Diario Aprile 2012

1/04/2012
Oggi sono rimasto tutto il giorno chiuso in cella a leccarmi le ferite, a leggere e a scrivere l’ultimo romanzo su cui sto lavorando.
I libri che leggo mi servono per segare le sbarre della mia finestra, i libri che scrivo invece mi servono per scavalcare il muro di cinta.

2/04/2012
È inutile fare cambiare idea al Presidente del Tribunale di Sorveglianza ed ho deciso: non presenterò più permessi di necessità, dedicherò il mio tempo e le mie energie nel fare altre lotte.
Ormai ho un altro permesso di necessità in corso per Domenica 22 aprile 2012, dove si terrà un incontro presso la Pieve della Fraternità di Romena a Pratovecchio (AR) con l’intervento di Agnese Moro (figlia dello statista assassinato dalle Brigate Rosse) con la tematica:
“Dalle ferite al perdono, Con Agnese Moro-Cosa vuol dire giustizia? Qual è la giusta pena? Come si legge nel cuore dell’uomo? La figlia dello statista ucciso dalle Br davanti al toccante libro “Undici ore d’amore di un uomo ombra”, di Carmelo Musumeci, condannato al carcere per sempre.”

3/04/2012
Oltre a inviare una lettera al giorno alla Ministra della Giustizia oggi ho pensato d’inviarne una al Ministro per i Beni e le attività Culturali:
- Per conoscenza Le mando quanto sto inviando alla sua collega Ministra della Giustizia.
E mi permetto di dirLe che la cultura è la migliore arma contro i reati (per prevenirli) perché molti prigionieri non sarebbero in carcere se avessero potuto studiare.
Io mi occupo della biblioteca dell’istituto con uno stipendio da fame e penso che in carcere non servano più guardie, ma piuttosto ci sarebbe bisogno di più libri perché la lettura cambia le persone più delle sbarre.
Buon lavoro.

4/04/2012
Ho ricevuto la lettera da Sabina che è andata a ritirare il premio in Campidoglio a Roma al posto mio:
- Caro Carmelo, ti leggo, anzi ti scrivo, quello che leggo sulla coppa che ho qui davanti a me:
Premio nazionale di Poesia e Narrativa ALBEROANDRONICO 2011 Sezione E -Libro Edito- Carmelo Musumeci 1° Classificato (l’uno è scritto in numero romano ma sulla tastiera non lo so fare) Roma, 30-03-2012- Campidoglio, Sala Protomoteca . Questo è quello che c’è scritto sulla base della coppa.
Poi mi hanno dato un diploma di merito e, inoltre, visto che sei arrivato primo, ai primi di ogni categoria veniva dato anche un assegno di 250 euro. Le cose cartacee, diploma di merito e assegno, le ho messe in una cartellina col tuo nome (in realtà le ha messe mia madre che è molto più precisa e ordinata di me). Stasera parlando con un amico stavamo pensando che la tua amicizia mi fa da terapia contro la timidezza… da quando ti conosco sono salita su un palco ad un concerto e ora ho ritirato un premio al Campidoglio davanti a centinaia di persone! Quasi non mi riconosco…
A parte gli scherzi, sono stata contenta di averti rappresentato. Riguardo i motivi assurdi per cui ti hanno rigettato i permessi vorrei capire una cosa: se la presentazione del tuo libro non andava bene perché l’avevi organizzata tu, questa premiazione perché non andava bene? Qual è stata la motivazione di questo rigetto? Un’altra domanda: i magistrati di Perugia quanti sono? Sono sempre gli stessi o ruotano? Cioè tu puoi sapere chi è che ti ha accettato il permesso della laurea e chi ti ha rigettato questi? O sono le stesse persone? Scusa le tante domande ma sennò non ci capisco più niente (…).

5/04/2012
Ho scritto a Loretta:
- Le tue parole sono molto triste e forse non saranno allegre neppure le mie perché vengo da un’altra delusione, ma non resisto dalla voglia di dirti subito: Forza e coraggio!
E se non puoi più sorridere con la bocca fallo con il cuore.
Ti sono e ti sento vicino.
Il mio cuore ti manda il migliore dei suoi sorrisi.
Non mollare!
Ed io farò altrettanto.

