possa costruire un evento familiare di particolare gravita. In secondo luogo, si è dell’avviso che l’istituto p. dall’art 30 co.2 Ord. pen. non persegua finalità tratta mentali – che in definitiva sarebbero proprie della uscita del MUSUMECI – non essendo stata tale la volontà del legislatore in sede di lavori preparatori (…)
Spesso la magistratura di sorveglianza e così ignava che si nasconde dietro la legge e non applica la giustizia, la ragione e il cuore.
Sostanzialmente ero in un deserto, stavo morendo di sete, dopo venti anni la magistratura di sorveglianza mi concede una goccia d’acqua (un permesso di undici ore) poiché lo prevedeva la legge.
Dopo che mi hanno salvato la vita e che sono ritornato di mia spontanea volontà nel deserto, la magistratura di sorveglianza mi dice che ora posso morire tranquillamente di sete perché la legge non prevede che possono darmi altre gocce d’acqua.
Come sono “umani”, “giusti” e “buoni” questi magistrati di sorveglianza, sono veramente degli uomini di legge peccato che forse ragionando in questo modo saranno tanti infelici, probabilmente molto più di me.

29/02/2012
Oggi all’Università di Perugia c’è la presentazione del mio libro “Undici ore d’amore di un uomo ombra” e ho detto a Elisa di leggere questo mio documento:

Io non ci sono ma un giorno ci sarò
“Ogni persona che viene a conoscenza della mia storia mi allunga la vita di un giorno”
(Pino Masciari)

In questi giorni mi sono ricordato molte volte quello che l’Assassino dei Sogni (il carcere, come lo chiamo io) mi ha sussurrato all’ orecchio durante le mie uniche undici ore di libertà che ho usufruito nell’unico permesso, da uomo libro, che dopo 21 anni di carcere i “buoni” mi hanno dato: Dove credi di andare? Tanto questa sera t’ingoierò di nuovo. Se hai il coraggio di ritornare te la farò pagare. Pensaci bene perché poi ti farò soffrire di più. Se ritorni, te ne pentirai. Perché questa è la tua ultima occasione che hai di morire da uomo libero. Ti conviene approfittarne. Impiccati fuori nel primo albero che incontri. Se non lo fai, tra un po’ di tempo sarai costretto a farlo sulle sbarre della tua cella.
Quando sono rientrato l’Assassino dei Sogni mi ha sussurrato: Guarda chi si rivede! Non mi hai dato retta. Sei ritornato. Ben tornato. Hai perso una buona occasione. Non ne avrai altre. Peggio per te. Ti mangerò anche i tuoi ultimi sogni. Gli ultimi sono anche i più buoni. Sei solo un’ombra.
Ricordatelo. Solo questo. Non riuscirai mai a scapparmi. Levatelo dalla testa. Non c’è mai riuscito nessuno. Lo so. Tu ci speri. Tu sei un sognatore ma io mi nutro di sogni. Ora per te sarà peggio. Da adesso soffrirai di più. Sarai sempre più debole. Ti sbranerò il cuore. Ti distruggerò l’anima. Ti divorerò tutto l’amore che hai dentro. E per ultimo ti mangerò tutti i tuoi sogni. Ti farò diventare ancora più cattivo. Molto di più di quello che sei adesso. Ti farò odiare la vita. Ti farò maledire Dio. E ti farò amare la morte.
(Dal libro “Undici ore d’amore” Gabrielli editore).

Io non ci sono ma un giorno ci sarò: giorni fa ero stato al Tribunale di Sorveglianza a discutere la richiesta di permesso da uomo libro per essere qui, all’Università di Perugia, alla presentazione del mio libro. Il Procuratore Generale aveva espresso parere favorevole e il Tribunale di Sorveglianza come fa di solito si era riservato di rispondermi. Per un paio di giorni quello stupido del mio cuore aveva sognato altre undici ore d’amore da uomo libero perché raramente il Pubblico Ministero esprime parere favorevole.
Io non ci sono ma un giorno ci sarò: dopo un po’ di giorni il permesso è stato respinto ed io per un po’ di tempo sono rimasto chiuso nella mia cella, come faccio sempre quando devo smaltire una sbornia di malinconia. Dandomi dello stupido perché mi sono e ho illuso ancora una volta la mia famiglia per colpa di quel figlio di puttana del mio cuore che non vuole arrendersi e mi sta consumando tutte le mie lacrime. E ho chiesto al mio cuore: “Perché lottare? Perché svegliarsi al mattino e addormentarsi alla sera se non ha nessuna via di scampo?” E mio cuore mi ha risposto:
Molti uomini ombra non sanno che la loro libertà dipende da loro. E non avrebbero bisogno di mettere dentro nessuno al posto loro se lottassero con il cuore e la mente con tutte le loro forze, perché molti ergastolani ostativi, che non possono usufruire di nessun beneficio, aspettano la libertà senza rendersi conto che è la libertà che sta aspettando loro.
Io non ci sono ma un giorno ci sarò, lo prometto al mio cuore, alla mia famiglia, al mio angelo, a Giuseppe, alla figlia del mio cuore, al professor Carlo Fiorio a Elisa e a tutte le persone che mi vogliono bene, la prossima volta ve lo giuro ci sarò.
Il mio cuore manda a tutti un sorriso fra le sbarre.

L’uomo ombra Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto, 29 febbraio 2012

 

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