Diario Maggio 2012
Diario Maggio 2012
1/05/2012
Come faccio tutte le settimane ho scritto una letterina a ciascuno dei miei due nipotini.
Non sanno ancora leggere, ma mi ha detto mio figlio che fa loro piacere ricevere le mie lettere.
Amare in carcere è difficile, quasi impossibile, ed io mi danno l’anima per cercare di riuscirci.
L’amore che non posso dare ai miei figli, alla mia compagna e ai miei nipotini mi toglie il respiro ogni giorno di più.
2/05/2012
Questo mese dovrebbe uscire il mio libro più atteso da molti: “Le avventure di Zanna Blu”, con la prefazione di Margherita Hack. Quel lupaccio è tanto amato da mia figlia e da tutta la mia famiglia e ha tante sorelle clarisse lo aspettano…Almeno lui ce l’ha fatta ad uscire!! Ringrazio e abbraccio la grande astrofisica Margherita che non ha disdegnato di apparire accanto ad un lupo brutto e cattivo per sempre come me.
3/05/2012
Spesso in carcere per non impazzire dovresti soffocare il proprio dolore e ignorare quello degli altri.
Io purtroppo non riesco a fare né l’uno, né l’altro.
E sto male per me e per gli altri.
04/05/2012
Ho ricevuto una lettera da Suor Grazia, la suora del mio cuore:
“Domenica c’è stata la presentazione del tuo libro ed è stato bellissimo. Ti voglio subito dire che tua figlia è stata splendida, devi essere orgoglioso di avere una figlia che ti vuole un bene dell’anima. Le parole di Barbara hanno commosso. “Se io sono quello che sono lo devo a mio padre”. Per me è stata una grande gioia abbracciare e vedere tua figlia. Un grosso grazie anche a te perché se anche non sei potuto venire, eri ugualmente presente nei nostri cuori e con la tua bellissima lettera con la quale hai strappato diverse lacrime. Io mi sono rifiutata di leggerla perché non sarei stata capace di arrivare alla fine, l’ho fatta leggere al tuo angelo. Quel “non te la prendere con Dio” mi è entrato nel cuore e detto da te mi ha fatto piacere.”
05/05/2012
Ho scritto a Paolo:
(…) Ho appena ricevuto “A”.
Grazie di avermi pubblicato la mia lettera e di darmi voce e luce per fare dispetto a chi mi vorrebbe più “silenzioso” perché i maledetti “buoni” giudicano i detenuti positivamente per le ingiustizie che riescono a sopportare e certo non per quelle che combattono.
Quando sei dentro l’Assassino dei Sogni dovresti imparare a sopravvivere facendo però a meno di vivere, ma non è facile per un uomo che ha avuto la fortuna di nascere libero.
Ti mando questo mio ultimo documento “Effetto Lucifero” eventualmente da fare girare e pubblicare.
06/05/2012
Nonostante che sono ateo ci sono molte suore che mi scrivono e i miei compagni credenti sono gelosi.
Ed io rispondo loro che non è poi così importante credere, lo è molto di più comportarsi bene come se Dio esistesse davvero.
Suor Lilia mi ha scritto:
-Caro Carmelo,
gli umani quante volte ti deludono! Eppure tu continua il tuo arduo cammino. Io non smetto mai di pregare per te, convinta che se si prega per qualcuno gli si manda un po’ della propria forza. Io, invece, voglio mandartela tutta. (…) Le parole non bastano mai ma tu cerca di capire ciò che non scrivo. Ciao Carmelo amatissimo, trova sempre il tempo di sognare perché è la strada che porta alle stelle.
07/05/2012
In questi ultimi tempi la mia cella sta diventando una valle di lacrime perché molte persone mi scrivono e mi fanno commuovere.
Una di queste è Elisa che questa mattina si laurea in quell’università dove l’anno scorso mi sono laureato anch’io da uomo libero.