6/04/2012
Ho scritto ad Angela:
- Il mio cuore ti dice grazie delle tue belle parole, perdonami tu se io non sarò lungo come sei stata tu, ma vengo da un’altra brutta delusione.
E ho bisogno di leccarmi le ferite da solo, al buio, sotto le coperte per pensare e trovare altre energie per iniziare altre lotte più incisive.
Lottare contro l’Assassino dei Sogni e contro la “Pena di Morte Viva” non è facile, ma io non mi arrenderò, l’ho giurato al mio cuore.
In questi giorni pensavo di coinvolgere i giudici della Corta Costituzionale mandandogli il mio libro “Undici ore d’amore di un Uomo Ombra” per fare vivere a questi uomini le emozioni che ho vissuto io, per cercare di farli diventare più umani perché una pena che non finisce mai non potrà mai essere né umana, né giusta.
Angela, mi sono arrivati i libri che mi hai mandato, ti sembrerò infantile, dopo 21 anni di carcere lo diventi, ma mi è piaciuto molto il colore della scatola.
Il blu è il colore che piace molto a Zanna Blu, invece il verde invece è il colore che piace al mio cuore.
I libri e il saggio devono essere molto belli, li conserverò per tirarli fuori e leggeli nei momenti brutti.
È una mia abitudine che ho preso in questi ventuno anni di carcere di farmi la scorta di libri che ritengo belli per quando mi puniscono o quando sto male.
Il mio cuore ti abbraccia.
Io invece ti ringrazio dei libri.

07/4/2012
Ogni tanto ricevo lettere come queste e quello stupido del mio cuore , che vuole essere più buono di me, ci rimane male:

- Brutta giornata. Salve, leggendo di Lele Mora che piange in carcere dopo aver fatto una vita lussuosa sul sudore sangue degli altri leggo degli ospiti del carcere di Opera,rileggo della Uno bianca, e un collegamento mi porta al suo sito.
Mi ricorda un po' nessuno tocchi caino, l arroganza di chi prima ha commesso delitti atroci e poi, una volta "in punizione" si lagna delle difficolta' eaddirittura PRETENDE di essere impunito. cioe', prima ammazzo, e poi,NESSUNO TOCCHI CAINO!!
Fa ridere eh? se fosse un romanzo grottesco farebbe ridere. Dico ma un minimo di onore e di coraggio, lo avete? Alcune sue frasi
Non può una persona essere colpevole per sempre. COL PIFFERO! i morti che avete fatto sono morti per sempre, i dolori che avete dato per avidita' resteranno per sempre, perche' per una bella auto o per dei soldi, avete ammazzato gente.
È inumano che una persona continui a essere punita per un reato che ha commesso venti/trenta anni prima. AHAHAH comodo eh? solo perche' vi hanno preso... fa ridere no la gente che si pente QUANDO VIENE PRESA
I sogni nei carceri muoiono. E spesso muoiono prima i prigionieri che riescono ancora a sognare, perché è l’unico modo che hanno per realizzare i loro sogni.
Quali sogni, di stuprare ragazzine? di compiere stragi? di gambizzare qualcuno?
“Serbare rancore equivale a prendere un veleno e sperare che l’altro muoia”
(William Shakespeare)
Grande Shakespeare allora vi perdoniamo tutti, derubateci, ammazzateci, vivete >nelle vostre ville fantastiche, con porsche ferrari, donne, oro e gioielli, godete delel morti dei poveracci che si fanno un culo cosi tutta la vita, estorcetegli danaro, stuprate le loro donne fate quello che volete ammazzate i loro figli, poi vi perdoneremo perche' non si deve serbare rancore, perche' voi mostri avete dei sogni e siete le vere vittime, cioè, ma è pazzesco che tutto cio sia concesso
io che pago vitto e alloggio a chi ha ammazzato la mia famiglia? Ahahaah oddio.
i criminali che piangono SOLO perche' vengono presi.
da spaccarsi dal ridere.
Cosa voleva signor (anzi dottor) Musumeci lei e la sua banda? un alloggio in un residence? donne cibo costoso? un premio? vuole decidere lei la pena per i suoi crimini? lei da perfino colpa allo stato e alla cultura del meridione? ma cos'è tutti i meridionali sono mafiosi e violenti? direi di no ne ho conosciuti a centinaia venivan oqui al nord a spaccarsi il culo in fabbrica.
ho un tarlo che mi rode nel cervello avete compiuto delitti orrendi, avete rubato, ricattato, minacciato, estorto, ucciso.Con che coraggio vi lamentate?

08/04/2012
Ho risposto al forcaiolo della lettera che ho ricevuto ieri:

Gentile Forcaiolo/la
quando leggo lettere come le sue mi sento quasi felice di essere nel posto dove sono perché se là fuori siete tutti così arrabbiati, infelici e vendicativi mi fate paura. Oltretutto lei ignora per quali reati sono stati condannati gli ergastolani ostativi, perché che c’entra Lele Mora o chi stupra, ammazza bambini o violenta donne con gli uomini ombra? (come chiamo io gli ergastolani ostativi).

Gentile Forcaiolo/la, deve sapere che chi commette questi reati difficilmente è condannato all’ergastolo e anche quando qualcuno di questi criminali è condannato a questa pena, non sarà mai all’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio penitenziario. Invece gli uomini ombra sono quelle persone che sono condannanti all’ergastolo ostativo con l’aggravante associativo (mafia, camorra, ndragheta ecc.). Purtroppo spesso molti uomini del sud, per subcultura e influenze territoriali, “scelgono” di fare i delinquenti e molte volte capita che si uccidano fra loro e prendono l’ergastolo ostativo. Ovviamente le mele marce ci sono dappertutto, sia fra i buoni sia fra i cattivi, ma raramente un ergastolano ostativo ammazza un “innocente” anche se non nascondo che qualche caso c’è stato, ma in generale molti ergastolani ostativi hanno ucciso perché si sentivano in guerra con lo Stato, contro la povertà o contro la banda rivale. E in tutti i casi spesso sia i morti sia i vivi potevano essere uccisi o ammazzare a loro volta, con le stesse possibilità dell’uno o dell’altro. Per esempio: le mie carte di condanna dicono che chi ho ammazzato (io sono processualmente negativo) mi ha sparato prima sei colpi, tutti a segno, poi è andato a prendere la coperta per darmi fuoco e sotterrarmi. Sempre le carte processuali (non io) dicono che io mi sono salvato dopo tre mesi di coma e poi mi sono vendicato.

Gentile Forcaiolo/la, mettiamo il caso che sia vero quello che dicono le carte processuale, ma mi dica, dopo 21 anni di carcere, dove ho visto illegalità di Stato che lei non immagina neppure, di che cosa mi dovrei vergognare e a chi dovrei chiedere perdono, a chi mi avrebbe sparato sei pallottole nel corpo? Le faccio un altro esempio, poiché lei nella sua lettera li cita: deve sapere che quelli della “Uno bianca”, non hanno l’ergastolo ostativo e quelli sì che erano tutti morti innocenti. Deve sapere anche che chi stupra e ammazza volutamente donne o bambini non sono mai stati messi nelle sezioni degli uomini ombra (ma sono detenuti nelle sezione protette) perché sarebbero fatti a pezzi.

Gentile Forcaiolo/la, ora è ovvio che non la voglio convincere che ci sono ergastolani buoni o cattivi, non potrei mai dire una cazzata del genere, io lotto e mi batto semplicemente perché chiunque abbia un fine pena, o in subordine che sia ripristinata la pena di morte in sostituzione dell’ergastolo ostativo. Mi creda ancora, io non mi sono mai lamentato del carcere e della mia pena, io lotto solamente contro l’Assassino dei Sogni (il carcere, come lo chiamo io) e contro la Pena di Morte Viva (l’ergastolo ostativo) e lottare non è proprio lamentarsi, ma è piuttosto il contrario. Il problema è che i buoni, com’è lei, non hanno neppure le palle per ammazzarci, forse perché avete paura un domani di andare a finire all’inferno, o perché preferite farci soffrire di più da vivi, ma questo non dovrebbe farla sentire migliore di me.