L’altro giorno mi ha scritto:
-So che non posso continuare a combattere col mio destino tutta la vita, e che devo abbandonare il sogno dell’università, ma c’è un però, e si chiama CARMELO. Dal giorno dopo la mia discussione inizierò la pratica che ti dicevo, e avrò tutte le giornate completamente occupate da questo. Non ci sarà spazio per l’università, ma voglio che tu sappia una cosa: ce ne sarà sempre per te. Non te ne devi dimenticare. (…) Gli ho detto che io sarò sempre presente per te, e che avrei il desiderio di poter lavorare con lui alla tua causa, tutte le volte che crederà di averne bisogno (…) Volevo che anche tu lo sapessi. Non è molto forse quello che so fare, o quello che posso fare, ma tutto ciò che posso lo faccio volentieri.
Elisa, ti auguro tanto bene e ricordati che se tu sei libera e felice lo sono anch’io.
Il mio cuore in questo evento particolare ti sta vedendo e pensando.
08/05/2012
Per le lettere che sto scrivendo tutti i giorni alla Ministra, sto ricevendo tanta solidarietà da gente comune, questa è di Fortunato che mi ha mandato per conoscenza:
Ill. ma Signora Ministra della Giustizia,
la mia modesta sensibilità umana verso i problemi di altri, vista soprattutto con gli occhi di ex detenuto, mi conduce a sostenere Carmelo Musumeci ristretto nel carcere di Spoleto e inoltro anch’io in soccorso di Carmelo Musumeci –e di tutti quelli che in sofferente silenzio subiscono le infermità della giustizia italiana –la stessa lettera che Carmelo Le sta inviando da tempo senza tuttavia celebrarne la così attesa risposta.
Le chiedo altresì da cittadino italiano di considerare l’interrogazione parlamentare che mi permetto di allegare –e che fu inoltrata dal Sen. Francesco Ferrante nel mese di dicembre 2011 –la quale, sfortunatamente, non ha ancora ottenuto risposta.
Nell’attesa fiduciosa confidiamo tutti nella Sua umana, sensibile e cortese attenzione per un gentile riscontro. Deferenti Saluti.
Fortunato Matteo D’Alessio.
09/05/2012
A volte quando mi alzo, penso a come sarebbe bello se mi svegliassi a casa e mi rovino la giornata di prima mattino.
Quasi tutti in carcere sopravvivono, sono veramente pochi quelli che dentro l’Assassino dei Sogni riescono a vivere.
Se non avessi l’amore di tante persone che mi vogliono bene, non penso proprio che ci riuscirei neppure io.
10/05/2012
Finalmente è in stampa Zanna Blu, chi lo vuole acquistare lo può già ordinare, anche tramite questo indirizzo zannablumusumeci@libero.it, e poi se uno scrittore vuole sapere il parere di un suo libro lo deve mandare ai ragazzi perché solo i giovani dicono quello che pensano.
Io l’ho mandato in anteprima a Carolina e lei mi ha scritto il suo parere:
(…) Zanna Blu, che dire, è bellissimo, avvolgente, avvenente e ben fatto. Molto scorrevole come del resto tutti i tuoi scritti. Originale l’uso del romanzo allegorico-simbolico e del narratore onnisciente. Particolare anche il personaggio di Zanna Blu che definirei eroico. È l’incarnazione del “mito dell’ostrica”, detto alla verghiana, ovvero rappresentante di saldi e veri valori quali:
l’onestà, la religione della famiglia, ma, nello stesso tempo, come dicevo prima, è un personaggio eroico che attraversa una lunga serie di peripezie, spinto profondamente da un intenso e sincero amore per la sua compagna e per i suoi figli. È un romanzo, molto, molto comunicativo, che avvolge il lettore. Sono d’accordo con Zanna Blu: i cattivi sono solo apparentemente cattivi, perché in realtà sono uomini buoni, onesti, uomini che darebbero la loro stessa vita, per l’onestà, per la fiducia e per il bene stesso, proprio come Zanna Blu, che nell’arco di tutta la storia non ha mai pensato egoisticamente a se stesso, ma ha sempre cercato dì aiutare il prossimo (talvolta anche se suo nemico).
11/05/2012
Oggi mi sono affacciato fra le sbarre della mia finestra ed ho visto un passero che volava, sono rimasto a guardarlo per un po’.
Subito dopo mi sono messo a sedere nella branda.
Ed ho pensato con malinconia e nostalgia che un anno fa, proprio in questo stesso giorno, sono stato anch’io undici ore libero come quel passero.
Continuerò a lottare per uscire perché la mia non è solo una battaglia già persa in partenza, è anche una lotta di speranza e amore.
12/05/2012
Mi ha scritto un amico da un altro carcere confidandomi che un nostro amico in comune, pure lui ergastolano, ha tentato di suicidarsi, per fortuna (o sfortuna, a seconda del punto di vista) l’hanno salvato in tempo.
Purtroppo anche il più coraggioso degli uomini ombra a volte pensa di legare un lenzuolo alle sbarre della finestra della sua cella e legarselo al collo.
13/05/2012
Ho ricevuto la segnalazione con la copia del giornale del “Il Foglio” dove il Senatore Luigi Compagna ha scritto:
- Al direttore: Domenica 25 aprile, al fianco di Marco Pannella, mi piacerebbe ci fosse anche la bandiera degli “uomini ombra”. Chi sono? Quelli che nelle nostre carceri scontano il cosiddetto ergastolo “ostativo”, cioè senza benefici, senza permessi, a regime di pena perpetua. Sul loro mondo c’è un bel libro di Carmelo Musumeci (“Gli uomini ombra” Gabrielli Editori ) che è poi uno di loro, fattosi scrittore per resistere all’Assassino dei Sogni per aggrapparsi all’idea di un diritto degli uomini ombra a morire anch’essi da uomini liberi. Diritto naturale o diritto costituzionale che sia, un tale diritto è insopprimibile religione della libertà.
14/04/2012
Su un resoconto dell’incontro Agnese Moro a Romena sulla presentazione del mio libro “Undici ore d’amore” ho letto:
- Il grazie da parte di Carmelo è arrivato attraverso la figlia Barbara che a fine incontro ha trasmesso la sua emozione e anche i sentimenti d’amore verso un padre che, anche dal carcere, è riuscito a trasmettere valori positivi.
Queste parole mi hanno commosso, sono i complimenti più belli che abbia mai ricevuto nella mia vita.
E ho pensato che con una figlia così adorabile ho il dovere di continuare a respirare e a vivere anche da uomo ombra.
15/05/2012
Forse quel fortunato e ruffiano di Zanna Blu avrà una presentazione anche in Sicilia proprio nel luogo dove sono nato.
Jusy, una mia nuova amica, mi ha scritto:
- (…) Vedi Carmelo, ogni mattina prendo il caffè con una cara amica, Ida, piemontese trapiantata per amore in terra di Sicilia oltre 30 anni fa, ed è lei l’artefice di quella frase con cui termino il mio articolo, ovvero “La migliore umanità la trovi solo tra chi vive in galera” che io ho tradotto dalla sua più diretta “In galera trovi il fior fiore dell’umanità”. Ed è stata anche la prima a cui mi sono rivolta per capire come posso con il suo aiuto darti una mano a promuovere il tuo prossimo libro qui in Sicilia. (…) Abbiamo analizzato la situazione e francamente siamo giunte alla conclusione che il posto ideale per organizzare una presentazione del libro potrebbe essere Calatabiano, località che sicuramente tu conosci e che per quanto famosa alle cronache per i problemi di mafia, negli ultimi anni è diventata dal punto di vista culturale una delle località più attive della zona grazie anche a un sindaco che sembra essere davvero in gamba.
16/05/2012
Oggi un ispettore che mi ha fatto arrabbiare e gli ho detto:
- In carcere i detenuti si giudicano bene per le ingiustizie che riescono a sopportare e male per quelle che combattono.
E me ne sono andato.
Purtroppo qui dentro le cose non miglioreranno mai perché in carcere, se tutto va bene, t’insegnano a fare il bravo, ma non a essere buono.
17/05/2012
Oggi pensavo che fuori probabilmente ci sarà tanta gente che sta peggio e soffre più di me, ma io vorrei essere lo stesso al loro posto, perché anche i barboni hanno qualcosa che io non ho e non avrò mai: la libertà.