Le auguro buona vita e si ricordi ogni tanto di perdonare, se no forse un domani che sbaglia nessuno perdonerà lei. Io per esempio perdono sempre il mio cuore che me ne combina di tutti i colori e forse è per questo, e anche perché tante persone mi vogliono bene, che mi sento uno degli uomini più felici dell’universo.
Le mando un sorriso fra le sbarre.


9/04/2012
Anche Pasqua è passata.
Non ne posso più di queste feste in carcere.
Oggi mi sento più sconfitto degli altri giorni.
La vita è strana, spero che la morte lo sia di meno.
E spero che non ci sia l’inferno o il paradiso perché nell’aldilà mi vorrei solo riposare.


10/04/2012
Dopo aver inviato centinaia e centinaia di richieste alle Case Editrici di tutta Italia, stanno arrivando in dono tantissimi libri per la biblioteca del carcere. In tanti scrivono per chiedere se i libri sono giunti, ma io avrò modo di saperlo solo dopo che sono passati dall’educatrice al magazzino del carcere, che li consegna in biblioteca. Spero di avere presto la lista di tutti quelli che hanno donato i libri, per ringraziarli tutti.

11/04/2012
Mi ha scritto un amico di La Spezia:
Complimenti vivissimi per il premio letterario del libro: è primo classificato, mica noccioline, sei un grande, mi fa un immenso piacere. Non ti hanno fatto andare lo so, l’ho letto e me lo hai scritto, però ti hanno fatto ancora più incazzare e questo, visto dal lato giusto, è positivo. Non mi fraintendere, è chiaro che andarci avrebbe avuto tutto un altro significato, lo so, però intanto sei sul gradino più alto del podio e questo non c’è tribunale che lo possa respingere… fanculo. (…) Ho letto della tua trasferta a Perugia, del dialogo con il presidente del tribunale, terza possibilità dopo 21 anni, ma come è vecchia e ottusa la giustizia italiana fanculo di nuovo. Invece mi sono piaciute un bel po’ le tue emozioni nel trovare la tua amica Elisa che cammina come una pantera, mi hai fatto una descrizione come se fosse un filmato, non la conosco ma è come se la vedessi, bello davvero. Senti, visto che puoi ricevere le foto te ne mando una e te la racconto, ho letto che nelle tue undici ore di emozioni che ti sei giustamente guadagnato ti hanno colpito i colori degli alberi e della natura, allora ho voluto mandarti una foto fatta un po’ così con il cellulare lo scorso 8 dicembre in un posto che si chiama Volastra è sopra a Riomaggiore e ritrae un tramonto da fantascienza. In quel posto ci andavo spesso da ragazzo e ogni tanto ci torno, da solo a vedere se invecchiano anche le mie emozioni quando si vedono certi spettacoli, ma questo per fortuna non è ancora successo e allora mi accendo una sigaretta, mi bevo una birra e penso che forse non riuscirò mai ad invecchiare. (…) Ciao Carmelo, resta incazzato che servi così. Gianluca

12/04/2012
Ho risposto a Gianluca:
(…) La foto me la portano la prossima settimana, non vedo l’ora di averla perché quando sei chiuso in una cella e non vedi albe, tramonti e cieli stellati per ventuno anni, vedere un tramonto, anche se in fotografia, ti può sembrare la cosa più bella del mondo.
Gianluca, penso che la cella di un carcere assomigli proprio a un inferno perché vivi senza poter vedere tutte queste cose.
Ed è orribile vivere senza avere un cielo in testa. (…)

13/04/2012
Carla mi ha scritto:
Caro Carmelo, la tua ombra è entrata nella mia vita. Ogni giorno un pensiero per te è garantito. Ti considero maestro di vita. La tua lettera ai Magistrati di Sorveglianza del Tribunale di Perugia è molto elegante e corretta nelle argomentazioni. Mi sforzo di immaginare le loro ragioni, avranno mica paura che te la svigni? No non può essere, mi sembra assurda anche questa argomentazione.
Comunque ti dico che un pezzettino del mio cuore si è incancrenito di dolore al tuo pensiero.
Ti mando un sorriso che mi spiace vedi da dietro le sbarre.
Baci.

Le ho risposto:
Ciao Carla, grazie delle tue parole, ma soprattutto grazie del sorriso che sono quelli che mancano di più in carcere.
Carla, non essere triste per me, non voglio, devi sapere che ormai è da molto tempo che non penso più a quello che poteva essere la mia vita.

A luglio compio cinquantasette anni e ormai non ha più importanza a quello che poteva essere e non è stato.
Ormai la mia vita da uomo ombra è questa.
E la devo accettare.
Poi non ti nascondo che quando lotto contro l’Assassino dei Sogni, la mia vita mi piace ancora.
Che l’amore sia sempre con te.
Buona vita.

14/04/2012
Oggi ho risposto a un po’ di email che mi arrivano per posta:
-Caro Giovanni,
le tue parole mi hanno fatto particolarmente piacere, ma il mio non è entusiasmo perché spesso lotto solo per disperazione, perché molte volte il desiderio di morire è uguale alla voglia di vivere.
Il mio cuore ti abbraccia.

-Ciao Urania,
grazie dei complimenti, ma soprattutto grazie a te che mi leggi e mi ascolti perché essere ascoltati, è la cosa più bella che possa capitare a un prigioniero.

-Ciao Francesca,
(…) La poesia di Primo Mazzolari è molto bella e mi ha fatto pensare che molti mi scrivono per farmi i complimenti per il mio coraggio a sopravvivere. Pochi però sanno che il mio non è coraggio, piuttosto è semplicemente disperazione e debolezza, perché non posso e non voglio arrendermi.
Francesca, devi sapere che col passare degli anni molti detenuti non potranno più fare a meno di essere prigionieri, io invece spero di riuscire sempre a essere un uomo libero e non per me ma per tutte le persone che mi vogliono bene.


15/04/2012
È un po’ di giorni che soffro d’influenza, ieri, però, ho fatto colloquio e mi è bastato prendere un paio di coccole da mia figlia e dalla mia compagna che oggi mi sento un po’ meglio.
È difficile volere bene a un uomo ombra eppure la mia compagna me ne vuole da tanti anni, spero con tutto il cuore che il mio destino mi lasci alcuni anni per farla felice.
Purtroppo so bene che questo sarà molto difficile, perché i destini, i sogni e i progetti sono diversi fra i prigionieri che hanno un fine pena e gli uomini ombra che non hanno nessun fine pena.

16/04/2012
Sto aspettando la sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Perugia per la discussione di un altro permesso di necessità, ma non sono andato in udienza giovedì scorso, già l’avevo deciso l’ultima volta, il 30 marzo, quando ho inviato questa lettera al Presidente:

Gentile Dottor Canevelli,
sono le ore diedi del mattino, alle ore sedici c’è la premiazione al Campidoglio a Roma ed ormai è troppo tardi per l’eventuale risposta positiva del permesso di necessità che è stato discussa ieri.
Anche questa volta è andata male, eppure ieri il Procuratore Generale mi ha dato parere favorevole, ancora più convinto dell’altra volta.
Forse dovrei smettere di scrivere e di vincere premi, probabilmente dovrei pure smettere di lottare, ma, mi creda, questo non ho la forza per farlo.
Forse però potrei smettere di presentare altri permessi di necessità, questo lo farò senz’altro, perché ogni risposta negativa è come ricevere una nuova pugnalata al cuore.
Ho un altro reclamo di permesso di necessità in corso e sinceramente non lo ritirerò per rispetto di Suor Grazia che ci tiene tantissimo ad avermi ospite al suo Monastero e poverina s’illude, come tutte le persone veramente buone, che le sue preghiere possano condizionare Dio, la legge o il cuore di un giudice.
Non ritirerò il reclamo in corso, ma non parteciperò all’udienza e non presenterò altri permessi di necessità per eventi lieti che non siano tesi di laura e consumazioni di matrimoni, sic!
La cosa che mi ha ferito di più è che ieri durante l’udienza mi ha accennato la terza possibilità, quella di collaborare per uscire da carcere: ma come fa un giudice a preferire un criminale che usi la giustizia per uscire da carcere anziché un criminale che accetta di scontare, giusta o sbagliata che sia, la sua pena?
Lei non ha ancora capito che io voglio uscire solo perché lo merito e non perché dopo ventuno anni di carcere metto in cella un altro al posto mio, questo lo avrei potuto fare prima quando ero un criminale, ora che non lo sono più non lo posso fare. A tal proposito le allego un mio vecchio articolo “Perché l’uomo ombra non parla?” ispirato proprio da Suor Grazia.
Dottor Canevelli, mi permetta questo giudizio personale e presuntuoso: credo che Lei ami molto la legge, anche quando non la condivide, più degli uomini.
Peccato però che non ami l’umanità con la stessa intensità con cui ama la legge perché se lo facesse penso che sarebbe un uomo più felice e un giudice migliore, ma questo è un suo problema, io ho già i miei.
E ogni tanto sorrida, ieri aveva una faccia da funerale.
Credo che per un bel po’ di tempo non la disturberò, piuttosto mi terrò impegnato con la mia penna a fare conoscere e a far abolire la “Pena di Morte Viva” che esiste in Italia, unico paese al mondo che se “parli” esci, altrimenti stai dentro.
Buon lavoro.