Penso spesso a quelle undici ore di libertà che mi hanno dato l’anno scorso e con il passar del tempo ci penso sempre di più.
In questi giorni avevo pensato persino di scrivere un libro dal titolo “ 2011, 11 maggio, 11 ore, undici cancelli, un anno dopo”, ma poi ho deciso di lasciare perdere.
Sto passando un brutto momento e sento che non ho più le energie di una volta, purtroppo anche combattere stanca, specialmente quando si lotta contro i mulini al vento.
18/05/2012
Ho risposto ad una lettera di Agnese Moro:
- (…) In carcere non solo devi cercare di sopravvivere, ma anche ce la devi mettere tutta per cercare di rimanere vivo e salvare il tuo cuore.
Ed è questa è la cosa più difficile, perché la “Pena di Morte Viva” non è una pena per i vivi, ma è piuttosto una condanna per i morti.
Eppure io, grazie all’amore di tutte le persone che mi vogliono bene, mi sento ancora vivo, ma non ho ancora capito se questo è un bene o una maledizione.
Agnese, l’Assassino dei Sogni s’è mangiato tutti i miei sogni, ma me ne è rimasto ancora uno, quello di morire da uomo libero.
E lotto solo per quello. (…)
19/05/2012
Grazia mi ha scritto delle bellissime parole:
(…) L’infelicità è scomoda e si tenta di buttarla addosso agli altri, per sentirsi più leggeri, io credo che funzioni così. Io ho un casino di problemi e sono così stanca che non so come arriverò a questa sera, ma il mio cuore è “felice” e so che questa mi darà la voce e so che il tuo cuore è come il mio, perché abbiamo l’amore nel cuore e nessuno ci può impedire di procedere a testa alta e con il sorriso sulle labbra. Noi siamo “insiemi” loro sono soli. (…).
20/05/2012
Patrizia mi scrive sempre delle bellissime lettere.
Troppo belle per non condividere almeno qualche brano con gli altri.
Caro Carmelo,
ti scrivo oggi, martedì 8 maggio, nel giorno del mio compleanno. Ed è un dono che faccio a me stessa, quello di scriverti, perché non vi è nulla di più bello ed intenso che riannodare i fili di un lontano discorso, a riscoprirci fratelli ancora –sempre- (…)
Pure, in questo giorno del compleanno, sono a dirti che non vi è nulla che possa tenerci costretti all’abito, come al ruolo che taluni vorrebbero per noi. Questo, Carmelo, fratello mio, vale anche per te, anche per Zanna Blu, libero lui d’esistere, libero di dire, come di scrivere l’infinità del cuore. Così tu scrivi. Scrivi Carmelo, che gli spazi dilatino, le sbarre si allarghino e i lucchetti saltino acché tu possa spiccare un volo altissimo, nei cieli dell’anima e, forse, - spero presto- oltre le sbarre, di là dal mare, oltre le terre e i laghi, lungo i fiumi e sulle vette più alte di questo Paese che, finalmente, decida d’offrirsi una svolta di civiltà e progresso, poiché redenzione pertiene all’anima e non è fatto burocratico di mera e calcolata collaborazione, ma progresso dello spirito che si eleva…, ciò già che tu fai, sempre, talora, con una tonalità eccessivamente amara. Il riscatto è nel tuo studio, come nei tuoi scritti, negli amici che raccogli intorno a te, nelle relazioni che in nome tuo si allacciano, nella speranza di compagni che a te si affidano per un supporto, per un sostegno, dott. Musumeci, stimato e amato da molti. (…)
21/05/2012
Ho risposto a Patrizia:
(…), sai, anche per me sono giorni duri.
La vita è una grande avventura, peccato che però per un uomo ombra dura troppo.
Sai, quel figlio di puttana del mio cuore mi fa soffrire le pene dell’inferno, ma spesso mi piace.
È più forte e più coraggioso di me.
Ed è lui il mio vero eroe.
Spesso mi consiglia di amare più che posso.
E mi ricorda che anche un uomo ombra se continua ad amare non cessa di esistere.
Patrizia, in questo momento quello che mi fa più male è la tua malinconia e tristezza che a tratti traspaiono dalle tue parole.
Il dolore delle persone mi ha fatto sempre più male del mio, perché mentre il mio lo posso combattere, per quello degli altri non posso fare nulla.
Patrizia, per favore sii libera e felice anche al posto mio.
Io non ce la posso fare, ma tu sì.
E se proprio non lo puoi fare per me fallo per quel bastardo del mio cuore che a differenza mia non si arrende all’infelicità. (…)
22/05/2012
Continuo a scrivere una lettera al giorno alla Ministra della Giustizia per farle notare che è da diciotto anni che non sono adeguate le buste paga ai detenuti e per chiedere una remunerazione più decorosa, rieducativa e meno umiliante perché come bibliotecario del carcere percepisco 26 euro il mese.
La Ministra però non mi risponde, ma io non sono un tipo d’arrendermi e continuerò a spedirle una lettera il giorno.
Chi vuole darmi una mano lo può fare inviando la mia lettera a questo indirizzo:
paola.severino@giustizia.it con il seguente testo:
Gentile Signora Ministra della Giustizia,
sono venuto a conoscenza della situazione di Carmelo Musumeci, detenuto al carcere di Spoleto, e Le invio la stessa lettera che Le sta inviando da mesi e mesi, senza ottenere nessun riscontro.
Speriamo in una Sua risposta.
Cordiali saluti
E con questo documento:
“Che io possa avere la forza di cambiare le cose, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere l’intelligenza di saperle distinguere”. (Tommaso Moro)
Gentile Signora Ministra della Giustizia,
sono un “Uomo ombra”, un ergastolano ostativo, un cattivo e colpevole per sempre secondo la legge, svolgo attività lavorativa di scrivano/bibliotecario nell’istituto del carcere di Spoleto, con passione, dedizione e fantasia.
Sull’esempio del protagonista del film “Le ali delle libertà” (per la regia di Frank Darabont, 1994), mi sono attivato, con spese personali di cartoleria e valori bollati, e ho scritto a diverse case editrici per rinnovare e aggiornare la biblioteca del carcere, ottenendo degli ottimi risultati facendo arrivare moltissimi libri da ogni parte d’Italia.
Le scrivo per informarLa che la mia busta paga media mensile è di 26,48 €, per questo Le chiedo se può attivarsi affinché io possa avere una remunerazione decorosa, rieducativa e meno umiliante.
Per sollecitarLa sono disposto a spendere la paga che percepirò mensilmente in valori bollati per inviarle tante lettere, affinché prenda provvedimenti, e non solo nel mio caso, ma per tutti gli altri lavoratori detenuti.
Per ultimo mi permetto di ricordarLe che i fondi destinati alla retribuzione dei detenuti-lavoratori, sono passati dai 71.400 € del 2006 ai 49.664 € del 2011 (- 30,5%), e che il numero degli occupati è rimasto pressoché invariato; il risparmio è stato ottenuto riducendo le ore d’impiego, e da 18 anni le retribuzioni dei detenuti non vengono adeguate: Il lavoro alle dipendenze del DAP viene retribuito avendo come riferimento economico i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di vari settori, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento previsto nei contratti stessi, così come indicato nell’art. 22 dell’Ordinamento penitenziario. Tuttavia l’adeguamento ai CCNL non è stato effettuato dal 1994, per carenza di risorse economiche.
(AGENPARL del 24 gennaio 2012 ).
Grazie di avermi letto, ascoltato e sentito.
Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto 2012
23/05/2012
Abbiamo scritto, firmato e diffuso questo documento:
I detenuti, ergastolani e non, in lotta per la vita di Spoleto, che da anni conducano una lotta pacifica, politica, di giustizia sociale e d’impegno morale, apprendendo un dolore e sdegno quello che è successo in Puglia, condannano con tutte le loro forze, senza se e senza ma, il vile attentato accaduto a Brindisi.
E trasmettono alla città, ai feriti e ai parenti della giovane vittima solidarietà e condoglianze.