 


17/04/2012
Ho scritto a Loredana:
(…)Forse ti deluderò ma non sono diventato “un uomo nuovo” e non sono neppure migliorato perché devi sapere che il carcere incattivisce qualsiasi persona.
Loredana, devi sapere che quando nasci colpevole e ti dicono che sei cattivo, che sei malvagio, che sei un mostro, poi incominci a crederci e fai di tutto per diventare come gli altri ti vedono.
Loredana, se forse sono diventato buono è perchè da molti anni ho incontrato molte persone che mi vogliono bene e mi hanno convinto che non sono poi così cattivo come pensavo.
Loredana, alla fine della mia vita mi sto permettendo di essere quello che non sono mai potuto essere, perché l’uomo nasce buono,ma é la società che lo fa diventare quello che non è.
Il mio cuore ti abbraccia.

18/04/2012
Ho risposto ad una psicologa:
-Grazie delle sue parole di sostegno.
Un prigioniero ama la libertà più di qualsiasi uomo libero, però molti per soffrire di meno lo nascondono al loro cuore.
Io non lo faccio perché la sofferenza ci rende forti, è il dolore che ci indebolisce.
Buona vita.
Il mio cuore le manda un sorriso fra le sbarre.

19/04/2012
A volte penso che basti desiderare la libertà con le proprie forze per averla e oggi ci sono riuscito e mi sono sentito un uomo libero.
Dopo però quando sono rimasto solo, mi hanno chiuso il cancello e poi il blindato, ho sofferto ancora di più e non sono riuscito a chiudere occhio per tutta la notte.

20/04/2012
Ho scritto a Laura:
Che dirti?
Il mio cuore ti dice grazie della voce, della luce che mi stai dando.
Aiutami a far sapere che uno potrebbe perdere la vita e guadagnarsi la morte, ma è terribile perdere l’una e l’altra.
E che molta violenza dei cattivi spesso scaturisce dalla necessità, invece la violenza dei “buoni” è frutto solo della malvagità.
Purtroppo molti “buoni,” a volte con la scusa di volere giustizia, chiedono vendetta.

21/04/2012
Mi hanno scritto che nella libreria interna all’Ipercoop di Collestrada- Perugia ci sono in bella vista in vendita i miei due libri.
In certi momenti mi sento ancora come un bambino e questa notizia mi ha fatto piacere perché se io non posso uscire, almeno ci riescono i miei pensieri.