24/05/2012
Mi ha scritto Roberta:
Ciao Carmelo,
ti ho appena scritto, ma mi farebbe piacere se riuscissi a vedere questo disegno. L’ho intitolato… ergastolano ostativo visto da un ragazzino di 14 anni… A presto.
L’autore del disegno è mio figlio Uriel e i fiori li ha fatti mia figlia Ismaela.
Grazie Uriel e grazie Ismaela, i vostri disegni sono bellissimi e hanno riscaldato il mio cuore.
25/05/2012
Ho il morale alle stelle perché ho sul tavolo il mio ultimo libro dal titolo “Zanna Blu” (con tutte le sue avventure) fresco di stampa, con la presentazione di Margherita Hack.
È il libro che amo più di tutti perché sono i racconti che non ho mai potuto raccontare ai miei figli prima e ai miei nipoti adesso.
E poi c’è un’altra bella notizia: il Prof. Umberto Veronesi ha invitato il mio angelo (Nadia) a intervenire alla 4° Conferenza Mondiale di Scienze For Peace in programma il 16 e 17 novembre prossimi presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi a Milano.
Ci sarà un intervento del Presidente della Repubblica e personaggi come il Ministro della Giustizia italiana, Ministro della Giustizia della Norvegia, vari premi nobel ecc.
Il Prof. Umberto Veronesi le ha scritto: “Uno dei dibattiti chiave della Conferenza, giunta ormai alla sua quarta edizione, sarà incentrato su pena di morte ed ergastolo in una lunga tavola rotonda dal titolo “Dignità della persona alla luce delle neuroscienze”.
Considerata la sua attività con coloro che scontano l’ergastolo, sarebbe per noi importante averla tra i nostri relatori.
Sono felice perché questa sarà una bellissima occasione per fare sapere che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”.
26/05/2012
Questa notte ho riletto tutto di un fiato “Zanna Blu” e nonostante che l’ho scritto io, mi sono commosso lo stesso ed ho allagato tutta la cella sic!
La Grande astrofisica Margherita Hack nella sua prefazione ha scritto:
- È un libro di favole per bambini e per adulti. È la storia delle incredibili avventure di Zanna Blu, un cucciolo di lupo abbandonato da mamma lupa perché non ce la faceva ad allattare tutti e quattro i suoi cuccioli, fu costretta a scegliere se farli morire tutti di fame o sacrificarne uno.
Ma Zanna Blu, spaventato, solo e affamato, è salvato da un lupo mannaro, uomo o animale, non si sa bene. Alla sua morte, di nuovo solo, Zanna Blu incontra l’amore della sua vita, Lupa Bella.
Catturato dagli uomini, legato a una slitta, frustato a sangue, Zanna Blu fugge, viene ripreso, ferito, ma sempre risorge, quasi immortale. Nella serie di favole che narrano le sue peripezie, Carmelo Musumeci, narra in realtà la sua vita, il suo anelito alla libertà. È lui Zanna Blu, che vive dei ricordi dei suoi cari, delle persone che ha incontrato nella sua vita da libero e poi da ergastolano, dei buoni che sono cattivi, e dei cattivi che sono buoni, la storia dei lupi traditori e della solidarietà fra compagni di sventura. Si rischia la vita per aiutare il compagno in difficoltà, senza desiderio di vendetta se da lui ha subito torti o tradimenti. È il ricordo di Lupa Bella, dei suoi cuccioli, che da la forza di lottare e di sopravvivere a Carmelo- Zanna Blu. È la luna che gli trasmette l’amore e i messaggi di Lupa Bella. Sono racconti che insegnano il coraggio, l’amore per la libertà, l’amore disperato per la compagna, scritti in maniera semplice, senza retorica. Grazie a questa capacità di esprimere i suoi sentimenti. Carmelo Musumeci si ricostruisce una vita spirituale libera, che vale la pena di essere vissuta e che trasmette al lettore, bambino o adulto che sia, una profonda umanità.
27/05/2012
Una studentessa universitaria che sta preparando una tesi di laurea sul carcere mi ha chiesto qual è la cosa più terribile per un ergastolano. Le ho risposto:
- Svegliarsi al mattino, perché in galera si può morire e nascere tante volte, quasi tutti i giorni.
Spesso più volte il giorno.
E in carcere occorre molta fantasia per non morire.
28/05/2012
Oggi nel carcere di Spoleto c’è stato il Forum per il diritto alla salute condotto dalla Psicologa Dott.ssa Paola Giannelli, referente di quello dell’Umbria.
Noi uomini ombra, tutti ergastolani ostativi, c’eravamo preparati per l’evento, anche con contributi scritti, perché ci avevano detto che tale incontro sarebbe stato con noi.
Solo questa mattina invece ci hanno avvisato che all’evento non ci era permesso partecipare.
I burocrati dell’Assassino dei Sogni hanno deciso che la legge e il carcere non sono uguali per tutti e ci hanno escluso e, dopo aver contribuito a crearlo, impedito di essere fisicamente presente all’evento.
C’è stata fra noi uomini ombra una democratica discussione se ritirare i nostri contributi scritti e abbiamo deciso all’unanimità di lasciarli solo esclusivamente a disposizione della Dott.ssa Paola Giannelli.
Io e Salvuccio avevamo preparato questo intervento:
Ammalarsi d’amore in galera
L’amore è l’unica forza capace di trasformare un nemico in amico (Martin Luther King)
Se fuori è già difficile essere un buon padre, dentro l’Assassino dei Sogni (come chiamo io il carcere) è quasi impossibile.
Salvatore è un uomo ombra, un ergastolano ostativo, un cattivo e colpevole per sempre, che non potrà mai usufruire di nessun beneficio se in cella al suo posto non metterà qualche altro.
Salvatore l’hanno arrestato giovanissimo ed ha lasciato un figlio che aveva appena due anni.
Salvatore è sempre stato un ragazzo solare, sorridente e di compagnia, ma da un po’ di tempo è cambiato: s’è ammalato d’amore.
È diventato taciturno, malinconico e si è chiuso in se stesso da quando ha ricevuto questa lettera dal figlio, ormai ventenne:
Ciao caro papà, ho ricevuto la tua lettera oggi, io sto bene, diciamo! Non ti ho scritto perché non ho avuto la possibilità, visto e considerato che sono in cerca di lavoro da un po’ di tempo. Se non fosse per la mamma che lavora e mi da qualcosa di soldi, sarei del tutto fallito. Tutt’oggi faccio dei colloqui sempre riguardo il lavoro, con la speranza che qualcuno mi chiami da qualche parte, mi faccio sempre forza e penso sempre in positivo, nonostante che sia un bruttissimo periodo per noi giovani, forse tu non hai idea e non immagini quello che sta accadendo fuori. Caro papà, tu mi scrivi sempre che sono il tuo amore e qualsiasi cosa io ho bisogno posso contare su di te… a volte io penso che questa sia una stronzata perché tu sai benissimo quali sono i miei problemi: mi manchi tu, ma tu non ci sei e non tornerai mai a casa. E poi come fai a dirmi che mi conosci bene? Manchi da 20 anni e non riesci a capire e non ti vuole entrare in quella testolina che io non sono più un bambino… Io capisco che le cose non dipendono da te, ma io sono arrabbiato lo stesso che non puoi venire a casa. Però non ti preoccupare, io continuerò a scriverti perché sei sempre mio padre, colui che mi ha messo al mondo, però rifletti bene papà, il passato è passato, ma guarda il presente e come sarà il futuro per noi due? Ciao caro papà, ti voglio un mondo di bene. Un bacio.
Tuo figlio Giuseppe.
Che altro dire?
Per un uomo ombra amare qualcuno là fuori può diventare una terribile malattia perché non hai nessuna medicina per curarti.
E Salvatore sta morendo d’amore perché sa che non potrà mai abbracciare suo figlio da uomo e padre libero perché è stato condannato alla pena di morte in vita.
Carmelo Musumeci.