22/04/2012
Il giornalista Francesco Zanotti nel suo giornale ha pubblicato questo pezzo:
Carissimo Carmelo,
le tue righe sono di un’intensità unica. Ti ringrazio moltissimo per questo tuo scritto che apre un mondo ignoto ai più. Ecco perché ho deciso dì pubblicarle. Forse non tanti sanno il significato delle parole “ergastolo ostativo”.
“Fine pena mai” fa rabbrividire, ma chi conosce questa realtà? Chi sa che in Italia almeno 1400 persone sono murate vive? È giusto che un Paese civile annoveri questo tipo dì pena? Da parte mia ti dico: non mollare. La Verità prima o poi trionferà.
Ogni persona vale per quello che è, non per quanto ha fatto e né per ciò che ha raggiunto. Una persona non è mai l’errore che ha commesso. In questi giorni di Pasqua viene facile ricordare l’episodio di Gesù col buon ladrone. Cristo non domanda al condannato che è con lui sulla croce quale era il delitto commesso. Cristo scruta la persona, guarda il cuore di quell’uomo che soffre. In lui vede il desiderio di liberarsi dal male. Già questo basta a nostro Signore per assicurare: “Oggi sarai con Me in Paradiso”.
Ti sono grato per questa corrispondenza epistolare che va avanti da un po’ di tempo. Per me è un privilegio che desidero condividere ogni tanto anche con i lettori del Corriere Cesenate. Sono convinto che ne valga la pena.
Ho letto il tuo libro “Undici ore d’amore”, nel quale racconti il permesso ottenuto lo scorso anno per laurearti in Giurisprudenza. È un volume che merita di essere conosciuto e letto da tante persone. Per questo mi impegno a presentarlo anche a Cesena, con la speranza che i giudici ti vogliano concedere un permesso finora sempre negato.
Continua a lottare. Non sei da solo. Tanti ti seguono, a cominciare da Nadia Bizzotto della Comunità Papa Giovanni XXIII e da tutti quelli che hanno conosciuto la tua storia. La speranza non può mai venire meno.
È Cristo la nostra speranza, colui che ha vinto la morte donando la sua vita per noi. Tu gli sei più vicino di quanto non immagini. Spero di incontrarti di persona, appena possibile.

23/04/2012
Ieri c’è stata la presentazione del mio libro a Pieve di Romena con Agnese Moro, e Suor Grazia mi aspettava.
Le ho scritto questa lettera:

(…) Suor Grazia, mi dispiace, non ci rimanere male, non lo voglio, ma mi hanno detto ancora no e continueranno a farlo ancora e sarà fino all’ultimo dei miei giorni, perché purtroppo quasi mai la legge vede le cose dal punto di vista della giustizia.
Un uomo ombra può decidere di amare e di odiare la vita, ed io ho deciso di continuare ad amare ugualmente la vita. Non per me, ma per la mia compagna, i miei figli e per tutte le persone che mi vogliono bene, ma non ti nascondo che a volte, pur di uscire da questa cella, preferirei essere morto che vivo, perché levare la libertà a un uomo per sempre è più doloroso che ammazzarlo.

Suor Grazia, mi sta venendo il dubbio che forse non riesco a uscire perché non sto facendo abbastanza o probabilmente perché non me lo merito, ma tu, mi raccomando, non te la prendere con Dio, non ti arrabbiare con lui.
Purtroppo gli uomini non danno retta a nessuno e i cattivi come me non credono a Dio, ma forse riescono ad amarlo più dei buoni.
E sappi che spesso la notte quando non riesco a dormire e mi metto a passeggiare per la cella la tua luce accompagna i miei passi e le tue preghiere sostengono i miei sogni di libertà.

Suor Grazia, la sofferenza di un prigioniero che insiste a essere libero è molto più terribile di quello che accetta di essere prigioniero, ma io preferisco in questo modo.
E non ti preoccupare per me perché la sofferenza mi rende forte mentre il dolore m’indebolisce, forse anche per questo preferisco soffrire per gli altri che sentire dolore per me.

Suor Grazia, io non sono potuto venire ma ti ho mandato il mio cuore, mia figlia e il mio angelo, perdonami se non ho potuto mandarti di più, ma non ho altro, anzi, qualcosa mi è ancora rimasto: il mio sorriso, ti mando anche questo.

24/04/ 2012
Quando mi arriva la risposta negativa di un permesso mi consolo pensando che chi ne esce veramente sconfitto non sono io, ma la legge e gli uomini che l’applicano.
Credo che la pena per funzionare dovrebbe essere amore e non pena.