Salvatore Pulvirenti
Carcere Spoleto, Maggio 2012
29/05/2012
Ho visto le foto di Elisa e del suo fidanzato Enrico all’Università di Perugia dove l’anno scorso mi sono laureato anch’io da uomo libero e mi sono commosso.
Poi ho letto quello che Elisa ha scritto nei ringraziamenti della sua tesi di laurea e s’è commosso anche il mio cuore:
(…) Mi rendo conto che nominare tutti sarebbe impossibile, anche se nel mio bagaglio non manca nessuno. Ma c’è un ultimo pensiero, ed è troppo importante perché lo trascuri. Questo pensiero è rivolto a colui che questa tesi l’ha ispirata e costruita con me, a chi la storia che io ho cercato di raccontare la conosce come nessuno, perché la vive ogni giorno. Grazie Carmelo, perché nel tuo incontro io ho conosciuto il diritto non scritto, quello più autentico, quello che non si trova nei libri. Grazie per la passione e l’impegno con cui hai lavorato con me in questi mesi, credo di poter dire, senza falsa modestia, che per merito tuo sono stata una studentessa migliore. Grazie perché sei stato l’esempio vivente che ciò che sta impresso nell’anima della Legge, nei cosiddetti principi, non è stato affermato per caso, ma perché si compisse davvero. Grazie, soprattutto, perché hai lottato e continui a lottare, per te stesso e per gli altri, perché non si emetta mai sugli errori dell’uomo il giudizio definitivo: la condanna “per sempre”.
La parola grazie forse non ha mai avuto tanto senso per me quanto oggi.
30/05/2012
La Suora del mio cuore mi ha mandato la rivista “Piccole luci” che stampano nel Monastero Domenicano di “S. Maria della neve e S. Domenico”.
Suor Grazia mi ha scritto: “Ti mando il nostro giornalino! Spero che tu stia bene, sempre pronto a lottare per il tuo bene e per gli altri, coraggio carissimo Carmelo, non perdere la speranza. Ti ricordo sempre e ti porto nel cuore.”
Nel giornalino ho trovato tre bellissime frasi: “Il cuore vive finché ha qualcosa da amare, così come il fuoco finché ha qualcosa da bruciare”. (Victor Ugo) “Il giorno in cui non brucerete più d’amore molti moriranno di freddo” (Francois Mauriac). “Porta la tua fiamma a chi è senza fuoco …Accandi la lampada a chi è senza luce. Accendi la fiamma dell’amore dell’anima. Accenditi come lampada nel tuo cammino, dovrai essere luce" (R.Tagore)
E poi nell’ultima pagina ho trovato l’articolo sull’evento della presentazione del 22 aprile di “Undici ore d’Amore”.
E quello scemo del mio cuore s’è commosso di nuovo nel leggere le parole di Suor Grazia:
“Carmelo Musumeci dice che non crede in Dio. Ma Dio crede in lui.”
31/05/2012
È uscito il bellissimo libro dell’Associazione “Fuori dall’Ombra” dal titolo “Le urla dal silenzio”. Il libro degli ergastolani ostativi e dei condannati a lunghe pene. Prefazione di Don Gallo. Chi lo vuole acquistare può fare un versamento di 13€ (11€ di copertina + 2€ di spese di spedizione) su bollettino postale, mettendo come numero di conto corrente 9660324, intestandolo a Associazione Fuori dall’Ombra e come casuale scrivere: Acquisto libro.
Poi bisogna inviare un email a questo indirizzo: associazione.fuoridallombra@gmail.com indicando come oggetto dell’email “acquisto libro”, nel testo dell’email l’indirizzo a cui spedire il libro e allegando copia del bollettino che attesti l’avvenuto pagamento.
Per questo libro voglio soprattutto ringraziare Alfredo Cosco che sta facendo la storia dell’abolizione dell’ergastolo ostativo in Italia e poi Nadia Bizzotto, Sabina Buratta (l’amica del cuore di Zanna Blu), Pamela Iamundo, Maria Chiara Sicari, Grazia Paletta, Monica Finardi e Alessandra Lucini.
Il mio cuore vi dice grazie a tutti voi per la luce che ci date.