25/04/ 2012
Elisa come sempre riesce a commuovermi e questa volta ancora di più.
(…)Oggi mio padre mi ha chiamata perchè aveva letto sulla Nazione un articolo che parlava di te! Così ho preso il giornale e sono andata a vedere! ! azzarola, ma mica lo sapevo che per fare il bibliotecario ti dessero 26 euro!!! Roba da matti.. e comunque quando ho visto il tuo nome e la tua faccia su quel giornale ho sorriso, ed ho pensato che, ancora una volta, avevi trovato il modo per farti sentire, per fare “casino”, e la cosa mi piace da morire, almeno quanto non piacerà a tutti quelli che ti vorrebbero più “silenzioso”… e poi un’altra cosa che mi ha fatto piacere è stata vedere che in un articolo si è parlato di ergastolo ostativo, fine pena mai… e bene che se ne inizi a parlare, di più di quanto sia stato fatto finora, perché anche attraverso questi piccoli stimoli la gente inizia a sapere, e a farsi un’idea…
Detto ciò, ti ammiro, ti ammiro tanto… così tanto da odiare a odiare a morte quel carcere che ti tiene prigioniero, tu che sei un LIBERO di natura, tu che sei un libero vero. Vorrei somigliarti. Più
che mai in questo momento. So che non credi in Dio, ma che lui crede tanto in te, per questo vorrei chiederti una cosa, anche se forse ti sembrerà assurda: una preghiera per me (…).

26/04/2012
Oggi in un articolo che sto preparando, per un’importante e famosa rivista giuridica, ho scritto:
- Pochi sanno che quando qualcuno gira la chiave di una serratura di un cancello in una cella è come se giraresse un coltello nel cuore di un prigioniero.

27/04/2012
Ho sentito al telefono i miei figli.
Sono tanto felice che i miei figli mi amino, ma lo sarei lo stesso anche se non mi amassero, perché sono tanto orgoglioso di loro.

28/04/2012
Sulla presentazione del mio libro di “Undici ore d’amore” di domenica ho ricevuto posta e foto da Francesco: “Le foto ti parleranno più di tante parole e non mi dilungo su quest’argomento perché ci sarà modo di parlarne a voce”.
Francesco dietro le foto ci ha scritto le frasi salienti che ha ascoltato dagli interventi:
- “Il perdono è un cammino: è un itinerario del cuore che impedisce alla rabbia di diventare voglia di vendetta”.
- “ Il difficile è accettare di abbandonare l’idea di avere dei mostri (i nemici) con l’incontro i mostri spariscono e rimangono le persone”.
- “L’ergastolo è una condanna per le persone che ti amano e che non hanno fatto reati”.
- “Ecco la mia auto con Mita dentro: speriamo di far tante belle capriole in questo prato tra un anno …massimo due…
-Non si vede bene: ma in tv c’era la foto di te e Barbi abbracciati.
- “Il carcere non funziona, sostituire le carceri con Comunità educandi (su esperienza Comunità Papa Giovanni XXIII)”.

Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente la Signora Agnese Moro per la sua significativa presenza, la Comunità Romena con Massimo Orlandi e tre lupe amiche speciali di Zanna Blu, Sabina, Pamela e Maria Chiara che sono partite da Roma.
E poi non posso non ringraziare Suor Grazia che ha riempito un posto vuoto nel mio cuore.
Dovrei ringraziare anche tutti gli altri, ma lo farà in privato il mio cuore al posto mio.

29/04/2012
Finalmente l’inverno è finito.
E nella mia cella stanno incominciando a entrare i primi raggi di sole.
Per buona parte dell’autunno e tutto l’inverno nella mia cella non batte mai il sole, per fortuna il mio cuore riceve i raggi di sole di tutte le persone che fuori mi vogliono bene.

30/04/2012
L’Assassino dei Sogni mi sta strappando dal cuore una speranza dopo l’altra e ci sono dei giorni che non capisco perché continuo a lottare.
E perché continuo a mettere i bastoni della speranza tra le ruote del mio cuore.
Forse perché se a un uomo gli togli tutte le speranze, gli uccidi la sua parte migliore.

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